18 settembre 2022

‘I cieli in una stanza’: Federico Caputo alla Crag – Chiono Reisovà art gallery, Torino

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A Torino Crag – Chiono Reisovà art gallery presenta la personale di Federico Caputo "I cieli in una stanza", che unisce storia, ricamo, musica e antropologia. Fino al 15 ottobre

Federico Caputo, I cieli in una stanza, exhibition view, 2022, Crag – Chiono Reisovà art gallery, Torino. Foto: Davide D'Ambra

Una raccolta di vecchie cartoline, la passione per il ricamo, quella per la musica italiana degli anni Sessanta e una delle pagine di storia del colonialismo italiano, il tutto unito in conversazioni tra l’artista Federico Caputo (1995, Sanremo), le galleriste della Crag – Chiono Reisovà art gallery, Karin e Elisabetta, e antropologi Michela Mivida di Meo e Nicola Imoli, da cui è nata la mostra “I cieli in una stanza” (fino al 15 ottobre).

«Le nostre conversazioni, stimolate dalle cartoline, – hanno raccontato i protagonisti – s’incalzavano via via che si approfondiva l’appassionante ricerca intorno al tema Etiopia. Federico Caputo ha raccolto i pensieri, l’immaginario, le note storiche fino a realizzare le opere in mostra. Abbiamo avuto la consapevolezza di come spesso sia difficile ripensare alla storia se non per stereotipi, cosicché il nostro dialogo si è arricchito di un’ulteriore analisi grazie alla collaborazione degli antropologi».

«Dopo questo periodo di ricerca e riflessione, – hanno proseguito – Federico ha realizzato le sue opere intersecando liberamente le immagini delle cartoline con la sua pratica artistica, la sua storia personale e quella collettiva con richiami al mondo della canzone. Ricamo dopo ricamo, ha sovrapposto i suoi pensieri e le immagini fino a fissare con il filo e la lentezza del gesto una stratificazione tra il passato e la vita più recente. Le opere sono quadri ricamati a mano su stampe serigrafiche, talvolta racchiuse in teche fosforescenti, evidenziando così la barriera tra il passato e il presente, tra il gesto intimo e antico del cucire con lane e fili preziosi e i contenitori fluo come i colori della palette dell’artista. In questo modo Federico Caputo, in continuità con il suo lavoro, ha inserito i suoi temi cari, tra cui le figure iconiche degli anni ’60 che dominano la scena, rimanendo legato a quel senso di nostalgia che pervade le sue opere, non cadendo in questo modo in prevedibili soluzioni. È così che nasce l’opera guida della mostra, nella quale l’artista s’immagina seduto sotto al grande sicomoro a contemplare un cielo immenso ascoltando “il cielo in una stanza” di Gino Paoli, in una dimensione senza tempo». 

Ne abbiamo parlato con il team della galleria e con l’artista.

Federico Caputo, I cieli in una stanza, exhibition view, 2022, Crag – Chiono Reisovà art gallery, Torino. Foto: Davide D’Ambra

La personale di Federico Caputo in galleria è nata in un modo particolare, ce lo potete raccontare?

«La mostra è nata dalla condivisione di una scoperta, dopo aver acquistato d’impulso un album contenente una raccolta di fotografie stampate durante il periodo del colonialismo dalla ditta “Fotocelere” di Torino. Le immagini erano scatti del fotografo Aldo Baratti che all’epoca viveva in Etiopia, dove aveva lo studio fotografico. Sfogliando le meravigliose immagini sono nate lunghe conversazioni con l’artista sul tema del colonialismo italiano, su come venga percepito dalle diverse generazioni e sulle sue declinazioni.
Federico ha raccolto pensieri, il suo immaginario e note storiche fino a realizzare le opere in mostra, unendo il ricamo, tecnica che predilige, alla stampa serigrafica ed altri originali espedienti, pur non tralasciando le note pop che caratterizzano il suo lavoro.
È nata una mostra emozionante, profonda ed autentica, grazie anche all’aiuto dei due antropologi Michela Mivida di Meo e Nicola Imoli, che hanno scritto il testo di accompagnamento alla mostra».

Federico Caputo, I cieli in una stanza, exhibition view, 2022, Crag – Chiono Reisovà art gallery, Torino. Foto: Davide D’Ambra

Quali aspetti della ricerca dell’artista emergono, in particolare, nel percorso espositivo?

«Nel percorso espositivo, come prima accennato, viene mantenuta la chiave pop ed originale caratterizzante il lavoro del giovane artista, unita alla sua passione per il mondo della canzone ed in particolare degli anni’60 italiani e le sue figure iconiche, con un leggero senso di nostalgia. La mostra “I cieli in una stanza”, a partire dal titolo, unisce una dimensione senza tempo dell’immaginario dell’artista che vagheggia seduto all’ombra del grande sicomoro a contemplare un cielo immenso. Il ricamo anche in queste opere assume una connotazione pittorica e sembra quasi tracciare una linea temporale, accentuata dalle cornici in plexiglass studiate appositamente per ciascuna opera».

Federico Caputo, I cieli in una stanza, exhibition view, 2022, Crag – Chiono Reisovà art gallery, Torino. Foto: Davide D’Ambra

La mostra di colloca nell’ambito di Exhibi.To. Con quale spirito CRAG Gallery ha aderito a questa iniziativa?

«La nostra galleria è assolutamente convinta dell’importanza di iniziative come Exhibi.To o Overture di TAG (Torino Art Galleries) per coinvolgere il tessuto cittadino nella visita alle gallerie. Occasioni di questo tipo oltre al valore culturale permettono anche di entrare in contatto con un nuovo pubblico, non solo quello del collezionismo consolidato ma anche di persone che si affacciano al mondo dell’arte per la prima volta. Inoltre coinvolgendo anche giovani curatori (come nei tour tematici nelle gallerie) si offre la possibilità di formazione ed insegnamento». 

Federico Caputo, I cieli in una stanza, exhibition view, 2022, Crag – Chiono Reisovà art gallery, Torino. Foto: Davide D’Ambra

Quali saranno i prossimi appuntamenti con CRAG Gallery?

«I prossimi appuntamenti sono moltissimi! Dopo la mostra di Federico Caputo seguirà quella di Tomas Tichy (Praga, 1984) nel nuovo spazio della galleria, siamo molto emozionate. Seguirà la mostra di Laura Omacini al museo Ca’ Pesaro di Venezia come vincitrice del Premio Level 0 di ArtVerona 2021 e a seguire la partecipazione ad ArtVerona. In galleria per la settimana di Artissima ospiteremo la mostra di Giacomo Modolo, tanto attesa». 

Federico Caputo, Il cielo in una stanza, ricamo in lana su serigrafia, 30x 40 cm, 2022

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