09 novembre 2023

Corpo su tavola: il curioso banchetto di Casa Vuota a Roma

di

Le origini delle buone maniere a tavola: a Casa Vuota, spazio d’arte contemporanea sempre diverso a Roma, Alberto Maggini imbandisce una mostra invitante e spaventosa, che affronta i tabù del corpo

Alberto Maggini, veduta della mostra, Casa Vuota, Roma 2023, ph. Eleonora Cerri Pecorella
Alberto Maggini, veduta della mostra, Casa Vuota, Roma 2023, ph. Eleonora Cerri Pecorella

Il traboccare di un banchetto sontuoso, dove l’abbondanza e il tripudio cromatico si sposano ad una ibridazione corporea bizzarra e seduttiva, caratterizza la personale di Alberto Maggini Le origini delle buone maniere a tavola negli spazi di Casa Vuota, a Roma, luogo domestico in cui prende sostanza e intimità la riflessione dell’artista su strutture sociali e convenzioni normativizzate di stampo borghese, su trasgressioni e liberazioni dalla dicotomia cultura vs natura, sul consumo capitalistico del corpo come entità esperienziale e  merce, nella sua dimensione fittizia quanto vorace.

Alberto Maggini, veduta della mostra, Casa Vuota, Roma 2023, ph. Eleonora Cerri Pecorella
Alberto Maggini, veduta della mostra, Casa Vuota, Roma 2023, ph. Eleonora Cerri Pecorella
Alberto Maggini, veduta della mostra, Casa Vuota, Roma 2023, ph. Eleonora Cerri Pecorella
Alberto Maggini, veduta della mostra, Casa Vuota, Roma 2023, ph. Eleonora Cerri Pecorella

Tra riferimenti botanici e citazioni iconografiche, le ceramiche imbandite, i drappi e i ricami scintillanti, le pitture vivide e il video irridente e vivace, compongono una installazione dispiegata nelle stanze dell’abitazione che innesta trasformi fantasmagorie corporali, metafore della società, ad uno sguardo ironico verso spinte categoriali identitarie, mitologie e simbologie ad ecologie queer.

Come scrive Baudrillard il corpo è il più bell’oggetto, più prezioso e più splendente nella panoplia del consumo, Maggini nella riproposizione di parti della propria corporeità, offerta ed esposta al consumo visuale e cogitativo, rivela costrutti e gerarchie di una società che divora sé stessa nel culto tassonomico che imbriglia il dato naturale per distinguere e dividere, marginalizzare e omogeneizzare.

Alberto Maggini, veduta della mostra, Casa Vuota, Roma 2023, ph. Eleonora Cerri Pecorella
Alberto Maggini, veduta della mostra, Casa Vuota, Roma 2023, ph. Eleonora Cerri Pecorella
Alberto Maggini, veduta della mostra, Casa Vuota, Roma 2023, ph. Eleonora Cerri Pecorella

Bramosie cannibalistiche di un corpo, che è allo stesso tempo oggetto naturale e culturale, ricompongono in misture plurali e frammentarie un immaginario vitale e spaventoso, ambiguo, simbolico ed estetico, percorrono un viaggio metamorfico in cui l’elemento nutritivo è riportando nella sua realtà di memoria storica e mitica, svelando moralismi ideologici cardinali, stereotipi e comportamenti della struttura sociale incarnata dal luogo dell’abitare: la casa. Da questo nucleo primario, l’origine di un simbolismo alimentare plasmato nella ritualità della tavola imbandita si evidenzia nella sua valenza semiotica di habitus portando agli estremi l’ideologia del consumo, i meccanismi e i manierismi della sfera collettiva.

Alberto Maggini, veduta della mostra, Casa Vuota, Roma 2023, ph. Eleonora Cerri Pecorella
Alberto Maggini, veduta della mostra, Casa Vuota, Roma 2023, ph. Eleonora Cerri Pecorella

Scrivono gli ideatori del progetto curatoriale di Casa Vuota Francesco Paolo Del Re e Sabino de Nichilo: «Il volto dell’artista, le sue dita, il naso, la bocca e persino i glutei vengono riprodotti e, graziosamente, imbanditi come se fossero insalata russa o tacchino, in un’ipotesi di commestibilità non commestibile che, nel titolo della mostra, cita esplicitamente gli studi dell’antropologo Claude Lévi-Strauss. Il corpo è misura dell’esperienza, il cibo è veicolo della trasformazione e la tavola, con il suo affastellarsi di miti, credenze, comportamenti, è il teatro per inscenare le strutture sociali più profonde, gli stereotipi, la nevrosi umana del classificare ed etichettare che si fa pregiudizio, mettendone a nudo l’innaturalezza naturalizzata e la smania cannibale mai si sazia».

Alberto Maggini, veduta della mostra, Casa Vuota, Roma 2023, ph. Eleonora Cerri Pecorella
Alberto Maggini, veduta della mostra, Casa Vuota, Roma 2023, ph. Eleonora Cerri Pecorella
Alberto Maggini, veduta della mostra, Casa Vuota, Roma 2023, ph. Eleonora Cerri Pecorella

Cornucopia invitante e inquieta, la mostra Le origini delle buone maniere a tavola di Alberto Maggini come in un biosistema della vanitas e dell’abbondanza introietta la testimonianza di una civiltà e dei suoi dettami, dove lo sfarzo e la cromia esuberante si fanno portavoce di una esplicitazione linguistica inconscia ormai connaturata.

 

Alberto Maggini, veduta della mostra, Casa Vuota, Roma 2023, ph. Eleonora Cerri Pecorella

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui