28 novembre 2025

La luce è il luogo della meraviglia: la mostra di Franco Marrocco a Cassino

di

L’Ateneo di Cassino si apre ancora all’arte contemporanea con la mostra di Franco Marrocco: in esposizione, una serie di opere ispirate al concetto del paesaggio nella cultura orientale

Franco Marrocco, Fukei. Veduta con foglie nel vento, veduta della mostra, Atrio del Rettorato dell’Università degli studi di Cassino e del Lazio Meridionale, 2025
Franco Marrocco, Fukei. Veduta con foglie nel vento, veduta della mostra, Atrio del Rettorato dell’Università degli studi di Cassino e del Lazio Meridionale, 2025

Nell’idea orientale di Fukei non c’è terra né confine: solo vento e luce. Da questa sospensione nasce la mostra personale di Franco Marrocco, Fukei. Veduta con foglie nel vento, allestita nell’Atrio del Rettorato dell’Università degli studi di Cassino e del Lazio Meridionale, visitabile fino al 10 dicembre 2025. A cura di Luca Palermo, l’esposizione rinnova il dialogo tra l’Ateneo e l’arte contemporanea, trasformando i suoi spazi in luoghi di visibilità e scoperta per le diverse espressioni artistiche del territorio e del panorama nazionale.

Nato a Rocca D’Evandro (Caserta) e formatosi al Liceo Artistico di Cassino, l’artista torna nella sua terra d’origine dopo una lunga carriera che lo ha portato fino a Milano, dove oggi è Direttore dell’Accademia di Belle Arti di Brera. L’iniziativa rientra tra le azioni di valorizzazione della Terza Missione universitaria ed è promossa e organizzata dalla Delega per la Diffusione della Cultura e della Conoscenza -SCIRE dell’Università degli Studi di Cassino e del Lazio Meridionale.

Il titolo della mostra origina dal termine Fukei, giunto dalla Cina al Giappone, che definisce la visione di paesaggio traducibile con “vento” e “luce”. A esso si affianca Fuko, vocabolo dal significato affine ma dal tono più lirico: letteralmente «Il luccichio dell’erba, delle foglie e degli alberi mossi dal vento». Da questi due ideogrammi viene fuori un intero mondo, che Franco Marrocco traduce nel suo linguaggio artistico, scardinando l’idea occidentale di paesaggio. La sua rappresentazione non si limita alla dimensione fenomenica: essa diviene strumento di introspezione, apertura verso una realtà interiore e mutevole.

Franco Marrocco, Fukei. Veduta con foglie nel vento, veduta della mostra, Atrio del Rettorato dell’Università degli studi di Cassino e del Lazio Meridionale, 2025
Franco Marrocco, Fukei. Veduta con foglie nel vento, veduta della mostra, Atrio del Rettorato dell’Università degli studi di Cassino e del Lazio Meridionale, 2025

L’interesse per il paesaggio costituisce il nucleo fondante della ricerca dell’artista, che da anni ne indaga la complessità visiva ed emotiva. Nei suoi lavori, boschi e foreste si animano attraverso trame di rami che si intrecciano e si infittiscono, generando composizioni di forte tensione plastica. La luce, elemento cardine della sua poetica, agisce come forza rivelatrice e insieme emotiva, capace di modulare i contrasti e di restituire profondità alle forme.

Franco Marrocco, Fukei. Veduta con foglie nel vento, veduta della mostra, Atrio del Rettorato dell’Università degli studi di Cassino e del Lazio Meridionale, 2025

Nonostante la dimensione poetica delle opere, il legame con il reale è forte: nelle tele compaiono inserti di bronzo, rilievi e protuberanze che emergono dalla superficie pittorica come rami, stabilendo un contatto tridimensionale con lo spazio circostante. Questi elementi sembrano proiettarsi verso lo spettatore, oltrepassando i limiti del quadro, quasi a suggerire che la realtà stessa non si lasci contenere nella bidimensionalità della tela.

Marrocco restituisce alla mostra un equilibrio dinamico, giocato sull’opposizione di due elementi che si sviluppano orizzontalmente: distanti e differenti, ma armonicamente bilanciati. Da un lato toni chiari, dall’altro toni scuri; positivo e negativo si alternano, interrotti da un elemento centrale che frantuma lo spazio, creando una sorta di “incidente visivo”. È la chiave dell’innesto: tre forme scultoree, affioramenti che evocano l’estraneo, ciò che proviene da fuori ma ci appartiene intimamente. Strutture contenitori, come ovuli che custodiscono nutrimento, presentano superfici smaltate e opache, memorie del tempo che passa, tracce di una possibile archeologia del visibile.

Franco Marrocco, Fukei. Veduta con foglie nel vento, veduta della mostra, Atrio del Rettorato dell’Università degli studi di Cassino e del Lazio Meridionale, 2025

Il vento, suggerito già dal titolo della mostra, attraversa idealmente le opere. Non è solo elemento naturale ma forza dinamica che mette in moto le linee dei paesaggi, generando un senso di continuo fluire e trasformazione. Nella tela scura, le linee e i bagliori di luce gialla accentuano densità e tensione, mentre nella tela chiara le linee fitte si alternano a un momento di pausa visiva, come un respiro nel caos delle trame. Grazie al vento, lo spazio pittorico e scultoreo sembra respirare, e lo spettatore percepisce il paesaggio come esperienza viva, sospesa tra quiete e movimento.

Franco Marrocco, Fukei. Veduta con foglie nel vento, veduta della mostra, Atrio del Rettorato dell’Università degli studi di Cassino e del Lazio Meridionale, 2025

Nell’opera di Marrocco luce, materia e spazio si intrecciano in un equilibrio dinamico, invitando lo spettatore a esplorarla, trasformando la contemplazione in partecipazione attiva, e facendo emergere un mondo che è al contempo circoscritto e infinito, reale e immaginario.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui