07 maggio 2023

L’opera di Arthur Duff alla Casa di The Human Safety Net rivela l’unicità di ciascuno

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“The Hungriest Eye”, di Arthur Duff, a cura di Luca Massimo Barbero, sarà visitabile fino al 10 marzo 2024 negli spazi delle Procuratie Vecchie a Venezia

“The Hungriest Eye. The Blossoming of Potential” di Arthur Duff per “The Art Studio” in “A World of Potential”. Ph. Matteo De Fina

L’installazione The Hungriest Eye.The Blossoming of Potential integra e completa il percorso della mostra permanente A World of Potential, con lo scopo di esplorare i nostri punti di forza per connettersi con il proprio potenziale in un’esperienza interattiva ed immersiva.

Circa un anno fa ha aperto a Venezia la Casa di The Human Safety Net alle Procuratie Vecchie di Piazza San Marco, che ha già ospitato 60mila visitatori e più di 100 eventi. Un luogo che è espressione dei programmi della Fondazione, diretti sia alle famiglie con bambini 0-6 anni che ai rifugiati, anche attraverso le storie dei beneficiari, degli operatori e dei volontari di The Human Safety Net.

E come si inserisce in questo percorso l’opera di Arthur Duff? L’installazione è un modo, attraverso il linguaggio dell’arte, di esprimere la nostra unicità e di tradurre in un’opera tutte le combinazioni sorprendenti che prendono forma dall’incontro con gli altri.

“A World of Potential”, installation views, ph. Matteo de Mayda/Contrasto

Il sistema utilizzato è quello di un laser che crea forme uniche in un caleidoscopio di luci. L’ispirazione nasce dalle xilografie giapponesi ottocentesche raffiguranti i fuochi d’artificio, emblema di un ideale di bellezza effimera e transitoria, pensati per sbalordire e sorprendere l’occhio di chi guarda. Un occhio ‘affamato’, da qui il titolo dell’opera, che ambisce non solo ad essere il punto di passaggio di uno stimolo percettivo, ma vuole essere partecipe dell’elaborazione dell’esperienza.

Qual è il percorso della mostra? È un’esperienza unica a Venezia, una mostra interattiva focalizzata sulla scoperta dei propri punti di forza che si conclude con la sala dell’Art Studio dove il visitatore assiste alla creazione di una composizione artistica che è la rappresentazione unica dei propri punti di forza. The Hungriest Eye è quindi un’esperienza individuale e al tempo stesso collettiva. La composizione laser richiede infatti circa due minuti, ma dopo trenta secondi può lasciare spazio alla rappresentazione di una nuova immagine al sopraggiungere di un altro visitatore. Chi entra nell’Art Studio è così chiamato inconsapevolmente a sperimentare dinamiche interattive con gli altri: la condivisione di uno spazio e di una esperienza, la libertà di esprimersi nell’interazione con gli altri.

“The Hungriest Eye. The Blossoming of Potential” di Arthur Duff per “The Art Studio” in “A World of Potential”. Ph. Matteo De Fina

Come spiega Arthur Duff The Hungriest Eye – The Blossoming of Potential è un’opera d’arte che inizia come collaborazione con The Human Safety Net, e per me, come artista, è un’opportunità unica per investigare gli aspetti invisibili degli oggetti d’arte come sistemi interconnessi fisici e non fisici. Vorrei creare spazi collaborativi dove il pubblico possa partecipare attivamente alla formazione dell’opera d’arte attraverso la loro esperienza personale nel museo nella sua interezza. L’implicazione del fruitore è integrata nella struttura dell’opera d’arte e incorporata all’interno della Casa di The Human Safety Net”.

La lente di linguaggio dell’arte viene così utilizzata per ricordare il diritto che ognuno di noi ha di esprimersi, anche come in questo caso, attraverso il processo artistico. «uno spazio aperto al dialogo e al confronto, anche attraverso il linguaggio privilegiato dell’arte, con l’obiettivo di generare innovazione sociale con un impatto positivo sulla comunità. Mai come in una fase storica come questa, caratterizzata dall’incertezza e dal cambiamento, la missione della fondazione può incidere sul welfare delle persone. Dalla sua istituzione nel 2017 a fine 2022, la Fondazione The Human Safety Net ha raggiunto più di 210mila persone, tra genitori, bambini e rifugiati, collaborando con 77 Ong partner in 24 Paesi in cui il Gruppo opera”.» come lo descrive Gabriele Galateri di Genola, Presidente della Fondazione The Human Safety Net.

Un programma, dunque, che grazie ad un progetto rispettoso e innovativo firmato da David Chipperfield Architects Milan, le Procuratie Vecchie, un edificio di importanza storica e monumentale eccezionale. Lo spazio deticato alla mostra inoltre sostiene i programmi della Fondazione per le famiglie vulnerabili con bambini da 0 a 6 anni e quelli l’inclusione economica e professionale dei rifugiati, devolvendo metà del costo del biglietto a supporto delle attività benefiche.

“A World of Potential”, installation views, ph. Matteo de Mayda/Contrasto

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