25 agosto 2025

Movimenti taciti e delicati della natura, in una doppia mostra a Siena

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And the ground begins to breathe: una mostra racconta la fase di germinazione delle piante in modo inedito, coinvolgendo sette artisti tra la Galleria FuoriCampo e la limonaia di una storica tenuta nella campagna senese

and the ground begins to breathe, veduta della mostra, Galleria Fuoricampo, Siena, 2025

Il movimento e la confusione che ci circondano tendono ad annebbiare sempre più i nostri sensi. La mente corre senza tregua, con le gambe che la inseguono, sovraccarica di scadenze, impegni e richiami che si accavallano. Cerchiamo distrazioni come fossero un rifugio, ma sempre più spesso queste sono rapide, fragili, e finiscono per consumare la nostra attenzione, assottigliandola fino quasi a spegnerla.

Eppure, ogni tanto, vogliamo ricordare a noi stessi di respirare. Ci fermiamo. Chiudiamo gli occhi e ascoltiamo, vediamo davvero ciò che ci circonda: anche il più minuscolo dei semi che germoglia, che smuove la terra attorno a sé e che, come noi, comincia la sua vita dal respiro. Questa è la ricerca su cui si basa and the ground begins to breathe, mostra a cura di Giacomo Pigliapoco, visitabile fino al 7 settembre 2025, che ci riporta vicini alla terra nel momento del suo (e del nostro) risveglio.

and the ground begins to breathe, veduta della mostra, Galleria Fuoricampo, Siena, 2025

Il progetto segna il secondo capitolo di un percorso di ricerca e collaborazione iniziato tra Pigliapoco e Galleria FuoriCampo nel 2024 con Sowing the seed of care e ne rappresenta la naturale evoluzione: dal gesto della semina alla fase della germinazione, quel passaggio delicato e vibrante in cui la vita ha inizio.

Distribuita tra la sede di Fuoricampo, in via dei Termini a Siena, e la Limonaia di Villa Griccioli nella campagna senese, la mostra raccoglie le opere di Irene Dionisio, Nona Inescu, Kyriaki Goni, Lucia Pizzani, Natália Trejbalová, Rachel Youn e Alessandro Biggio, dando corpo a un ecosistema immaginativo, dove i linguaggi artistici testimoniano e creano a loro volta dei percorsi imprevedibili di nuove forme organiche e ibride.

and the ground begins to breathe, veduta della mostra, Galleria Fuoricampo, Siena, 2025

Appena entrati in galleria inizia un’esperienza immersiva: grazie all’opera Pollinator di Lucia Pizzani lo spazio viene trasformato in un ambiente naturale, accompagnando il visitatore tra i suoni di insetti impollinatori che ronzano per la foresta amazzonica. La scultura di Pizzani, Cadena, composta da gusci di cocco e argilla, tratta di sviluppo ciclico e fertilità, richiamando simboli ancestrali e biologici.

Le installazioni di Rachel Youn rappresentano dei veri e propri cyborg botanici, un incontro tra oggetti dimenticati, fiori sintetici e micro-massaggiatori che interagiscono tra di loro in un gioco di entità attive e passive. Nella ricerca artistica di Nona Inescu invece il focus è incentrato sulla relazione tra vegetazione e corpo umano, e prende corpo con i lavori fotografici Afterlife (Strelitzia nicolai), 2023 e I hold the stalk in my hand. I am the stalk, 2023, gesti di cura ambientati in una narrazione onirica, sospesa nel tempo.

and the ground begins to breathe, veduta della mostra, Galleria Fuoricampo, Siena, 2025

Kyriaki Goni propone un’ecologia oltre-umana in realtà aumentata, dove il digitale si fa veicolo di conoscenza e preservazione di specie protette. Con A Germ Theory, Irene Dionisio invece crea un racconto di apparente purezza, in cui il mutamento è il nucleo dell’esperienza visivo-sonora. Le opere di Natália Trejbalová presentano paesaggi unici nei quali hanno luogo dialoghi non convenzionali tra elementi organici. La sua scultura A day in the life of an iris pleurotus, rievoca la stratificazione geologica in un composto di terriccio, elementi vegetali e vetro che sembra svilupparsi da terra a minerale grezzo fino a sbocciare in una gemma preziosa.

and the ground begins to breathe, veduta della mostra, Galleria Fuoricampo, Siena, 2025

Completano la mostra due lavori di Alessandro Biggio, Filiera, 2024, forme astratte, apparizioni vegetali impalpabili e viscerali del passaggio della filirea, pianta mediterranea resistente e selvatica, tracciate con un pigmento naturale ottenuto dal succo delle sue bacche.

and the ground begins to breathe, veduta della mostra, Galleria Fuoricampo, Siena, 2025

La Limonaia di Villa Griccioli è abitata da una natura imprevedibile e vigorosa. Schiume, 2021- 2025, le sculture in poliuretano espanso di Alessandro Biggio pendono dai soffitti della storica rimessa degli agrumi, ramificandosi nell’aria come cumuli evanescenti. Accompagnano questi grappoli di schiuma dei coni di cenere e dei legni combusti che evocano riti primordiali, trascinandoci in un tempo ancestrale, in una eco elementale e ciclica, tra il fuoco e la roccia.

Insieme, le opere esposte aprono un frammento di tempo e lo dilatano, portando nel silenzio dei brusii e dei richiami di una Terra che cerca la nostra percezione. and the ground begins to breathe non mostra semplicemente la natura: la ascolta, la ospita, la interroga. È un invito a riconsiderare la cura come postura etica e politica, e a riscoprire, nel ritmo profondo della terra, un modo possibile di abitare il presente.

AND THE GROUND BEGINS TO BREATHE, and the water begins to mold, Alessandro Biggio, 2005
AND THE GROUND BEGINS TO BREATHE, and the water begins to mold, Alessandro Biggio, 2005
AND THE GROUND BEGINS TO BREATHE, and the water begins to mold, Alessandro Biggio, 2005

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