23 gennaio 2024

Naturalis Historia alla Galleria Sospesa, il microcosmo di Paolo del Gallo di Roccagiovine

di

Con la mostra Naturalis Historia, Paolo del Gallo di Roccagiovine anima fino al 10 febbraio 2024 gli spazi di Galleria sospesa, realtà itinerante temporanea fondata a Roma da Marta Banci in collaborazione con Co.De.

Paolo del Gallo di Roccagiovine, Naturalis Historia. Galleria Sospesa, installation view

Con la sua mostra personale Naturalis Historia, a cura di Chiara CianniPaolo del Gallo di Roccagiovine manifesta al pubblico la volontà di catalogazione, con fare quasi archivistico, di tutte le manifestazioni del creato.

Da questo intento nasce il titolo della mostra, che riprende l’omonimo testo di Plinio il Vecchio, con il quale del Gallo condivide il desiderio di raccolta e divulgazione dell’universo sensibile. Se l’autore latino per la sua opera attinge alla mitologia e alla leggenda, del Gallo ricombina in forme nuove ed inedite naturalia ed artificialia, traendo spunto dalla tradizione culturale occidentale, in particolare quella cristiana, dove il dato sacro diviene espediente colto per la narrazione dell’elemento naturalistico.

Paolo del Gallo di Roccagiovine, Naturalis Historia. Galleria Sospesa, installation view

Emerge quindi dal percorso espositivo il proposito di rappresentare il mondo naturale come una manifestazione del divino, assurgendo a simboli votivi religiosi le specie animali, in particolare ornitologiche, che l’artista ha avuto modo di riscoprire durante la sua attività di ricerca in Messico: in Garzetta, Svasso e Porphiryo variopinti volatili vengono ritratti come icone russe grazie all’intervento posticcio dell’artista. Si ravvisa nell’allestimento sapientemente orchestrato insieme alla curatrice Chiara Cianni una visione culturalmente sincretica, che non si esaurisce nell’attribuzione pancosmica di ogni elemento alla divinità, bensì, in una prospettiva più olistica, si esaltano diverse declinazioni estetiche e spirituali della natura, chiarendo come questa sia un’espressione del divino in tutta la sua interezza al pari della creazione dell’uomo. A tal proposito è lo stesso artista a rendere nota questa dichiarazione di intenti: «Ho scovato nel divino un’importanza sacra quasi indistruttibile che può aiutarmi a restituire l’importanza delle altre creature che ci circondano. L’uomo come animale ingegnoso non deve distruggere per farsi spazio ma proteggere».

Paolo del Gallo di Roccagiovine, Naturalis Historia. Galleria Sospesa, installation view

La celebrazione della natura culmina nell’inserimento di due installazioni realizzate con la collaborazione di Maria Sole de Angelis: rami di betulla si appropriano dello spazio irrompendo dall’alto, accogliendo diverse specie di farfalle selezionate da del Gallo. La commistione con la tradizione cattolica è evidente anche nella serie di reliquiari e ostensori presenti in mostra, manufatti autentici dell’epoca barocca e rococò che celano al loro interno l’esibizione di diverse specie di farfalle provenienti dalla collezione personale dell’artista. L’esposizione si propone come sintesi ideale di diversi orizzonti culturali, arricchita dalle citazioni colte che l’artista compie con l’utilizzo di forme e materiali di gusto classico; ciò si ravvisa ad esempio, nel ricorso alle superfici specchianti impreziosite da cornici settecentesche che rivelano il profondo legame di del Gallo con Roma e la sua memoria artistica, pienamente esaltata alla luce di una riconversione moderna ma non svilente, che eleva il confronto con il passato con spirito celebrativo ma non reverenziale.

Nell’opera Sibilla l’artista crea un pastiche che vede combinarsi elementi marini innestati su una cornice aurea delimitante uno specchio: nel riflettersi si apprezza la raffigurazione di una gazza ladra, metafora dell’impulso alla collezione nel mondo animale, che si integra con i soggetti che vi interagiscono.

Paolo del Gallo di Roccagiovine, Reliquiario Collicore II, Custodia in legno dorato del XVII secolo e farfalla, 34×18 cm

Del Gallo invita lo spettatore ad attraversare il confine del visibile per sondare nuove percezioni dominate dall’irrazionalità e dall’eccesso tanto caro al barocco, testimoniando nell’opera Porte del Paradiso I, II, III e IV, la tensione costante dell’umano nel voler superare la sua essenza nietzschianamente limitata e affermare in via definitiva la sua libertà di spirito. Ma se il filosofo tedesco invocava l’abbandono di tutti i valori culturali pregressi inculcati e assimilati fin dall’infanzia, del Gallo li recupera e li rende strumento di indagine del contemporaneo. Per comprendere l’essenza della mostra è sufficiente fermarsi a contemplare Cielo Rosso, opera parte di una serie che ha come oggetto la rappresentazione della volta e che conferma l’aspirazione all’Assoluto che l’artista anela e insegue con lo stesso impeto che un alba o un tramonto sanguigno può evocare nella sua effimera brevità.

Lo stesso del Gallo dichiara «è il momento più evocativo della bellezza dell’universo, il momento in cui tutti si fermano a contemplare per riscoprire la natura che ci circonda. Lo spazio della galleria durante la mostra diventa il momento del cielo rosso, lo sguardo si poggia sui ritratti degli animali e sulle opere, trepide di energie prese dall’antico, riscoprendo la natura come non si era mai vista prima».

Paolo del Gallo di Roccagiovine, Naturalis Historia. Galleria Sospesa, installation view

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui