15 novembre 2023

Tornano a Roma i collage di Michele Oz con la personale SuperSerie Madonne curata da Carlo Ciuffo

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Dopo essere stata ospitata presso l’ambasciata argentina a Roma, presso il palazzo municipale Zanca e la biblioteca Regionale di Messina, le Madonne di Michel Oz tornano a Roma e saranno visibili presso la Contemporary Artshop.

La mostra, sarà aperta dalle 16 alle 20 ogni giorno tranne il lunedi fino al 8 dicembre presso la galleria Contemporary Artshop in via Germanico 84.

La Super-Serie “Madonne” nasce nel 2021 come progetto filantropico ad opera dell’artista italo-argentino e si articola in un percorso di 10 grandi opere dedicate a quella che è probabilmente l’immagine femminile più rappresentativa nella storia dell’arte occidentale; la vergine Maria.
Nati quasi per gioco, i quadri della Madonna sono diventati opere sempre più preziose e cariche di significato emotivo, al punto da riuscire a farsi veicolo delle stesse ingiustizie e paure che accomunano moltissime donne, oggi, nel mondo.
Grazie alla collaborazione con Pangea, le opere di Michel Oz sono state inserite all’interno di un progetto filantropico destinato alla raccolta fondi in favore delle donne nel mondo.
La Fondazione Pangea Onlus è un’organizzazione no profit istituita nel 2002 che lavora per favorire lo sviluppo economico e sociale delle donne, delle loro famiglie e delle comunità circostanti.
Grazie alla cooperazione con Pangea, i fondi ricavati dalla vendita dei quadri della Super-Serie “Madonne” saranno interamente devoluti per finanziare progetti filantropici a favore delle donne e dei diritti civili.

Michel Oz realizza quadri d’ispirazione pop attraverso il recupero di frammenti di manifesti delle pareti delle metropoli di tutto il mondo, che vengono poi mixati e reinterpretati su supporto di vecchie tele e cornici rigenerate.
D’ispirazione avanguardista, l’osservazione attenta della vita raccontata sui muri delle varie città conduce l’artista a realizzare opere dal notevole impatto espressivo ed emotivo, che mettono in connessioni brandelli metropolitani eterogenei attraverso un ponte sensoriale capace di unire due o più culture sulla stessa tela.
Maestro della tecnica del “pasting” e del “collage”, Michel Oz ci invita con le sue opere ad intraprendere un viaggio immaginativo solo apparentemente caotico, in cui passato e presente si confondono in un luogo senza tempo, dove i colori, gli strappi, i frammenti di messaggi diventano metafore dell’umana esistenza.
Ogni elemento originario permane, intatto e fiero, integrandosi con il nuovo, e l’incessante processo degli eventi e del tempo che ha impresso nuove forme, modificato i contorni, talvolta ingrigito le immagini, non tradisce il miracolo della creazione artistica che si perpetua e si rinnova.
Michel Oz, attraverso la rappresentazione mariana mette in risalto la donna, la raffigurazione di Maria, emblema della donna nella storia dell’arte occidentale, è stata soggetta a diverse interpretazioni da parte degli innumerevoli artisti che si sono cimentati nella sua riproduzione; questo ha lasciato una traccia indelebile che ci permette di seguire un vero percorso evolutivo dell’immagine della Vergine nel tempo. Arricchita di volta in volta di intenti e caratteristiche psico-fisiche sempre più complessi, la Madonna è passata da mera rappresentazione decorativa ad una più incarnata enfatizzazione umana, tramite cui è stato possibile mettere in luce gli aspetti psicologici ed emotivi della Vergine.
Simbolo di amore e carità, la Donna-Madonna di Michel Oz perde completamente la grazia e la bellezza delle ricche dame dei secoli passati per diventare, sotto le sue mani esperte, una donna contemporanea, di strada, che non ha paura di sporcarsi e di lacerarsi le vesti; opere sacre prese in prestito dai grandi maestri del passato e mescolate a manifesti, cartelloni, “pornografia pubblicitaria” spesso in antitesi con l’immagine stessa della Vergine.
Una Madonna delle Donne e per le Donne, capace di creare correlazioni metaforiche tra la dignità femminile e la corrente visione del mondo, sempre più sprezzante della vita e della dignità e costantemente dimenticata nell’indifferenza generale, come brandelli di un vecchio spettacolo che ormai non ci interessa più.

Quale è stata la tua formazione e quali le tue esperienze nel campo artistico?

L’arte mi ha rapito fin da piccolo, grazie a mia madre non perdeva occasione per visitare una mostra e mi portava con lei in visita nei musei di arte contemporanea.
Ho sempre fatto collage e decollage da che ho memoria, il più vecchio che ho conservato è del 1987 ed è un dei miei preferiti.

Raccontaci il tuo lavoro e cosa c’è alla base della tua ricerca

i miei lavori nascono dalla percezione cromatica e da ciò che capta la mia curiosità: quando giro per le strade mi capita di vedere frammenti di poster ai quali non so resistere, li prendo, li porto in studio e in un enorme calderone di frammenti, immagini e colori scelgo pezzo per pezzo ogni porzione che compone una mia opera, spesso passo ore e giorni a sistemare i frammenti per raggiungere quello che è il risultato finale.
L’arte mi ha rapito fin da piccolo, grazie a mia madre non perdeva occasione per visitare una mostra e mi portava con lei in visita nei musei di arte contemporanea.

Quali sono i tuoi progetti per il futuro?

Desidero continuare le collaborazioni con altri artisti, spesso parte della loro creatività finisce sui muri delle città e da li entra a far parte dei miei collage, per il 2024 abbiamo in programma nuove tappe istituzionali per la mostra “SuperSerie Madonne” a Bologna, Torino e Milano.

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