01 febbraio 2024

Vittorio Sgarbi non sarà più presidente della Fondazione Canova

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A seguito delle inchieste e pressato dall'opinione pubblica, il sindaco di Possagno ha deciso di non rinnovare l’incarico di presidente della Fondazione Canova a Vittorio Sgarbi

Il cerchio si stringe intorno a Vittorio Sgarbi: subissato dagli scandali e inseguito dalle inchieste (ne scrivevamo più diffusamente qui), il sottosegretario alla Cultura non ricoprirà più l’incarico di Presidente della Fondazione Canova di Possagno. L’annuncio è stato confermato dal sindaco Valerio Favero.

Fondazione Canova onlus è l’ente che gestisce la Gypsotheca e Museo Antonio Canova di Possagno. Oggi l’istituzione svolge prevalentemente attività culturali per conservare al meglio le opere del grande scultore neoclassico Antonio Canova e per sviluppare la memoria e la conoscenza dell’arte canoviana, organizzando mostre, convegni, guide, pubblicazioni. I componenti del Consiglio di Amministrazione sono nominati con decreto sindacale dal Sindaco del Comune di Possagno, restano in carica per la durata del Consiglio Comunale stesso e svolgono l’incarico a titolo gratuito.

Sgarbi aveva ricevuto l’incarico nel 2019 e la scadenza, originariamente prevista nel 2022, era stata prorogata per la concomitanza con le celebrazioni dei 200 anni dalla morte di Canova. Il Cda ha dunque deciso di non rinnovare l’incarico. «Ho comunicato già a dicembre a Sgarbi la decisione di non procedere nel rinnovo del suo incarico», ha spiegato il sindaco Favero. «Una scelta maturata prima dell’inchiesta, ma senza dubbio quanto visto in televisione è tutt’altro che edificante».

Nel 2022, lo stesso Vittorio Sgarbi aveva presentato la mostra Canova tra innocenza e peccato, al museo MART di Trento, a inaugurazione delle celebrazioni nazionali per il bicentenario della morte Canova. L’esposizione indagava come l’arte dello scultore neoclassico abbia influenzato i linguaggi contemporanei: in mostra anche 14 capolavori provenienti dal Museo Gypsotheca Antonio Canova, in dialogo con le opere di scultori e fotografi del XX e del XXI secolo.

A ricostruire la vicenda, è stato anche l’ex assessore Ivano Zatta, oggi all’opposizione, sulle pagine de Il Fatto Quotidiano: «Presentammo una prima interrogazione all’inizio dell’anno perché la presidenza di Sgarbi era scaduta nel 2022 e l’anno canoviano si era ormai concluso. Ne abbiamo presentata una seconda ad ottobre dopo le notizie riguardanti le inchieste. Il sindaco Favero ci rispose che il rinnovo del cda sarebbe stato fatto dopo la rendicontazione dell’Anno Canoviano. Però non fece nomi e non disse nulla dell’intenzione di non riconfermare Sgarbi». Poi, nelle ultime settimane, il vortice di scandali intorno alla figura del critico d’arte.

A confermare la scelta di non rinnovare l’incarico a Sgarbi stato anche Giancarlo Cunial, già sindaco di Possagno, ex professore di storia all’Istituto Cavanis e collaboratore di Fondazione Canova dal 2001 al 2022. «Ieri sera, a Report, ho provato schifo per le espressioni vomitevoli usate dalla persona a cui abbiamo dato da presiedere il patrimonio canoviano di Possagno, scrigno di bellezza assoluta», ha scritto Cunial sul suo profilo Facebook.

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