15 marzo 2022

Il progetto del Metropolitan da 500 milioni, firmato dall’architetta Frida Escobedo

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Sarà l’architetta messicana Frida Escobedo a realizzare il super progetto da 500 milioni di dollari del nuovo padiglione del Metropolitan Museum di New York, dedicato all’arte contemporanea

Il Metropolitan Museum di New York ha scelto l’architetta messicana Frida Escobedo per la realizzazione del nuovo padiglione interamente dedicato all’arte moderna e contemporanea. La notizia ha sorpreso molti perché, a presentare i progetti per l’ampliamento, sono stanti anche altri quattro studi di architettura di primissimo piano, come Ensamble Studio, Lacaton & Vassal, SO – IL e, in particolare, David Chipperfield Architects. Ma, alla fine, la scelta del Metropolitan è caduta su Frida Escobedo che, nel 2018, a 38 anni, fu individuata per la progettazione del Serpentine Pavilion di Kensington Garden, a Londra, risultando l’architetta più giovane a ottenere la prestigiosa commissione, oltre che la seconda donna, dopo l’archistar Zaha Hadid.

Frida Escobedo

La freschezza di Frida Escobedo per il Metropolitan

Si tratta comunque di una scelta ben ponderata, visto che la nuova ala d’arte contemporanea non dovrà essere semplicemente un “contenitore” di opere d’arte ma uno spazio già in sé significante. D’altra parte, si tratta di un progetto anche più che ambizioso, dalla cifra monstre di 500 milioni di dollari, che doterà l’iconico museo di più di 7500 metri quadrati di spazi espositivi, andando a colmare una lacuna: la sezione contemporanea non è infatti tra le più frequentate dal pubblico e l’obiettivo del Metropolitan è proprio quello di dare ulteriore impulso a questa parte della propria collezione che, per forza di cose, intercetta temi, argomenti, questioni urgenti dell’attualità.

Frida Escobedo, Serpentine Pavilion, 2018

Nata a Città del Messico, nel 1979, Frida Escobedo può vantare un urriculum di tutto rispetto: i suoi lavori sono stati presentati in due edizioni della Biennale di Architettura di Venezia, nel 2012 e 2014, alla Triennale di Architettura di Lisbona, nel 2013, e alla Biennale di Architettura di Chicago, nel 2015. In Messico ha ristrutturato la Biblioteca Octavio Paz, a Guadalajara, e il museo La Tallera, a Cuernavaca. Ha lavorato a un progetto di edilizia sociale, nella zona rurale di Taxco e ha realizzato una struttura effimera nel cortile del Victoria & Albert Museum di Londra. Per la commissione del Serpentine Pavillion, Escobedo ha ibridato alcune suggestioni dell’architettura domestica messicana, come le pareti composte da tegole accatastate, con elementi tipicamente britannici.

La nuova Ala Tang

Situato nel quartiere di Manhattan, il Metropolitan ha aperto i battenti il ​​20 febbraio 1872 e da allora si è dedicato all’incremento della sua collezione che, attualmente, conta più di 2 milioni di opere d’arte e reperti, dall’archeologia ai tempi moderni, dai tesori egizi, a dipinti di Raffaello, Tiziano, El Greco, Rembrandt, Velázquez, Picasso, Pollock, Braque, Van Gogh e molti altri, oltre alle collezioni di arte egizia, africana e asiatica, islamica e bizantina, dell’Oceania e del Medio Oriente.

«Questa nuova ala fornirà non solo un percorso ideale ma una struttura più aperta, con gallerie di diverse altezze, grandezze ed esposizioni alla luce», ha dichiarato Max Hollein, direttore del Met Museum. «In un momento in cui musei come il MoMA stanno ripensando alle modalità di display dell’arte, includendo prospettive multiple e giustapposizioni di vari generi, la nuova ala del Met cercherà di espandere anche la narrazione: la nostra presentazione dell’arte sarà interculturale», ha specificato Hollein, facendo riferimento all’accurato progetto di riallestimento dell’altro grande museo newyorchese.

A fornire la sovvenzione più sostanziosa, di 125 milioni di dollari, il finanziere sino americano Oscar L. Tang e sua moglie, l’archeologa e storica dell’arte Agnes Hsu-Tang, già noti per le attività di filantropia e mecenatismo a favore dei musei americani. Nel giugno 2016, Tang era stato premiato proprio dal Metropolitan Museum con il Business Committee Civic Leadership Award, in riconoscimento al suo contributo filantropico di lunga data. E così, la nuova ala d’arte moderna e contemporanea del Metropolitan sarà dedicata alla famiglia Tang.

Al momento però non sono stati ancora resi noti i dettagli del progetto, che comunque comprenderà una rivisitazione completa delle attuali gallerie moderne e contemporanee, che il Met ha cercato di rinnovare da molti anni. Oltre alle opere del Dipartimento di Arte Moderna e Contemporanea, la Tang Wing ospiterà anche le opere del Dipartimento di Fotografia e del Dipartimento di Disegni e Stampe.

«Il Met è uno dei siti più importanti per la cultura su scala globale ed è un onore essere selezionato per questa rivisitazione architettonica storica», ha dichiarato Frida Escobedo. «L’ala Tang rappresenta un’opportunità per dare nuova vita alla collezione d’arte del XX e XXI secolo del Museo, ma anche per celebrare le dinamiche che possiamo trovare nell’arte di epoche, aree geografiche e ideologie diverse, oltre che per scoprire nuovi spazi di autoriflessione e connessione con gli altri. Non vedo l’ora di lavorare con i team del Met su questo straordinario progetto».

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