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Casanova e Goldoni, due personaggi tra i più iconici della storia di Venezia. E poi La grande pittura tra Ottocento e Novecento in Italia, da Giulio Aristide Sartorio a Gastone Novelli. Ma anche incursioni nel contemporaneo, con l’inglese Terry Atkinson. Sono alcuni punti salienti intorno ai quali si svilupperà il programma di mostre e progetti del 2025 promossi dalla Fondazione MUVE – Musei Civici di Venezia, che punta a rafforzare il suo ruolo di custode della memoria collettiva e di promotore culturale per le nuove generazioni.
«Fondazione Musei Civici di Venezia è l’istituzione che custodisce e valorizza il più rilevante patrimonio storico, artistico e culturale della città di Venezia», ha dichiarato Mariacristina Gribaudi, Presidente Fondazione Musei Civici di Venezia. Una responsabilità e un impegno di inestimabile valore che con visione ha intrapreso, già da alcuni anni, un cambio di passo decisivo. Un percorso che parte dalla sua missione primaria di tutela, conservazione e promozione, ma che si configura anche per una nuova funzione di impresa culturale e creativa», ha continuato Gribaudi, sottolineando come la Fondazione sia «Capace di sostenersi autonomamente, di attrarre risorse terze da privati, di generare un valore economico aggiunto per il territorio, di reinvestire risorse proprie in interventi infrastrutturali di grande impatto in città, tanto nel centro storico e nelle isole quanto a Mestre e in terraferma».
MUVE: le mostre e i progetti del 2025
Il 2025 segna il 300mo anniversario della nascita di Giacomo Casanova, figura emblematica del Settecento europeo. Una storia che si rinnova attraverso due mostre al Museo di Palazzo Mocenigo – Centro Studi di Storia del Tessuto, del Costume e del Profumo: Il rinnovamento dell’immagine maschile al tempo di Casanova (7 marzo – 27 luglio 2025) e Casanova 1725-2025: l’eredità di un mito tra storia e cinema (29 agosto – 2 novembre 2025). Il percorso si estenderà nei luoghi simbolo di Venezia, a partire da Palazzo Ducale, scenario della celebre evasione dai Piombi, fino alle atmosfere del Settecento custodite a Ca’ Rezzonico, dove la pittura di Pietro Longhi e Francesco Guardi restituir la vivacità della vita aristocratica, tra maschere, amori fugaci e avventure galanti.

Non mancheranno le incursioni nella storia del teatro veneziano con il progetto di valorizzazione del Fondo Vendramin alla Casa di Carlo Goldoni (fino al 25 gennaio 2026), che riporterà alla luce il legame tra la famiglia Vendramin e il celebre drammaturgo.
L’arte veneziana del periodo di dominazione su Creta è al centro della mostra L’oro dipinto. El Greco e la pittura tra Creta e Venezia (30 aprile – 29 settembre) nelle sale dell’Appartamento del Doge a Palazzo Ducale. Parallelamente, il Museo Correr dedica un’esposizione a Il Correr di Carlo Scarpa 1953-1960, per riscoprire l’approccio visionario dell’architetto. Prende inoltre il via la prima iniziativa dedicata ai Dialoghi canoviani con Karen LaMonte. Nocturnes (dal 23 ottobre al febbraio 2026) e alla riflessione dell’artista sul patrimonio classico e neoclassicismo canoviano in un percorso tra visioni notturne a tinte blu.

Spazio alla storia dell’arte moderna a Ca’ Pesaro dove tornerà esposto, nuovamente riunito, il Poema della vita umana di Giulio Aristide Sartorio (dal 16 maggio al 28 settembre), grande ciclo decorativo realizzato per il Salone centrale dell’Esposizione Internazionale d’Arte del 1907. Si prosegue con due monografiche dedicate rispettivamente a Raoul Schultz, artista veneziano da riscoprire, attivo in particolare tra gli anni ’50 e ’60 (dal 22 marzo all’8 giugno), e Antonello Viola, artista romano, classe 1966 (dal 20 giugno al 28 settembre), mentre la stagione autunnale aprirà con la grande mostra dedicata a Gastone Novelli (dal 25 ottobre al 22 febbraio 2026), per proseguire con Terry Atkinson. Arte e linguaggio (dal 14 novembre al 22 febbraio 2026), incentrata sulla ricerca radicale del fondatore del celebre gruppo Art & Language.

Il Museo Fortuny celebra il 50mo anniversario dalla sua fondazione con un ricco programma espositivo. Tra gli appuntamenti, Sergio Monari. Sincronie (26 febbraio – 5 maggio) e Alberto Rodríguez Serrano. Ars Gratia Artis Venezia (14 maggio – 5 ottobre). La mostra Antonio Beato. Ritorno a Venezia (15 ottobre – 15 marzo 2026), sarà occasione di approfondire l’opera del celebre fotografo veneziano attivo in Egitto nel XIX secolo.
Il Museo di Storia Naturale di Venezia presenterà Un ostriarium romano nella laguna di Venezia (aprile – ottobre), un’indagine archeologica sulle comunità lagunari in epoca imperiale. A Mestre, il Centro Culturale Candiani ospiterà Munch. L’urlo espressionista nel Novecento (settembre 2024 – marzo 2025), in attesa della realizzazione dei nuovi spazi dedicati a esposizioni temporanee e destinati a ospitare la collezione permanente.

Il Museo del Vetro di Murano aprirà il nuovo percorso permanente L’Ottocento: dalla crisi alla rinascita (dal 12 dicembre), esplorando le vicende della produzione vetraria muranese. Il Museo del Merletto di Burano riporta in scena il concorso Un merletto per Venezia, omaggio alla secolare tradizione dell’isola.