30 maggio 2007

fino al 15.VI.2007 Giovanni Ruggiero Napoli, Galleria Overfoto

 
Quando saper mettere le mani in pasta è un’arte. Cercando tra acqua, terra e smalti colorati, si trova nel fondo di un box qualcosa che si credeva persa. Magari l’anima…

di

Se giocare con la terra sporca sempre le mani, non è così con la ceramica degli Introrilievi di Giovanni Ruggiero (Fontanarosa, Avellino, 1973), dove il risultato finale si trasforma in un viaggio alla ricerca dell’individualità dell’essere umano. Rimanendo candidamente lustri.
Ruggiero, faentino d’adozione, è presente per la prima volta a Napoli negli spazi della galleria Overfoto, svuotati per far posto all’installazione site specific, e colmati -dalle pareti al pavimento- da sette opere miste tra acquarelli e box in vetro, ceramica, resina e gesso.
La tecnica della lavorazione della scultura, studiata e insegnata presso l’Accademia di Belle Arti di Firenze, diviene per l’artista solo uno strumento, non una forma per esprimere il virtuosismo di una superficie polita e resa brillante dagli smalti. Si vede in Colmi l’universo, grande box in cui si fondano gli eventi. “Sono come un sismografo”, afferma Ruggiero, “nelle mie opere registro i cambiamenti e gli umori insiti nei rapporti interpersonali”. Il tutto quindi nasce e si conclude dentro lo spazio dell’opera-scatola, tra il vetro che funge doppiamente da superficie, dove i segni sono scavati affinché l’ombra proiettata dia un senso di movimento, e dia protezione per il centro focale, l’anima della composizione (che non a caso è a forma di cuore).
Il sistema studiatissimo di simmetrie torna poi nei tre acquerelli (che ripetono il titolo dell’opera precedente), dove l’uomo riacquista quel carattere di “principio universale”, battezzato dall’oro, che lo circonda attraverso infiniti piccoli segni ripetuti e simbolo a sua volta di purezza da tempo immemore, e dall’argento che lo conduce alla condizione intermedia tra il mondo terreno e quello celeste.
Giovanni Ruggiero, veduta parziale della mostra “Introrilievi”, 2007, Courtesy Galleria Overfoto, Napoli
Dal carattere incisorio e vagamente giapponese, per via dei segni-ideogrammi su carta, alla materia il passo è breve. Anzi è una vera e propria pedata quella lasciata a completamento del Sentiero aspro, sorta di sarcofago in cui gli squarci di terra aperta con le mani mostrano l’essenza di un uomo. Anche questo è un lavoro “al negativo”, dove emergono gli stati d’animo, scavati dentro la materia per arrivare a un corpo particolare, quello che l’artista con tono allusivo ma non disvelatorio, lascia intendere: il proprio. E se l’uomo scavato nelle pareti per l’installazione Non vedo altro che infinito, progetto nato nel 2002 e rimasto finora solo in fase di bozzetto, sembra formalmente l’esatto contrario delle sculture di Anthony Gormley, nell’esercizio del togliere materia, è forte la tentazione di ricordare le parole di Michelangelo quando sosteneva che la scultura si realizza “per forza di levare” piuttosto che “di porre”. Bianco è il colore principale degli Introrilievi, soprattutto nella ceramica lasciata scabra, a simboleggiare quella purezza dell’anima così difficile da trovare oggi.

irene tedesco
mostra visitata il 3 maggio 2007


dal 3 maggio al 15 giugno 2007 – Giovanni Ruggiero – Introrilievi
A cura di Giovanna Procaccini – Galleria Overfoto, vico S. Pietro a Majella 6, 80122 Napoli (piazza Bellini, interno cortile) – orari: lunedì-venerdì dalle 11,00 alle 16,00; oppure su appuntamento (verificare sempre via telefono);
info +39. 081. 195.783.45; info@overfoto.itwww.overfoto.it


[exibart]

4 Commenti

  1. finalmente dei nuovi lavori interessanti. bella mostra.
    nell’istallazione. si avverte l’emozione di uno spazio pieno di energia.
    complimenti per l’ottimo lavoro presentato e per le scelte coraggiose.

  2. tanti amici mi hanno consigliato di vedere la mostra. mi hanno detto che è veramente bella. sono passata diverse volte, ma non è possibile che stà mostra è sempre chiusa!!!!

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