11 ottobre 2007

fino al 20.X.2007 Davide Minuti Napoli, Alfonso Artiaco

 
Cosa si cela dietro il lavoro di un’artista? Davide Minuti fa outing della sua corrispondenza privata. Presentando diacronicamente gli aspetti più intimi legati al b-side dell’essere artista...

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Nello spazio espositivo di piazza dei Martiri troneggia un tavolo in cristallo con piedi d’acciaio, sul quale sono disposte cartoline di eventi artistici collezionate da Davide Minuti (Torino, 1973; vive a Londra). Questo coacervo di cromie e icone va a comporre un’unica sonora macchia che, ritmatamente, colloquia con l’asettico vetro. Dall’altro lato della stanza, un raccoglitore ad anelli, pieno zeppo di mail riguardanti riflessioni e richieste circa gli allestimenti espositivi da farsi, è posato su una mensola di vetro. Il rapporto tra lo sbalzo cristallino, di superficie esigua, e il pesante faldone sommessamente sorretto racconta di una conoscenza greve ma al contempo sottovalutata: quella che con le sue riflessioni, titubanze, ansie e aspirazioni sottende alla preparazione psico-fisica dell’allestimento.
La sete di conoscenza del visitatore è solleticata da una diffusa luce opaca, ottenuta offuscando gli infissi della sala espositiva. Una luce sottolineata dalla presenza energica di due lampade in acciaio. Questi corpi slanciati, posati su sostegni sottili, si chinano verso i documenti in mostra, accennando a uno slancio antropomorfico. Davide Minuti - :in/out - 2007 - veduta parziale dell'installazione - courtesy Galleria Alfonso Artiaco, NapoliI due fasci di luce diventano occhi che leggono con quelli dei visitatori. Ancora, il “confidenziale” stampato su alcune delle mail, rimarcato da un riquadro rosso, unico acuto cromatico presente nel fascicolo, avvolge il fruitore di curiosità. Così, le cartoline vengono rivoltate sul tavolo e scompigliate e le stampe delle mail scorse più o meno velocemente e stropicciate.
Minuti costantemente ricerca momenti di riflessione da enfatizzare attraverso le azioni e i gesti dei presenti. Accade, dunque, che i visitatori interagiscano con l’opera, divenendone parte attiva. Le idee sono innescate da movimenti, come in Folding, sua precedente mostra personale da Artiaco nel 2003, nella quale i carrelli in acciaio fasciati di colore, della serie Update 04, venivano di continuo spostati. La protagonista assoluta di :in/out rimane, ad ogni modo, una pausa pensosa, ricca di vuoti e di minimali frammenti d’oggetti che puntellano lo spazio e di gesti “fatti per capire”. Restano po’ nascosti, in fondo alla stanza, dietro il grande tavolo in cristallo, due vetri poggiati su cuscinetti di stoffa nera che s’incrinano verso il muro. Il loro equilibrio incerto è sintomatico della fragilità che vive nell’artista durante i giorni che caratterizzano l’allestimento della sua mostra.
Davide Minuti coraggiosamente mette in scena non l’opera d’arte ma l’idea che è funzionale alla sua esposizione. Ne nasce un messaggio altamente concettuale, che rischia di inibire i presenti. Riuscirà la sete di conoscenza degli aspetti in/out legati al mestiere d’artista a sconfiggere la timidezza del visitatore?

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luigi rondinella
mostra visitata il 28 settembre 2007


dal 18 settembre al 20 ottobre 2007
Davide Minuti – :in/out
Galleria Alfonso Artiaco
Piazza dei Martiri, 58 – 80121 Napoli
Orario: da lunedì a sabato 10-13.30 e 16-20
Ingresso libero
Info: tel. +39 0814976072; fax +39 08119360164; info@alfonsoartiaco.com; www.alfonsoartiaco.com

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3 Commenti

  1. Quale timidezza!?! Semmai i poveri malcapitati si sono sentiti ‘elegantemente’ presi per i fondelli!
    Caro Rondinella, è apprezzabile il tuo sforzo di salvare l’INSALVABILE ma qui si esagera…
    Cromie, forme, equilibri…ma dove la vedi la componente estetica in una mostra fatta di quattro inviti gettati su un tavolo, qualche faretto e un mucchio di scartoffie?!
    Se Minuti e Artiaco ritengono che il lavoro di preparazione di una mostra si riduca a questo, allora ecco spiegati i pessimi risultati!

    E poi parli di ‘coraggio’. Una cosa è certa: ci vuole davvero un enorme ‘coraggio’ a proporre ‘ste cose…e a comprarle!

  2. Non posso credere che qualcuno si sia messo a lambiccarsi il cervello per cercare contenuti in una mostra così palesemente povera di idee, inserendovi per giunta con informazioni inesatte. Non si tratta di avere chissà qualche sopraffino spirito critico, ma semplicemente di dire le cose come stanno: è una operazione inutile,punto e basta. Ed è inquietante che un giovane artista, potenzialmente interessante, e un gallerista del livello di Artiaco si sprechino così, facendosi del male a vicenda.

  3. Compatisco i giornalisti che si trovano spesso nell’imbarazzo di recensire mostre inguardabili ed installazioni vergognose…
    …impossibile trovare giornalisti, cronachisti, recensori ed affini con gli attributi, capaci di dire: questa mostrà è INSALVABILE! Ma non si può certo biasimare chi tenta di guadagnarsi le simpatie di galleristi ed artisti con salamelecchi e strizzatine d’occhio…chi dice quello che pensa non è benvoluto in questo mondo…
    DURA LEX SED LEX! O ti attieni alle regole non scritte o sei fuori!

    Quindi, cari commentatori, non prendetevela con Rondinella, ma con Artiaco&Minuti che questa volta hanno toppato alla grande!!!

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