03 novembre 2003

fino al 29.XI.2003 Criccagang Napoli, galleria t293

 
Arriva dall’Olanda un’arte impegnata che mette a fuoco i problemi sociali e la relazione tra individuo e società. Forse contro il sistema. Ma sicuramente con ironia e leggerezza. Tra automobili in legno, cocktail improbabili...

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La funzionalità dell’arte rientra nella tendenza generale della società, ormai totalmente coinvolta nel ciclo economico di produzione e consumo a realizzare la massima funzionalità. A tutto ciò si oppone in modo esplicito il progetto di Joost Conijn che ha una sua idea dell’arte niente affatto funzionale. Utilizzando una tecnica artigianale, l’artista realizza un’automobile interamente rivestita in legno che utilizza il legno anche come combustibile. Grazie alla facilità di reperire ovunque questo carburante, egli parte per un viaggio che attraversa l’Europa nei suoi recessi meno conosciuti. Un video documenta i momenti e gli incontri fatti durante questo viaggio che lo porta a entrare in contatto con le popolazioni della Romania e dei paesi dell’est, lungo strade secondarie e poco praticate. Lo accolgono la curiosità e la meraviglia della gente al suo passaggio ma anche la loro solidarietà. Questo lavoro stigmatizza la differenza radicale dell’arte, c’è una assoluta irriducibilità dell’arte al sistema culturale in atto, alla rivoluzione tecnologica a tutti i costi, da cui la sua inattualità o addirittura la sua impossibilità di sopravvivenza.
Maura Biava, italiana d’origine ma da tempo stabilitasi in Olanda, realizza il monumento che celebra il trattato di Maastircht. La sua idea è quella di concepirlo come il luogo simbolico del rapporto tra le varie nazioni. Una aerea e leggera foresta di31869 pali in alluminio su cui sono confitte le stelle che rappresentano gli stati europei e che si muove ad ogni soffio di vento. Una bella serie di foto è tratta dalla sua video opera in cui una creatura femminile si muove e canta sott’acqua, in essa la realtà naturale e quella umana fanno parte di una sola dimensione favolistica: obbediscono a un unico ritmo interno.
Michiel Kluiters crea un effetto di immaterialità proiettando in tempo reale, su una stampa murale, l’inquadratura di una strada e del suo movimento. In questo modo sembra studiato con estrema cura, ma al tempo stesso frutto del caso, il modo di dare all’immagine spaziale una sostanza visibile che non abbia il peso fisico della materia.
maura biavaErik van Lieshout ha partecipato alla Biennale di Venezia con un suo video sulla città di Rotterdam. In questa occasione ha dedicato il suo lavoro a Napoli. La città offre lo spunto per misurare una distanza culturale ma anche per afferrare, con lucidità, alcuni risvolti sociali. Maria Pask ha progettato un Bar dell’Apocalisse, costruito plasmando e intagliando la materia con le proprie mani. In questo singolare bancone vengono offerti, per tutta la durata della mostra, strani cocktail afrodisiaci allo scopo di stimolare la solidarietà e la comunicazione tra gli spettatori.

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mostra visitata il 14 ottobre 2003


Mostra a cura di Patricia Pulles
in collaborazione con la Fondazione Mondriaan, Amsterdam e l’Ambasciata Olandese a Roma. Galleria T293, via Tribunali 293, 80138, Napoli, Tel. 081 295882. Dal 14 ottobre al 29 novembre 2003. Orario di visita: dal martedì al sabato, dalle 16.00 alle 20.00 – (dal 4 al 10 novembre solo su appuntamento) – t293@libero.it


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