16 ottobre 2007

fino al 30.X.2007 Angelo Mosca Napoli, annarumma404

 
Atmosfere vaporose, identità lavate via da oli che conoscono le trasparenze dell’acquerello. Ma dietro il colore spettrale si ritrova la solidità di un’anima d’inchiostro. Che racconta di ieri, oggi e domani. A Napoli, Angelo Mosca presenta la sua nuova reversibilità...

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Reverso, letteralmente rovesciare, ribaltare: non solo un’immagine, mostrandone il disegno preparatorio, ma anche una vicenda, svelandone protagonisti e percorsi battuti. Sono questi i due estremi entro i quali muove la ricerca artistica di Angelo Mosca (Chieti, 1961; vive a Milano e Londra) per la sua nuova personale alla galleria Annarumma404. Sette tele in cui la tecnica compositiva si piega a un’etica creatrice, votata alla riflessione sull’arte e sulla storia.
Mosca sembra un artista d’altri tempi, con quella sua granitica quanto lucida determinazione a essere pittore. Fra le innumerevoli modalità di rappresentazione, sceglie la tradizionale e vecchia pittura, perché gesto artistico originario, carico di ricordi e, in quanto tale, l’unico in grado di “sostenere” e raccontare quelli del mondo e dell’uomo. In quest’ottica vanno letti i suoi Portali barocchi, già memori delle cattedrali monetiane e simbolo dell’italianità tutta. Il colore, persa volontariamente la densità materica per rivelare il disegno sottostante, sottile e abbozzato, sembra simboleggiare una storia -in questo caso, quella patria- che perde ogni pudore e si dà all’occhio del fruitore nelle sue “nudità” primigenia, mostrando tutte le stratificazioni che l’hanno resa storia, appunto. La figurazione è dunque spoglia di elementi e manchevole di dettagli, perché è la stessa tecnica pittorica a farsi simbolo, significante e significato insieme.
 Angelo Mosca - Francesco e Arianna - 2007 - olio su tela - cm 55x73
Una verità diversa, ma non per questo dissimile, è quella “pronunciata” in un secondo filone di opere presenti in galleria, realizzate a Londra, la città-musa del pittore abruzzese. Si tratta di dipinti consacrati all’intimità di giovani conversazioni consumate sullo sfondo di tradizionali Pub vittoriani o d’interni arredati con gusto psichedelico. Ambienti dove ancora una volta è la tecnica a farla da padrona. L’artista rende questi dipinti un’immagine speculare della realtà, mimando con languide atmosfere rarefatte, fatte di pennellate rapide e diluite, e con figure smaterializzate a tal punto da apparire fantasmi, l’incertezza della contemporaneità, sbiadita dalla perdita di punti di riferimento, intimidita dopo aver abbattuto confini e archiviato tabù. Vacillante e spaventata, mentre assiste all’irrefrenabile dispiegarsi della propria potenzialità.
Pittore per vocazione, Angelo Mosca -come suggerisce Alberto Mugnaini- “è capace di catturare l’oggi attraverso la comprensione di ieri”. La sua idea del mondo e quindi dell’arte, o dell’arte e quindi del mondo, è fatta di trasparenze. Di cose che si possono attraversare.

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dal 27 settembre al 30 ottobre 2007
Angelo Mosca – Reverso
Galleria Annarumma404
Via Santa Brigida, 76 (zona Maschio Angioino) – 80132 Napoli
Orari: da martedì a venerdì ore 16.30-19.30
Ingresso libero
Info: tel./fax +39 081552 9169; info@annarumma404.com; www.annarumma404.com

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3 Commenti

  1. Non convince molto quest’ultima produzione di Mosca, specie nei soggetti, un po noiosi, tratti da fotografie fatte qui e la quando si sposta.
    Trovo più fresca e di più ampio respiro la pittura di Tom Fabritius, basta guardare le sue immagini.

  2. E perchè Tom Fabricius che fa ? Non scatta le foto in giro qua e là pure lui ? La solita esterofilia scriteriata degli italiani.

  3. Caro Siglo nessuna esterofilia scriteriata, anche i soggetti di Fabritius sono casuali ma c’è un legame che coinvolge televiosione-fotografia-pittura, i suoi sono (foto)da frame televisivi non (foto) scattate in giro a Palermo, a Londra o con la fidanzata!
    Inoltre la tecnica di Fabritius rende davvero questo senso di immaterialità a tratti gassosa.

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