02 giugno 2011

fino al 30.X.2011 Angelo Casciello-Spazi del mio gesto. Opere 1979-2009 Ex Real Polverificio Borbonico (SA)

 
L’antologica a Scafati testimonia la qualità e l’estro di Angelo Casciello votato da sempre alla sperimentazione, con segni evidenziati per tracce evanescenti che nascono dalle emozioni rapprese per diventare sottili…

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Riapre a seguito di un lungo restauro e dopo circa trent’anni l’ex Real Polverificio Borbonico di Scafati,  la fabbrica per la polvere da sparo voluta da Ferdinando II e utilizzata per lungo tempo  dall’esercito borbonico, splendido esempio di archeologia industriale.  La struttura  abbandonata dopo il terremoto del 1980  è formata da un edificio principale, una casina ex-laboratorio chimico, una cappella sconsacrata e un parco con varie officine. I lavori di riqualificazione sono stati realizzati su tutta l’area.  Secondo gli addetti ai lavori, Scafati  aspira a diventare una cittadella della cultura con un patrimonio che potrà contare sulla posizione strategica in cui è posizionato l’ex polverificio borbonico, nei pressi  dell’autostrada Scafati – Pompei e a breve distanza dalla costiera sorrentina. 

Per l’occasione è stata inaugurata  nel  Palazzo Comando la mostra antologica Spazi del mio gesto, Opere 1979-2009 dell’artista contemporaneo Angelo Casciello (Scafati, 1957): un  viaggio attraverso  i segni e i luoghi che hanno caratterizzato il suo personale  percorso  creativo. Un’attività  che inizia con Lucio Amelio dal quale espone nel 1979, fino alle opere  realizzate nel 2009  per la stazione della metro’ di Mugnano. Nelle venti sale poste al primo piano e nel cortile del complesso del Real Polverificio  i curatori Giuseppe Zampino e Massimo Bignardi  hanno  progettato  un percorso espositivo che  attraverso circa centodieci opere tra sculture, dipinti, disegni, grafiche e maquettes, raccontano la straordinaria avventura  di un artista salernitano ancora non troppo conosciuto nonostante sia tra i principali interpreti della scultura italiana contemporanea di oggi. 

Angelo Casciello, La stanza dell'equilibrista, 1980 - cartone dipinto e filo di ferro

La  presente mostra è accompagnata anche da una sezione fotografica documentativa dal titolo: Il fotografo complice – Angelo Casciello e le sue opere viste con gli occhi di Enrico Grieco.

Il percorso espositivo di Angelo Casciello  testimonia la qualità di questo particolare artista  votato, da sempre,  alla sperimentazione,  con  le  piccole sculture di cartone e le opere di grande dimensione   a confronto con  i   dipinti, i  disegni e gli interventi pittorici realizzati in relazione all’architettura e l’ambiente  sociale. Fin dai  primi anni di formazione vi è stato  un attento confronto con il reale per poi procedere verso una  definizione più personale delle problematiche che lo interessavano. E’ verso il 1977-78 con il ciclo di Terre che l’artista fa intuire già il campo  d’indagine e la portata del futuro lavoro. Proprio  nella personale del 1979 da Lucio Amelio a Napoli prova a relazionarsi  con lo spazio reale, con l’ambiente,  proponendo i suoi Equilibri, (sculture fatte di pali di legno e di fili tesi)  che si posizionavano all’interno dello spazio  come  chiaro  riferimento al mondo contadino e rurale. Negli anni  Ottanta, al dilagare  della Transavanguardia,  Casciello oppose un linguaggio “minimale”  ridotto  all’essenza.  A  partire dagli anni Novanta in poi  incomincia a relazionarsi in modo più costante con l’architettura e con l’ambiente reale, come ha fatto  compiutamente  nell’ex Abbazia di Santa Maria di Realvalle a Scafati, disegnando sulle pareti il ciclo delle Stanze sognate, con un segno netto, deciso,  che nasce dalla mente e si fa presenza tangibile. Il punto di svolta  avviene  però dall’uso di nuovi materiali come il ferro in fili e lamine che consente di trascrivere e costruire meglio i propri pensieri nello spazio del reale. Una sorta di scrittura plastica nello spazio dell’architettura fino ad approdare alle grandi dimensioni dell’opera.  Il suo lavoro si è posto sempre come necessità di dialogo con l’ambiente sociale per  farsi  riflessione, linguaggio costruttivo. 

Da sempre, il disegno di  Casciello è  stato  interessato  a trascrivere e a definire le forme degli oggetti del mondo rurale, proponendo i motivi vegetali, i rami, le radici che si articolano nello spazio fisico per condensarsi al di là della natura. Un “segno  presenza” che vuole interagire con lo spazio del reale  e con l’architettura della vita.  Il disegno in tutti questi anni è stato il  vero  e l’unico compagno di strada; divenendo  prima progetto, poi pittura e  definizione ambientale.  “Segno primario”  capace di varcare la superficie metaforica del foglio e accamparsi dentro lo spazio del reale  come di-segno e  gesto della vita.  Nonostante sia un elemento essenziale, i suoi transiti  veloci sono capaci di improvvisi  e autentici  momenti lirici.  Segni, tracce,  impronte, oggetti, ombre, suoni,  sono figure latenti e provvisorie  che popolano l’immaginario arcaico dell’artista campano. 

Angelo Casciello, opera tridimendionale di grande dimensione esposta a questa antologica

Un universo immaginativo che si dilata a dismisura per divenire  pensiero praticabile, presenza  poetica del proprio tempo, del proprio esistere. Dal Duemila in poi la pittura e il disegno abbandona la superficie bidimensionale del foglio per approdare ad una forma architettonica più compiuta, propriamente plastica e volumetrica. Uno spazio reale e nel contempo lirico in cui collocare i segni  e  i flussi dell’esistenza. Con le opere ambientali e architettoniche dell’ultimo periodo, l’artista è tornato a misurarsi  compiutamente con l’ambiente sociale, invadendo lo spazio del reale, costruendo un effettivo  e profondo rapporto dialettico con esso. 

Insomma, segni  che non trascrivono  soltanto   ma che dialogano con l’ambiente sociale  circostante come è successo  con l’ultima   realizzazione di sculture-architetture ideate per la Stazione di Mugnano della Metropolitana Napoli Nord-Est.  La stessa necessità che  caratterizzava Le stanze sognate come   per le pitture realizzate nella Reggia di  Caserta nel 2007  e  più recentemente, nel 1990,  quelle eseguite sulle pareti dell’ Abbazia Cistercense di Santa Maria di Realvalle. La stazione di Mugnano, ultima  realizzazione in ordine di tempo,  è l’opera che  dimostra  la forza di una matura  proposta  creativa nel convinto  e cosciente rapportarsi ai grandi spazi.  L’artista Casciello  è come un vecchio “stregone”  di un tempo che traccia segni misteriosi  nello spazio  cercando – come dice l’artista –  “di mettere in risalto l’ambiguità  che è  comune tra le cose concrete e le idee”. I  suoi lavori  evocano immagini di sottile e struggente emozione e condividono perdutamente il silenzio e il fascino delle forme arcaiche  della sua  amata Magna Grecia. Le sue sono semplici  apparizioni che nascono dalla mitologia arcaica e si collocano provvisoriamente ad un limite, sulla soglia incantata dell’immaginazione. Insomma, Casciello è il creatore di presenze  e di presagi  che affiorano dalla oscura  memoria.  “Solo nel silenzio le anime volano e si ha  veramente coscienza del tempo.” Ma il tempo cos’è?  Kengiro Azuma  qualche anno fa diceva: “La vita è breve, ma cento anni sono tanti, per arrivare a cento anni basta chiudere gli occhi, il tempo passa veloce”. Sono quindi  espressioni di un attimo,  momenti provvisori, battiti d’ali, tracce di sospiri    che l’occhio  inesorabile registra.  Casciello  è il  cantore dei presagi non svelati; mistero del sogno, dei suoni, del silenzio contenuto per tracce evanescenti che nascono dalle emozioni rapprese e diventano sottili presenze di un’armonia    oscura  ma felicemente svelata.


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mostra visitata il 24  maggio 2011


dal 17 novembre 2010 al 30 ottobre 2011



Angelo Casciello – Spazi del mio gesto. Opere 1979-2009                                                                                         

a cura di Giuseppe Zampino  e  Massimo Bignardi

EX REAL POLVERIFICIO BORBONICO

Via Pasquale Vitiello (84018) – Scafati (SA)

orario: Martedì, ore 9.30-12.30 / 15.30-18.30 Mercoledì, Giovedì e Venerdì, ore 9.30-12.30
(possono variare, verificare sempre via telefono)

Catalogo Ed. PAPARO

telefono evento: +39 0818571120

email: camillalagna@virgilio.it

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