28 aprile 2004

fino all’8.V.2004 Christian Leperino – Sur-faces Napoli, Galleria Franco Riccardo Artivisive

 
Uno sguardo a Francis Bacon e uno all’Espressionisto tedesco. Il tutto contaminato da un pizzico di graffitismo. Sangue dappertutto nella personale del pittore napoletano, reduce da un soggiorno-studio a Berlino. Per indagare ben oltre la ‘sur-face’…

di

Sangue. Dappertutto. Cola, schizza, esplode. Eppure la mostra di Christian Leperino (1979) non è una semplice emorragia pittorica, perché il ragazzo ha talento e idee e, a dispetto del titolo, indaga ben oltre la “sur-face”.
Con la testa, scava nel corpo. Anzi, nei corpi. Innanzitutto nel proprio, concedendosi un lacerato autoritratto alla Francis Bacon, prima di incamminarsi su più tortuosi sentieri, cercando di coagulare gli apporti più vari avidamente assorbiti in un percorso d’indagine ad alto impatto. Tutto comincia, anzi continua, a Berlino, dove Leperino arriva l’anno scorso: in tasca, una borsa di studio al Kunst Werke, vinta a Bologna quale migliore under 30 ad ArteFiera. Germania uguale espressionismo. Ma pure Shoah, underground e, soprattutto, cosmopolitismo. Quanto basta per instillare nel ricettivo giovanotto napoletano una nuova Welthanschauung, da contaminare alla bisogna con il graffitismo metropolitano, l’arte tribale e –senza dimenticare il patrio suolo– il Caravaggio pasoliniano “di strada” e il filone più truculento e tenebroso del Seicento.
christian leperino - head
Così (ben) nutrito, il puledro di razza torna alla scuderia di Franco Riccardo per sbattere in faccia allo spettatore il proprio grido di ribellione di fronte all’ipocrita pruderie di una società mortificata da strati di belletto. Guardate: questo è il corpo. La natura lo ha voluto fatto di carne e di sangue: perché scandalizzarsene? Questa è la verità naturale. Ma l’uomo d’oggi ha ripudiato con tracotanza la Madre e ha fatto del corpo teatro di strazi efferati, arma letale per i fanatici, spoglia scucita e fusa al metallo per nuovi mutanti. In fuga dal proprio aguzzino, non può che scoppiare in cruenti zampilli. E, non pago delle sensazioni forti dipinte addosso ai propri simili, Leperino torna al video per calarsi nell’ipogeo del mondo civile, fino ad imbattersi nel “corpus circumvolutus” della periferia, degradata e amorfa come un feto abortito.
Estetica dell’orrido, mistica del sangue, pessimismo sociale: niente di tutto questo, anche se non si può non riconoscere all’artista un’inclinazione decisamente pulp, da barocchismo postatomico. La domanda, a pensarci bene, è un’altra: siamo sicuri che l’oggetto della mostra sia il corpo? E se questo fosse solo un epifenomeno? Forse, più che soffermarci sulle cicatrici e gli squarci della pelle, dovremmo addentrarci piuttosto nei cunicoli della mente, prestando attenzione a non calpestarne le macerie. Andare, fino in fondo, oltre le Sur-faces…

anita pepe
mostra visitata l’8 aprile 2004


Galleria Franco Riccardo Artivisive, via Santa Teresa al Museo 8(80134). Zona Museo – Sanità. Info: +390815444300 (info). riccardoartivive@libero.it . orari: lunedì-venerdì 15.30 – 20.00

[exibart]

25 Commenti

  1. Accidenti,tirare in ballo Bacon e l’espressionismo tedesco per questi guadri di Leperino che dovrebbero scandalizzare i benpensanti borghesi con la vista del sangue… Una recensione così enfatica e ridontante di termini retorici, ma come lo si giustifica un Leperino modesto epigone di un Longobardi ben più grande, più classico nel rendere il corpo oggetto di una pittura epica? Con lo scandalo? Forse a Napoli dove sono abituati alle pareti di casa con i bei paesaggi del seicento, dell’ottocento al massimo… Dove sono questi collezionisti (escluso Napoli) che trovano i quadri di Leperino scandalosi?

  2. ah Leperino! ma pari un pittore de via Margutta con ‘npo’ de pajata e de bistecconi ar sangue, ‘mmmazza quanto sei scandaloso, aho’!!! me so’ tutto scandalizzato… m’andrò a fa’ na doccia prima de uscì! iamm’bell’ia’!!!

  3. Mi sarò evidentemente sognato un pezzo di storia alquanto recente. Se mi meraviglia una critica così “impasticcata” che fa come se Leperino fosse realmente Bacon mettendone in evidenza le esigenze “teorico-politiche” di ciò che fù l’espressionismo. Che il quadro messo in bella posta qui su in grande ricordi malamente il maestro non vi è dubbio. Sembrerebbe quasi una brutta copia del periodo di mezzo del buon vecchio Francis. Più dubbiosa è la bravura ed il successo che attribuiscono al Leperino. Il Leperino presente alla recente Quadriennale con un orrendissimo e gigantesco quadro.
    Evidentemente nella società dell’immagine che l’artista sia un figo di ragazzo fa dimenticare le scarse doti del Leperino.

  4. vedi napoli…leperino.. e poi muori….
    Cerchiamo di non esagerare..la grande suite dell’arte stà per esplodere come tanzi.

  5. Caro Leperino, sei un bravo ragazzo e sei pure giovane, quindi hai tutto il tempo. Te lo dico con estrema onestà: le cose che stai facendo ora non sono un gran chè, rifletti, cerca persone che ti sappiano consigliare (a quanto pare Franco Riccardo non è capace) ed ascoltali. Devi uscire da questa trappola dove ti sei infilato…

  6. per me il vero scandalo è il fatto che un pittore del genere possa esporre in una galleria di un certo(anche se MOLTO dubbio)livello.
    boh!

  7. Meno male, credevo di essere l’unico ad essere fortemente critico nei confronti del successo di alcuni artisti(?)Ho represso i miei pensieri per paura che fossero dettati da una sorta di invidia ma invece noto con piacere che sono in molti a pensarla come me.
    Sarà un caso che non ho ancora letto un messaggio a favore di Leperino…?
    Diciamola tutta: ma che ha di innovativo rispetto ad un qualunque pittore giovane che esce dall’accademia?
    Qual’è la “ricerca” di Leperino?
    E poi vi prego,finiamola con questa storia dell’ISTINTO,del CARATTERE da Artista e diciamolo:”in giro ci sono centinaia di persone con un look da artista costruitissimo però sostanzialmente non sanno disegnare ne dipingere”.
    Voi mi direte:”Oggi non serve dipingere, serve l’IDEA, serve comunicare a prescindere dal mezzo con cui ci si esprime, serve esserci ed apparire, l’artista non è chi sa fare qualcosa ma chi riesce ad avere visibilità a prescindere dalle sue qualità espressive”…..Giusto!,è per questo che viviamo in un mondo di MERDA!

  8. Comunque c’è da essere contenti…se questo tipo di pittura ha successo o comunque riesce a entusiasmare critici e giornalisti…,c’è speranza per tutti.

  9. a morte leperino questo pittore mi fa paura ed è anche pericoloso x la società,banditelo tutti critici giornalisti galleristi collezzionisti ecc. non date retta a questo rigetto industriale del c…o,a questo feticcio tumorale.

  10. reazioni comuni anche ad altre recensioni.
    riporto il commento di Mariella come risposta a questi personaggi (?)
    “Sicuro che avete vistro la stessa mostra che ho visto visto io? sarebbe interessante che questi commenti servissero a discutere in maniera seria ma mi tocca, è qui nn è la primissima volta, assistere a sfoghi adolescenziali. In più mi sembra che in queste parole che ho letto c’è solo invidia, ingnoranza e tanta superficialità nel parlare della mostra in questione. Invece di perder tempo a “commentare” dovreste solo vergognarvi!”
    grazie Mariella

  11. ma io direi proprio di non parlarne più…
    tanto tutta l'”impalcatura” leperino,franco riccardo & company” sta crollando a pezzi…

  12. complimenti Leperino, contendi a Betty Bee la palma d’oro per la mostra più massacrata dai commentatori di exibart. ottimo risultato. a napoli pare si divertano a confezionare flops in continuazione. meno male che c’e’ Kiefer…

  13. Già tirare in ballo il nome di Bacon la dice lunga sulla mancanza di argomenti in fase di recensione da parte del “giornalaio” di turno. Forse l’unica somiglianza che trovo con Bacon e’ tra le tele di questo Leperino, che e’ letteralmente un “imbrattatore”, e lo studio del genio inglese, le sue tavolozze, un gran casino che scompare completamente nelle composizioni del grande Francis, fatte di una pulizia e di un’eleganza che suggerirei ad alcuni “critici d’arte” di adottare per la propria scrittura…

  14. Ho sempre pensato che l’artista fosse una specie di catalizzatore climatico-CULTURALE che raccontasse e a volte anticipasse il proprio tempo. In leperino vedo un accozzaglie di esperienze artistiche del passato trite e ritrite da più di 80 anni e non vedo sicuramente il un qualcosa di nuovo che un giove come lui dovrebbe darci.BASTA CON QUESTI CORPI DEFORMATI DALLA SOFFERENZA.

  15. Ma perchè quando queste porcate le fa mendoza state tutti zitti e ve lo zucate, e quando invece le fa leperino avete tutti da ridire?

    La critica dovrebbe essere uguale per tutti, no?

  16. Caro chiosisa (anche se mi puzza di Leperino stesso), già da come parli si capisce il tuo grado di conoscenza in merito di arte. Basta vedere la causa che difendi per capire tante cose! Citi Mendoza senza sapere cosa ha fatto e cosa continua a fare nel campo della nuova figurazione …bisagna contestualizzare quando un artista fa certe cose mentre la massa fa altro, poi il vento cambia e ci si ritrova ad essere un caposcuola o un punto di riferimento importante per molti. Leperino è un misero gregario che non ha idee e tecnica ed è convinto che mischiando qualche spuzzatina di colore qui o qualche pennellata sgangherata là si possa rappresenta lo strazio, la sofferenza o la disgregazione del mondo conteporaneo. Ci vuole ben altro! La prossima volta prima di pronunciare il nome di un artista, vai a studiare …rischi di mischiare la merda con la nutella!

  17. Non ho problemi, se ti piace tanto mendoza, continua a zucartelo.
    Sarà pure un caposcuola, ma per me ha fatto e continua a fare cacate paragonabili in tutto e per tutto a quelle di leperino.
    Della storia dell’arte me ne fotto, a me interessa provare qualcosa quando mi avvicino ad un’opera. Se devo leggere dei libri per capire cosa provare, significa che quel lavoro è inutile.

  18. Mendoza un caposcuola, mi sembra esagerato,Tilmans,Salle e mille altri meno noti e non under age..comunque ha i suoi meriti e non si paragona a Leperino..please

  19. nn so se credere a quello che scrivono e che hanno scritto i critici, e i commenti di voi poveri ragazzi (forse artisti?).
    credo che il critico fa il suo lavoro molto bene e che il mercato dell’arte regna sull’artista… voi credete poveri ragazzi (“forse artisti?”) che il vostro operato e il vostro senso critico vi giovi?
    purtroppo mi sono imbattuto in questo stupido e ridicolo fuori orario, crepando però, di grasse risate… e dico grazie a voi poveri ragazzi (forse artisti?) di avermi tenuto compagnia per qualche attimo della mia vita… siete molto divertenti…
    e grazie christian perchè almeno tu hai la sensibilità di un artista.

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