12 settembre 2001

Luci regali nella Reggia

 
Sabato prossimo si chiude la manifestazione ormai diventata appuntamento fisso dell’estate casertana, le luci si spegneranno per riaccendersi solo nel luglio prossimo...

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Dal 28 luglio, ogni sabato sera, un autobus sta conducendo i visitatori alla scoperta del Parco della Reggia di Caserta che ha conservato inalterato nei secoli il fascino del “bosco sacro”, popolato di dei, ninfe ed eroi.
L’illuminazione notturna è un appuntamento che si ripete dal 1997 ed è stata studiata per valorizzare al meglio i colori di alberi, acqua e sculture. Luci calde esaltano i dettagli salienti dell’opera vanvitelliana, mentre luci fredde non falsano i colori degli alberi.
Si percorre lo stradone centrale da sud verso nord in senso contrario allo scorrere dell’acqua, si incontrano i bacini e le vasche popolate di statue. La prima è la fontana dei “Delfini” così chiamata perché l’acqua fuoriesce dalle bocche di tre grossi pesci scolpiti in pietra.
Segue la fontana di “Eolo”, mai portata a termine, costituita da un’ampia esedra nella quale si aprono numerose ” caverne” che simulano la dimora dei venti, rappresentati da numerose statue di “zefiri”. La statua di Giunone su un cocchio, trascinato da due pavoni, nell’atto di pregare Eolo di scatenare i venti contro le navi di Enea, benché realizzata, non fu mai collocata al suo posto. Proseguendo lungo l’asse principale, si incontrano sette vasche degradanti che formano altrettante cascate e la fontana di “Cerere” che rappresenta la fecondità della Sicilia, con le statue della dea e i due fiumi dell’isola. L’ultima fontana è quella in cui è rappresentata la storia di “Venere e Adone”, sui quali incombe la presenza del feroce cinghiale che ucciderà il bellissimo giovane. Nel bacino sottostante la cascata del monte Briano, denominato il bagno di “Diana e Atteone”, ci sono due importanti gruppi marmorei che raffigurano Atteone nel momento in cui, tramutato in cervo, sta per essere sbranato dai suoi stessi cani e Diana, attorniata dalle ninfe, sorpresa mentre sta uscendo dal bagno. L’apparato iconografico delle figure delle fontane – “le favole” come le chiama lo stesso Vanvitelli, – ripercorre secondo la lezione vichiana, il faticoso cammino del progresso umano dal mondo mitologico a quello storico. In tale ottica vanno letti gli episodi tratti dalle Metamorfosi di Ovidio (Diana e Atteone, Venere e Adone) legati all’attività principale dell’uomo: la caccia; il richiamo delle divinità della fertilità e dell’agricoltura (Cerere); l’episodio dell’Eneide che annuncia la nascita della potenza romana (Giunone e Eolo). Protagonista assoluta dei giardini della reggia casertana, l’elemento vivificatore, è la grande “strada-fiume” che, alimentata dalle acque delle colline campane, sgorga con vigore da una grotta artificiale, precipita con un salto di settanta metri, tra scogli e pietre finte e, sviluppandosi lungo l’asse principale del palazzo, si collega idealmente all’antica capitale del regno, Napoli.

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Manuela Esposito




Caserta
Luci nel Parco- Palazzo Reale
Orari: aperture straordinaria fino alle 23 (vendita biglietti fino alle 22,30)
Ingresso: £ 5.000
Informazioni e prenotazioni: tel. 0823-447147/0823-448084 e-mail: reggiacaserta@tin.it



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