18 maggio 2010

63 meno 1. È morto a Genova Edoardo Sanguineti

 

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Una mostra dovrebbe aiutare a dissipare il mistero, in fondo, di fronte a un’opera possiamo avere reazioni emotive diverse da persona a persona, come da epoca a epoca, se l’autore è molto glorificato questo semplifica”. Questo fra l’altro diceva Edoardo Sanguineti, nell’ampia intervista concessa a Exibart intorno al concetto di “museo per il letterato”. Intervista che oggi assume una valenza diversa, ed il senso di una testimonianza sul sua rapporto con l’arte, dopo che da Genova arriva la notizia della morte del grande intellettuale, poeta, autore di teatro, critico e saggista.
A pochi mesi da Alda Merini, scompare dunque un altro grande testimone della stagione dell’impegno per la cultura italiana, una mentalità aperta sempre tesa ad allargare gli orizzonti geografici ed a cercare risposte trasversali fra tutte le arti. Anche con le arti visive, da lui seguite con passione per tutta la vita, come testimoniano le profonde amicizie legate – per fare qualche nome – con Carol Rama, o Enrico Baj, fino a generazioni più recenti, con la collaborazione con Marco Nereo Rotelli per la sceneggiatura del suo video Save The Poetry.
Nato a Genova il 9 dicembre del 1930, Sanguineti fu tra i fondatori e poi esponente di spicco del Gruppo ’63, con personalità come Umberto Eco e Renato Barilli. Apprezzato studioso di Dante, era docente di letteratura italiana all’Università di Genova.
Nel 2004 la sua Genova gli aveva dedicato la mostra temporanea Magazzino Sanguineti, poi divenuta permanente con la creazione del Magazzino Sanguineti / Laboratorio della Contemporaneità, con l’installazione-performance Rotorilievi, frutto di un lavoro comune svolto dallo stesso Sanguineti con i componenti del Magazzino Sanguineti, concepita come tributo a Duchamp.
Per questo motivo non ritengo di dover essere solo io a dire come dovrebbe essere ordinato il mio lavoro, ma anche altre persone”, diceva fra l’altro nell’intervista a Exibart. Quasi un suggerimento, visto che si parlava di museo del letterato…

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[exibart]

3 Commenti

  1. Caro Edoardo, ci lasci una poesia e un pensiero rivoluzionario, a fronte della bieca razionalità della nostra epoca. Adesso che sei in compagnia di grandi filosofi, tra cui il tuo amico Karl Marx e di singolari artisti tra cui Marcel Duchamp, T. Tzara e tanti altri, ti sentirai meno solo.

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