21 ottobre 2020

Brunella Longo e Ale Guzzetti alla Fondazione Umberto Mastroianni

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Alla Fondazione Umberto Mastroianni di Arpino le personali di Brunella Longo e Ale Guzzetti, tra natura incontaminata e sculture tecnologiche. Fino al 24 gennaio 2021

Brunella Longo, Cuba Pre Mundo, 2019, courtesy Gangemi Editore

Al Castello di Ladislao di Arpino, in provincia di Frosinone, la Fondazione Umberto Mastroianni, custode della «più ricca e rappresentativa eredità di uno dei più eclettici e geniali scultori del ‘900 e la memoria di un’intera famiglia di artisti, i Mastroianni» dal 24 ottobre ospiterà le personali di Brunella Longo (1965, Cassino) “Cuba Pre Mundo”, a cura di Bruno Corà, direttore artistico del CaMusAC di Cassino, e Loredana Rea, e di Ale Guzzetti (1953, Tradate, Varese) “Sguardi”, a cura di Loredana Rea.

Brunella Longo, “Cuba Pre Mundo”

La mostra con le fotografie di Brunella Longo, “Cuba Pre Mundo“, «offre la possibilità di immergersi in una natura rigogliosa e per certi versi primordiale, che l’artista ha documentato svelando dell’isola caraibica aspetti inediti e di grande fascino. Un viaggio iniziatico per immagini che restituiscono l’affabulazione e il mistero di una terra che non sembra essere stata contaminata dalla presenza umana. Brunella Longo, infatti, esplora, nell’arco di tempo compreso tra il 2015 e il ’17, una natura lussureggiante, pronta a disvelarsi davanti al suo obbiettivo. A emergere è una dimensione originaria e potente che, come scrive Corà in catalogo, suggerisce “trasporti metamorfici rispondenti a un gigantesco corpo costituito dalle varietà di forme di cui è dotata l’isola”», ha spiegato la Fondazione.

Ale Guzzetti, “Sguardi”

Il percorso espositivo con le opere di Ale Guzzetti, “Sguardi”, «si snoda a stretto contatto con le opere di Umberto Mastroianni. Ale Guzzetti costruisce sapienti rimandi tra il proprio lavoro e le sculture di uno dei protagonisti dell’arte italiana del ‘900. Le sue sculture si animano scambiando improvvise e inaspettate occhiate con lo spettatore oppure osservando silenti tutto ciò che le circonda: i legni, i bronzi, i cartoni, gli acciai. Lo spazio risulta intessuto da sguardi enigmantici eppure capaci di catturare e nutrirsi dell’energia che sprigionano i grandi meccanismi creati da Mastroianni».
Ale Guzzetti, ha ricordato il museo, è tra i primi artisti italiani dediti all’arte tecnologica e interattiva, cui lavora dal 1983.

Ale Guzzetti, Sguardi, courtesy Fondazione Umberto Mastroianni

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