05 marzo 2023

Addio a Piero Gilardi: maestro dell’Arte Povera e creatore dei Tappeti-Natura

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«Spero di poter riunire, un giorno, tutti i tappeti che sto realizzando in un luogo largo e piano, racchiuso da una cupola informe e opalescente: in quell’ambiente rarefatto l’immagine di ogni tappeto comincerà a dilatarsi e deformarsi secondo un ritmo organico incomprensibile ma accettabile»: se ne va Piero Gilardi, l’artista dei Tappeti-Natura

Piero Gilardi, nel suo studio, fotografato dal figlio Leo

Piero Gilardi, maestro dell’Arte Povera e creatore dei Tappeti-Natura, è scomparso oggi, domenica 5 marzo, all’età di 80 anni. 

Nato a Torino il 3 agosto 1942 Piero Gilardi, nel 1963 realizza la sua prima mostra personale Macchine per il futuro. Due anni più tardi realizza le prime opere in poliuretano espanso, i Tappeti-Natura che espone a Parigi, Bruxelles, Colonia, Amburgo, Amsterdam e New York. A partire dal 1968 interrompe la produzione di opere per partecipare all’elaborazione delle nuove tendenze artistiche della fine degli anni ’60: Arte Povera, Land Art, Antiform Art. Collabora alla realizzazione delle due prime rassegne internazionali delle nuove tendenze allo Stedelijk Museum di Amsterdam e alla Kunsthalle di Berna. 

Piero Gilardi

La missione dei suoi Tappeti era coinvolgere lo spettatore attraverso l’esperienza tattile e corporea: essi racchiudevano l’impegno etico, ecologico e politico di Gilardi. Sono stati un modo per concretizzare il sogno di una natura ideale, incontaminata, ricreata attraverso un materiale artificiale come il poliuretano espanso, che assume forma mediante la tecnica dell’intaglio per poi essere impregnato di pigmento sintetico, nelle prime sperimentazioni sciolto in resina vinilica e successivamente in lattice di gomma.

Nel 1969, Gilardi comincia una lunga esperienza transculturale diretta all’analisi teorica e alla pratica della congiunzione “Arte Vita”. Come militante politico e animatore della cultura giovanile conduce svariate esperienze di creatività collettiva nelle periferie urbane e mondiali: Nicaragua, Riserve Indiane negli USA e Africa. 

Nel 1981 riprende l’attività nel mondo artistico, esponendo in gallerie delle installazioni accompagnate da workshops creativi con il pubblico. A partire dal 1985 inizia una ricerca artistica con le nuove tecnologie attraverso l’elaborazione del Progetto IXIANA che, presentato al Parc de la Villette di Parigi, prefigura un parco tecnologico nel quale il grande pubblico poteva sperimentare in senso artistico le tecnologie digitali. Nel corso degli anni ’90 Gilardi ha sviluppato una serie di installazioni interattive multimediali con una intensa attività internazionale. Insieme a Claude Faure e Piotr Kowalski, ha costituito l’associazione internazionale Ars Technica. In qualità di responsabile della sezione italiana di Ars Technica promuove a Torino le mostre internazionali Arslab. Metodi ed Emozioni (1992), Arslab. I Sensi del Virtuale (1995), Arslab. I labirinti del corpo in gioco (1999).

Piero Gilardi, “Tappeto-Natura”. Veduta della mostra presso Magazzino Italian Art, Cold Spring (New York), 2022. Fotografia di Marco Anelli / Tommaso Sacconi. Courtesy Magazzino Italian Art, Cold Spring, NY

Tra le numerose personali quelle alla Pinacoteca Comunale, Loggetta Lombardesca, di Ravenna (1999), alla Galleria Civica di Modena (2006), al Castello di Rivoli (2012), al Pav di Torino (2013), al Maxxi di Roma (2017) e al Michel Rein di Parigi (2020). A maggio 2022, il Magazzino Italian Art di Cold Spring, nello stato di New York ha aperto al pubblico una mostra dedicata a Gilardi e ai Tappeti-Natura. La mostra, la prima negli Stati Uniti che un museo ha dedicato all’artista italiano, ha presentato fino allo scorso gennaio un’ampia selezione di opere di rilievo con prestigiosi prestiti provenienti da istituzioni pubbliche e private europee e americane. Curata da Elena Re, la mostra Gilardi: Tappeto-Natura prendeva corpo dalla generosa donazione fatta dall’artista a Magazzino per raccontare e fare luce sull’esperienza di un pioniere che, nel pieno degli anni Sessanta, aveva avviato un dialogo tra Italia e Stati Uniti e che ancora si impegna con costanza per la formazione di una comunità artistica internazionale, che incarni il legame tra arte e vita.

Ha pubblicato due libri di riflessione teorica sulle sue varie ricerche: Dall’arte alla vita, dalla vita all’arte (La Salamandra, Milano 1981) e Not for Sale (Mazzotta, Milano 2000 e Les Presses du réel, Dijon 2003), e ha promosso il progetto del PAV – Parco Arte Vivente, che si è aperto a Torino nel 2008, nel quale si compendiano tutte le sue esperienze relative alla dialettica Natura/Cultura.

Piero Gilardi ha saputo interpretare alcuni cambiamenti epocali che hanno investito la società a partire dagli anni Sessanta, mosso sempre dall’intento di ealizzare dei veri «oggetti estetici fruibili praticamente» che superassero il dualismo tra arte e tecnologia, tra natura e artificio, tra corpo e mondo, soffici tappeti era possibile camminare, coricarsi, vivere un’esperienza multisensoriale.

Piero Gilardi. Courtesy Fondazione Centro Studi Piero Gilardi

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