18 febbraio 2004

Addio Mauro Manara

 
Domenica 15 febbraio è scomparso Mauro Manara. Garbatamente, silenziosamente ha accompagnato, grazie alle sue molteplici e pionieristiche iniziative, più di una generazione di artisti e critici che gravitavano a Bologna sin dai primi anni '80. Da allora nella piccola Saletta Comunale di Castel San Pietro Terme, da lui animata, è passata tutta l’arte contemporanea emergente italiana…

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Non è retorica. E’ la certezza che ad andarsene è proprio colui che miracolosamente è riuscito, in tanti anni, con il suo carattere intuitivo, quieto e caparbio, e con pochi mezzi economici, a far confluire energie e talenti nella piccola Saletta Comunale di Castel San Pietro Terme, una manciata di chilometri da Bologna. A creare un clima. Per cui ogni appuntamento diventava un impegno irrinunciabile, a fronte di iniziative magari più istituzionali, ma inutili e vuote.
Ricordiamo la sua espressione attonita e addolorata, dopo la prima metà degli anni ‘90, quando capì che la sua associazione culturale, dopo il magnifico lavoro svolto per quindici anni, stava perdendo l’appalto per la gestione delle iniziative culturali nel piccolo comune.
L’Associazione Culturale Pneuma, da lui fondata, nasce nel 1980 con il fine di realizzare interventi e iniziative nel settore culturale che siano di stimolo per la città e per il territorio limitrofo. L’attività parte con cinque mostre, dall’81 all’83, dedicate alla Pop Art, alla Pop Art Italiana, all’Astratto Italiano e all’Informale Italiano. In seguito, e per due anni, Manara si concentra sull’esplorazione delle personalità artistiche di spicco della regione. Un ciclo di mostre personali in cui espongono, solo per citarne alcuni, Pier Achille Cuniberti, Gabriele Partisani, Vittorio Mascalchi, Vincenzo Satta, Maurizio Osti, Germano Sartelli e Anna Valeria Borsari.
Nel 1988, oltre alla mostra personale di un’allora sconosciuta Maria Grazia Toderi, parte il ciclo Autoritratto di Galleria, all’apparenza ingenuo, ma dalle incredibili potenzialità. Invitando di volta in volta le gallerie italiane (da quelle classiche alle più sperimentali) ad esporre, Manara si trova ad ospitare, non troppo inaspettatamente, il meglio della produzione artistica nazionale. Da La Polena, Eva Menzio, Carini, Françoise Lambert sino al ’90 con Raffaelli e Guenzani e nel ’91, Vivita, Massimo De Carlo e Alfonso Artiaco. In anticipo su tutti Manara individua il passaggio dagli Ottanta ai Novanta e ospita nel suo spazio opere che oggi è possibile trovare solo nei musei d’arte contemporanea.
Nel 1994 prende il via un nuovo, fortunatissimo, ciclo: Critica in Opera. La sua idea è quella di invitare di volta in volta un critico emergente a suggerire tre artisti di tre diverse generazioni, ma con un intento comune. Dopo la decima mostra il criterio viene modificato dai critici, che preferiscono inviti più orizzontali, ma le mostre vanno avanti e sono continuate fino a poco tempo fa, arrivando sino alla numero ventinove.
Impossibile citarli tutti, ma i critici italiani attenti ci sono passati davvero tutti, da Risaliti a Pinto, da Parmesani a Daolio, da Perretta a Miglietti, Sossai, Perrella, Molinari e tanti altri. Naturalmente alla qualità dei critici corrisponde la loro selezione, ovvero artisti sempre di ottimo valore, che ancora una volta approdano con le loro opere a Castel San Pietro Terme.
Da segnalare sono anche le mostre collettive, spesso allestite in altri luoghi, ideate a curate da Mauro Manara, come nel ‘94, Degenerata-Arte e politica, nel ‘96 Alfabetizzazione, nel ’98 Eccentrica (curata insieme a Gino Gianuizzi), nel 2000 Preview (con Gino Gianuizzi ed Elena Bordignon), nel 2003 F.A.Q. frequently asked questions (con Gino Gianuizzi).
Una lunga lista di iniziative, ricordi ed emozioni per ricordare Mauro, che potrebbe non finire mai e alla quale, chi lo desidera, potrà aggiungere le tante cose che ci sono sfuggite.

claudia colasanti

[exibart]

4 Commenti

  1. 29 marzo 2004
    Maurizio Osti Bologna

    Mauro, solo oggi scopro e mi rendo conto che fisicamente non ti vedremo più, ma la tua qualità era già da sempre dichiarata ed inscritta nel nome dell’Associazione Culturale Pneuma che avevi fondato. Non so se tu praticassi la cultura gnostica, di fatto il nome la indicava. Anche in una accezione secolarizzata eri dichiaratamente portatore della scintilla divina che anima il mondo, che ordina e dirige in particolar modo (per noi) l’Arte e la Critica. E così hai fatto. Il programma che hai tracciato è stato di una esemplare articolazione qualitativa. Il tuo pudore e la tua discrezione celavano una luminosa conoscenza e contiguità alla divinità a cui noi siamo devoti.

    Perché soltanto agli artisti è concessa l’Antologica e non ai critici?

  2. grazie Mauro per quello che hai fatto e per il modo in cui lo hai fatto. Per quello che ci hai dato e per quello che ci hai fatto capire. Per quello che abbiamo capito solo ora che non ci sei più. Grazie per quello che eri.

  3. Caro Mauro mi ritrovo a distanza di anni a rileggere questo bellissimo saluto pubblicato da Exibart per l’occasione della tua dipartita. Come tutti i precursori(perché tale fosti a Castello) dovesti fare i conti con il deserto della incomprensione e della incapacità di recepire ciò che era lontano anni luce da una cultura perbenista e benpensante e in quanto tale portatrice di diffidenza. Ma tu caro Mauro – come si dice dalle mie parti-, riuscivi realmente a “friggere il pesce con l’acqua” nonostante gli esigui badget, compivi miracoli per ciò che riuscivi ad allestire in un luogo chiamato saletta comunale di esposizione, che nacque grazie al tuo intuito e alla tua sana caparbietà. Chissà se un giorno il comune di Castel San Pietro e la sua comunità si renderanno conto realmente di ciò che facesti in tutti quegli anni. Resti nel cuore di chi ti conobbe e ti stimo’ per quello che riuscivi a trasmettere con poche parole e tanti “eloquenti silenzi”

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