19 febbraio 2001

E’ morto Balthus

 
Se ne va uno dei pilastri del secolo appena trascorso. Muore ieri in Svizzera, all’età di quasi 93 anni, il maggior artista francese vivente…

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Avrebbe compiuto 93 anni tra 10 giorni il maestro nato a Parigi che da tempo abitava in Svizzera. Da sabato scorso era tornato nel suo eremo del Grand Chalet di Rossinière (foto) dopo un breve ricovero in una clinica. Si è spento uno dei pochissimi pittori che, in vita, aveva esposto nel museo del Louvre. Era nato il 29 febbraio 1908 a Parigi ed era di origini polacche, il nome Balthus era infatti lo pseudonimo del conte Balthasar Klossowski de Rola. Il 1908 era un anno bisestile e il maestro festeggiava dunque ilBalthus, fanciulla dormiente compleanno ogni quadriennio. Anche per questo amava dire di aver solo 23 anni rifacendosi alle parole di Baudelaire che invitava ad avere sempre la forza di sentirsi ragazzi.
La sua arte, su cui Bonnard e Giacometti ebbero una influenza decisiva, si colloca a metà strada tra un naif molto introspettivo ed intimista e alcune venature di surrealismo. Celeberrimi sono i suoi “interni” – spesso percorsi da connotazioni erotiche – anche se la sua produzione indagò anche il tema del paesaggio sia urbano che agrestre.

Nato in una famiglia di artisti e cresciuto in un ambiente favorevole all’esplosione del suo successo (Pablo Picasso fu uno dei primi ad acquistare le sue tele), il maestro, che Federico Fellini definiva «un signore del Rinascimento o un principe della Transilvania», ebbe notevoli rapporti anche con l’Italia. Nel 1961 André Malraux, ministro della cultura francese durante il governo capeggiato dal generale de Gaulle, lo chiamò a sostituire Ingres alla presidenza di una delle maggiori istituzioni culturali che la Francia gestisce all’estero: l’Accademia di Villa Medici a Roma. Balthus restò a Roma per 16 anni riportando l’Accademia a un livello culturale che onorava le origini napoleoniche dell’istituzione capitolina. Per quanto riguarda le mostre, in Italia, si parla di una retrospettiva – la più grande mai allestita in Italia – organizzata da Palazzo Grassi per la seconda metà di quest’anno.
Negli ultimi mesi dello scorso anno, in una intervista a Repubblica, un lucidissimo Balthus dichiarò “idiote ed inutili” le opere di Buren, che tra l’altro in quel periodo esponeva una importante installazione a Palermo. L’opinione di Balthus fu ripresa e sottoscritta nella trasmissione televisiva di Vittorio Sgarbi che approfittò per scagliarsi con l’arte di Buren. La cosa fece partire un interessante dibattito in calce all’intervista che Exibart aveva fatto a Buren in occasione della mostra palermitana.

Vi rimandiamo dunque, tramite il link, in calce a quella notizia per continuare la discussione e il dibattito; ovviamente in attesa di un maggiore approfondimento che cercheremo, nei prossimi giorni, di darvi a conclusione della vicenda artistica di Balthus.

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MT




[exibart]


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