30 maggio 2014

L’intervista/Teodoro Lupo Berlino come desideri

 
La Biennale stanca? Eccovi una guida per dribblare perdite di tempo e raggiungere le varie location. Fatta da tre giovani italiani appassionati d’arte: Marianna Aldovini, Alessandro Bortolazzo e Teodoro Lupo. Che anni fa si sono trasferiti nella capitale tedesca e che si sono inventati Berlino come Desideri, vademecum per eventi artistici (e non solo) ufficiali che può essere anche personalizzato. Pronta per l’ottava Biennale che si apre oggi

di

Alessandro Bortolazzo, Teodoro Lupo e Marianna Aldovini

Sono 51 gli artisti invitati da Juan A. Gaitán per la sua ottava Biennale di Berlino, che dopo i caratteri decisamente politici e, in qualche modo, under statement dati dal curatore dell’edizione di due anni fa, Arthur Zmijewski, quest’anno vedrà in scena grandi “star” planetarie del contemporaneo, da Anri Sala a Julieta Aranda, da Tacita Dean a Mario Garcia Torres, da Goshka Macuga a Danh Vo. La “Storia” nelle sue forme metamorfiche è il tema sul quale il Gaitán ha chiesto agli artisti di confrontarsi. E quale palcoscenico migliore di Berlino poteva esserci per riprendere in mano il filo delle grandi narrazioni, che coinvolgono ovviamente le politiche dittatoriali e le relative “liberazioni” che la capitale tedesca ha subìto più che mai nel corso dell’ultimo secolo? Una biennale estesa, questa ottava, quasi equamente ripartita tra i vecchi Est e Ovest della città che, prendendo forma dal nevralgico KW Institute, si dipanerà anche al Museen Dahlen e alla Haus am Waldsee, nel “west side”, e a Crash Pad, east. A dir la verità, che la Biennale di Berlino sia stata spesso spalmata su più sedi non è una novità, soprattutto se si ricordano le edizioni 2006 e 2008 – “Of mice and men” (2006) dove il trio Cattelan, Subotnik e Gioni portò la biennale al cimitero in chiesa e a scuola e  “When things cast no shadows” (2008) – nonché la bella edizione del 2010, curata da Kathrin Rhomberg, che oltre alla base al KW aveva altre cinque sedi, tra cui alla Alte Nationalgalerie, in un bell’edificio dismesso di Oranienplatz e a Mehringdamm, a casa di un artista. 
Insomma, piccola o grande che sia la narrazione della storia, antica, moderna o contemporanea, a Berlino non si può prescindere da questo lato. E visto che per molti “spostarsi” può risultare un problema, più mentale che altro, senza capire che non muovendosi da Mitte si perde la particolarità di una metropoli che ha tutta la sedimentazione del mondo occidentale dalla sua parte, abbiamo deciso di guardarla con altri occhi. Quelli di un gruppo di creativi italiani di base qui da diversi anni, che si sono inventati i vostri percorsi dei desideri. compresi per la biennale. 
Berlino come desideri, logo
Teodoro, parliamo con te in rappresentanza degli altri. Chi sono i protagonisti di questo progetto?
«”Berlino come Desideri” è nato nell’estate del 2013 da un’idea di Marianna Aldovini, Alessandro Bortolazzo e mia. Siamo tutti e tre italiani e da più di dieci anni viviamo a Berlino per questioni di lavoro, perciò abbiamo deciso di mettere a servizio degli altri la nostra conoscenza approfondita della capitale tedesca. Marianna ha una lunga esperienza come assistente di galleria, Alessandro è traduttore e giornalista ed io sono artista e fotografo».
Com’è nata l’idea?
«Spesso a Berlino ci è capitato di sentire italiani chiedere consigli a passanti riguardo ristoranti o altri luoghi da visitare. Il più delle volte si trattava di collezionisti o addetti ai lavori che venivano in città per eventi specifici legati all’arte, ma chiaramente avevano necessità di essere anche informati a proposito di ristoranti, alberghi e bar per esempio. Così abbiamo pensato di fornire un servizio a queste persone, basato sul suggerimento di indirizzi utili a seconda dei loro interessi, allo scopo di riempire eventuali buchi nell’organizzazione di un soggiorno a Berlino».
Speciale Berlin Biennale Copertina
Quindi vi siete messi all’opera?
«Sì, così è nato “Berlino come Desideri”, un sito dal quale tutti, ma con una particolare attenzione agli amanti dell’arte, possono richiedere o scaricare delle guide alla metropoli tedesca personalizzate o meno. Al momento abbiamo creato uno speciale in occasione della Berlin Biennale che apre oggi i battenti, ma abbiamo in mente di realizzarne anche altri per iniziative che ci sembrano degne di nota».
Puoi farci un esempio?
«Se una persona è interessata prevalentemente alla fotografia per esempio, noi ci attiveremo per creare una guida in base alle sue esigenze, perciò selezioneremo gallerie, musei o eventi che hanno a che fare con quel genere. Basta che loro ci forniscano le date del loro soggiorno e ci segnalino eventuali interessi, poi noi ci occupiamo di preparare un percorso, al quale possiamo anche aggiungere una visita guidata, nel senso che li accompagniamo personalmente e spieghiamo le mostre». 
Se io fossi un’appassionata di musica jazz, per esempio, potrei comunque rivolgermi a voi?
«Assolutamente si. Ti facciamo fare un giro per la città e poi la sera ti troviamo i locali che possono essere più interessanti per te».
Berlin Gallery Weekend
Torniamo un attimo allo speciale in occasione della Berlin Biennale. Quali i vantaggi e le caratteristiche?
«La Biennale ha luogo in diverse sedi: una centrale e altre più periferiche. Queste ultime si trovano a circa 30 minuti di metro dal centro, perciò molti potrebbero giudicarle scomode da raggiungere. In realtà l’obiettivo della Direttrice del KW Institute for Contemporary Art – istituzione organizzatrice – Gabriele Horn e del curatore Juan A. Gaitán, è proprio quello di rivalutare una zona di Berlino poco vissuta. Perciò abbiamo contattato l’ufficio stampa della Biennale, abbiamo illustrato il nostro progetto e abbiamo chiesto agli stessi di offrire un contributo. Entrambi ci hanno suggerito cinque luoghi a Berlino a loro particolarmente cari, seguiti da una breve spiegazione. In definitiva, nella guida si potranno trovare i loro consigli sommati ad una ventina di nostri consigli riguardo alla sede centrale e ad altrettanti riguardo alle sedi periferiche».
Speciale Berlin Biennale Cartina
Che lingue usate?
«Per ora solo l’italiano, perché di fatto ci rivolgiamo solo ad un pubblico italiano. Con il tempo cercheremo di estendere la nostra attività anche al pubblico anglofono, nonché di associarci a persone che conoscono bene altre città quanto noi conosciamo Berlino. Milano per esempio potrebbe essere adatta per dare vita a questo progetto, tant’è vero che abbiamo già preso contatti in questo senso». 
Quali sono i prezzi e dove si possono trovare?
«Le guide si possono ordinare dal sito www.berlinocomedesideri.com, non si trovano nelle librerie o nei negozi. Per la Berlin Biennale è stato fatto un prezzo speciale a 17 euro per la versione digitale e 24 euro per quella cartacea, che include anche il file digitale. Le guide personalizzate invece partono da 34 euro, poi ovviamente il prezzo cambia a seconda delle richieste».

1 commento

  1. Interessante quello che state portando avanti.
    In bocca al lupo per l’idea geniale. Vi auguro di trovarne sempre nuove ed efficaci.
    Avete pensato agli artisti viventi? A dei luoghi dove poter esporre le proprie opere ma che siano pure bene pubblicizzati e visitati?
    Pensate sia possibile?
    Saluti,
    Maria

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