05 ottobre 2021

Sette vincitori da tutto il mondo, per il doppio Arte Laguna Prize 2020-2021

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I sette vincitori assoluti della doppia edizione di Arte Laguna Prize 2020-2021 provengono da altrettanti Paesi diversi: la mostra dei 240 finalisti in esposizione all’Arsenale Nord di Venezia

Ph. credit Nicola D'Orta

Belén Mazuecos, Moshe Vollach, Gao Yuan, Primoz Jeza, Leonardo Sinopoli, Witold Riedl, Samuelle Green, sono i sette artisti vincitori assoluti della 14ma e 15ma edizione di Arte Laguna Prize 2020 – 2021. L’annuncio è stato dato durante la cerimonia di premiazione, nell’ambito della grande mostra di 240 artisti finalisti, in esposizione negli iconici spazi dell’Arsenale Nord di Venezia e curata da Igor Zanti e Matteo Galbiati. Rispecchiando la vocazione internazionale di Arte Laguna Prize, i vincitori, quattro della 14ma e tre della 15ma edizione, provengono tutti da Paesi diversi, Spagna, Israele, Cina, Slovenia, Italia, Polonia e Stati Uniti e riceveranno un premio di 10mila euro ciascuno. La giuria della 14ma edizione era composta da Iwona Blazwick, Karel Boonzaaijer, Valentino Catricalà, Aldo Cibic, Erin Dziedzic, Zhao Li, Riccardo Passoni, Vasili Tsereteli, mentre per la 15ma edizione hanno espresso le loro preferenze Bénédicte Alliot, Nathalie Angles, Lorenzo Balbi, Marcus Fairs, Sophie Goltz, Toshiyuki Kita, Beate Reifenscheid.

Nel corso della serata sono stati premiati anche i 42 artisti scelti dai partner internazionali di Arte Laguna Prize per i premi speciali, che prevedono residenze d’arte, mostre in gallerie, collaborazioni con aziende. Le 240 opere finaliste della 14ma e 15ma edizione di Arte Laguna Prize saranno in mostra presso l’Arsenale Nord di Venezia fino al 21 novembre.

Arte Laguna Prize 2020 – 2021: tutti i vincitori con le motivazioni della Giuria

La giuria internazionale ha deciso di premiare l’artista spagnola Belén Mazuecos (Spagna, 1978) con l’opera Fragile artist: Handle with care II (2017). «L’opera è stata scelta per il suo approccio contemporaneo, che tratta molti temi universali che stanno accadendo nel mondo e in particolare nel mondo degli artisti; un progetto che la giuria ha ritenuto molto interessante in quanto rappresenta le difficoltà di essere un artista, soprattutto al giorno d’oggi», si legge nelle motivazioni. «L’opera funge da pretesto per costruire una metafora di ciò che accade nel mondo dell’arte, evidenziando le complessità di un ecosistema estremamente fragile».

L’israeliano Moshe Vollach (Israele, 1958) con il suo progetto di arte ambientale 31 cubes (2016) è stato premiato per il suo «Approccio ossimorico verso la land art, che ha dato vita ad un’opera molto poetica, basata sull’idea di contrasto e su come gli elementi naturali possano lavorare insieme per trasformare l’opera d’arte: una stringa di 61 cubi di ghiaccio di dimensioni identiche posti nel deserto in una calda giornata estiva, di cui viene documentato lo scioglimento. L’opera indaga il rapporto tra spazio e materia, trattando temi come il riscaldamento globale, i cambiamenti climatici, lo scioglimento dei ghiacci e la desertificazione».

Moshe Vollach – 31 cubes

Il film di animazione Cloud of the Unknown (2019) dell’artista cinese Gao Yuan (Cina, 1986) è stato scelto per l’abilità dell’artista nello sfruttare le nuove tecnologie per creare un’estetica e uno stile che hanno grande bellezza e inventiva. «Attraverso l’animazione dei fotogrammi dipinti a mano dall’artista stessa, viene messa in scena un’opera dal forte sapore esistenziale che riflette sulla natura dello stare al mondo».

Gao Yuan – Cloud of the Unknown

La giuria ha premiato Frankenstein’s Bride (2013) del designer sloveno Primoz Jeza (Slovenia, 1968), uno spazio di lavoro versatile e modulare composto da diversi elementi cromatici, un tavolo contemporaneo che può essere adattato per ogni situazione della vita reale.

Primoz Jeza – Frankenstein’s Bride

Premiato anche il giovane performer italiano Leonardo Sinopoli (Italia, 1998) con l’opera 331, Say their Names (2020). «Una potente dichiarazione performativa che commemora la morte violenta dei tanti membri della comunità Transgeder in tutto il mondo. Sinopoli scrive lettera per lettera i loro nomi ricordando anche quelli i cui nomi rimangono sconosciuti. L’artista ha memorizzato i nomi delle persone e le date del loro assassinio prima che la tela bianca venga trasformata in un memoriale da un rituale performativo. Il lavoro ci chiama a difendere i diritti delle persone transgender».

Leonardo Sinopoli – 331, Say their names

«Per aver saputo coniugare, nell’opera presentata, temi ecologici e ambientali tra i più urgenti nella nostra contemporaneità e una riflessione sul fare pittorico, il tema della variazione e le possibilità fornite dai materiali», la giuria ha scelto di premiare Drawings from a liquified forest dell’artista polacco Witold Riedl (Polonia, 1969).

Witold Riedl – Drawings from a liquified forest

Il premio viene conferito all’artista statunitense Samuelle Green (Stati Uniti, 1976) e alla sua opera Manifestation 7 «Per la forza di una scultura che sa adattarsi sempre allo spazio. Come un organismo cresce e si sviluppa modellando sé stessa e il luogo in cui si inserisce. Composta da una ripetizione di elementi, rigenera a nuova vita anche i materiali di cui si compone».

Samuelle Green – Manifestation 7

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