21 novembre 2019

Visible Award: chi ha vinto il premio delle Fondazioni Pistoletto e Zegna

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Il Visible Award 2019 è stato attribuito all'artista indiana Jasmeen Patheja, per il suo progetto di ricerca sulle molestie sessuali di strada

Jasmeen Patheja, Blank Noise

Il Visible Award è un premio biennale ideato nel 2011 da Cittadellarte – Fondazione Pistoletto, in collaborazione con Fondazione Zegna, per produrre e sostenere pratiche artistiche in un contesto globalizzato, che per quest’edizione ha visto la partecipazione della francese Lafayette anticipations. Dopo la selezione di alcuni progetti da parte della giuria di Visible, si passa all’ultima fase, cioè a una giornata dedicata a discussioni pubbliche, a mo’ di parlamento temporaneo in cui ci si confronta sull’impegno sociale testimoniato dalle opere e si designa il vincitore della borsa di studio.

Grazie a una borsa di 25mila euro messa in palio dal Visible Award, Jasmeen Patheja continuerà a lavorare su Blank Noise, un progetto sulle violenze subite dalle donne, per sensibilizzare l’opinione pubblica intorno alle molestie sessuali di strada. Il gran numero di aggressioni registrato in India ha spinto Patheja a raccogliere numerose testimonianze delle vittime e a organizzare performance in tutto il Paese, in un programma dal titolo Meet to sleep.

Artista multimediale, Jasmeen è un’attivista che da oltre 15 anni lavora su questo tema, utilizzando media nuovi e tradizionali per diffondere consapevolezza sull’argomento.

Per questa quinta edizione sono stati selezionati, tra gli altri, Killing in Umm al-Hiran della londinese Forensic Architecture, finalisti al Turner Prize, Undercover worker di Luke Ching Chin Wa, opera incentrata sui diritti dei lavoratori, ma anche Carved to Flow di Otobong Nkanga. L’artista nigeriana, attraverso disegni, installazioni, fotografie e performance parla del ciclo della vita come di un prodotto di consumo, per mettere l’accento sulla nozione di territorio e sul valore dato alle risorse naturali.

Forensic Architecture, Killing in Umm al-Hiran
Luke Ching Chin Wa, Undercover worker

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