03 maggio 2025

Claudia Losi e Virgilio Sieni alla PIA di Firenze, il corpo come paesaggio

di

Alla PIA - Palazzina Indiano Arte di Firenze, un’indagine poetica sul rapporto tra corpo, natura e comunità, con una mostra di Claudia Losi e una performance inedita con Virgilio Sieni

Quanto spazio contiene un’ombra? Che profondità può raggiungere? Che forma ha quella nuvola in cielo? A queste domande tenta di rispondere Il giardino degli strappi, la mostra di Claudia Losi alla Palazzina Indiano Arte – PIA di Firenze, in apertura dal 3 maggio 2025. Un’indagine sul rapporto tra corpo e ambiente, individuo e collettività, poesia e fenomenologia, attraverso la costruzione di un paesaggio fatto di luci, sagome e movimenti.

Il progetto espositivo si inaugura con la performance La terra delle anime sottili, esito di una residenza condivisa di sei giorni tra l’artista piacentina e il coreografo Virgilio Sieni, figura di riferimento internazionale per la ricerca sul gesto e la trasmissione del sapere corporeo. L’azione si terrà sabato, 3 maggio, alle ore 18. «Immaginiamo un mescolarsi di forme, un’inconsapevole ricerca di chi guarda ai vari gradi di parentela seguendo i tratti delle sagome di carta, i gesti del corpo che muove e che è mosso che fondono le proprie ombre. Un movimento che è tridimensionale e bidimensionale insieme. Una morfopoiesi ininterrotta, un combinarsi della luce e dell’ombra. E noi a non sapere da che parte stare», spiegano gli autori. Un dialogo plastico e performativo, tridimensionale e bidimensionale insieme, che si fa esperienza collettiva e meditazione sullo stare al mondo.

PIA – Palazzina Indiano Arte

La mostra si svolge negli spazi di PIA, centro artistico situato nel cuore del Parco delle Cascine di Firenze, rinato nel 2018 grazie al restauro finanziato dalla Fondazione CR Firenze. Diretto da Virgilio Sieni e curato dal Centro nazionale di produzione per la danza, PIA si configura come un laboratorio permanente e una residenza artistica dedicata alla relazione tra corpo e natura. Qui si intessono legami tra autori, cittadini, studiosi e amatori, nel tentativo di ridisegnare collettivamente il senso del paesaggio urbano e del gesto quotidiano. I prati verso l’Arno, gli interni restaurati, le terrazze e gli spazi espositivi diventano teatro di pratiche “gentili”: cammini, ascolti, performance, seminari.

In questo contesto si inserisce il programma Natura Lieta. Cura della natura, cura dell’individuo, avviato a febbraio da PIA e articolato in residenze condivise, mostre, laboratori e momenti performativi. Un invito a frequentare i parchi pubblici come luoghi di sperimentazione creativa e consapevolezza ecologica ma anche come spazi democratici in cui riattivare il pensiero e l’immaginazione. Il programma di Natura Lieta prosegue il 6 maggio con l’incontro con l’architetto e designer Ugo La Pietra, a cura di Mario Bencivenni, in occasione della pubblicazione Il giardino delle delizie (Manfredi Edizioni, 2024), evento inserito in Abitare il verde 2025 di Italia Nostra Firenze.

Claudia Losi

La mostra estende le traiettorie di ricerca che da anni guidano la pratica di Claudia Losi: un’arte relazionale e pluridisciplinare, che intreccia scienza e mito, ecologia e narrazione collettiva. Nata a Piacenza nel 1971, Losi si è formata in Belle Arti a Bologna e in Lingue all’Università di Pavia. Il suo lavoro esplora il rapporto tra l’umano e il mondo naturale — minerale, vegetale, animale — e le forme di coesistenza tra individuo e comunità. Dai ricami cartografici agli oggetti tessili, dalla fotografia alla scultura, fino ai progetti site-specific e alle performance, ogni opera si costruisce come gesto di ascolto e attraversamento, spesso realizzato con modalità corali: il cammino, il canto, il fare a mano.

Tra le sue opere pubbliche più note, si ricordano Balena Project (2004–2021), un lavoro itinerante incentrato su una balena in tessuto a grandezza naturale, e Ascolto il tuo cuore, città, progetto partecipativo a Genova in dialogo con l’omonimo romanzo di Alberto Savinio. Ha esposto in istituzioni come la Fondazione Merz, la GAMeC, il MAXXI e la Yorkshire Sculpture Park, oltre a partecipare alla Biennale di Venezia, alla Triennale di Setouchi e a Manifesta 12.

Virgilio Sieni ⓒ Giovanni Gambacciani

Virgilio Sieni, coreografo e danzatore fiorentino, fondatore dell’Accademia sull’Arte del Gesto e già direttore della Biennale Danza di Venezia (2013–2016), lavora da decenni su una trasmissione del gesto come pratica etica e politica. Le sue coreografie coinvolgono spesso persone non professioniste, generando coreografie collettive radicate nei territori. Il suo dialogo con Losi prosegue una linea di collaborazione tra arte e danza che trova nella Palazzina Indiano Arte una delle sue più fertili fucine.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui