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Fondazione Prada, in viaggio con Riccardo Muti alla scoperta del Don Giovanni
Progetti e iniziative
di redazione
Vedere nascere un’opera, passo dopo passo, e comprendere dall’interno il lavorio complesso che trasforma una partitura in un’esperienza viva. La Fondazione Prada riporta a Milano uno dei suoi progetti più significativi nell’ambito della formazione musicale: la Riccardo Muti Italian Opera Academy, in programma dal 19 al 30 novembre 2025 negli spazi del Deposito. Dopo le edizioni dedicate a Nabucco, nel 2021, e a Norma, nel 2023, quest’anno l’iniziativa che vede la collaborazione tra l’istituzione milanese e il Maestro Riccardo Muti sarà interamente centrata su uno dei capolavori assoluti di Wolfgang Amadeus Mozart: il Don Giovanni.
L’Academy, ideata nel 2015 dalla Riccardo Muti Music, si distingue per un’impostazione unica: il pubblico può assistere alle lezioni, alle prove con orchestra e solisti e all’intero processo di costruzione dell’opera. Una vera e propria immersione nel backstage della direzione musicale, rivolta a giovani direttori d’orchestra e maestri collaboratori selezionati tramite un bando internazionale, tutti tra i 18 e i 35 anni e diplomati in Direzione o Pianoforte.

Il Deposito della Fondazione Prada diventerà per l’occasione una sala da concerto, dove Muti guiderà l’Orchestra Giovanile Luigi Cherubini in un percorso formativo completo, dal lavoro al pianoforte con i cantanti alle prove d’assieme, fino alla prova finale dei giovani direttori, prevista per il 27 novembre. Culmine del programma sarà il concerto del Don Giovanni diretto da Muti domenica 30 novembre.
«La nuova collaborazione con Riccardo Muti e la sua Academy conferma l’impegno della Fondazione nell’ambito educativo e la volontà di coinvolgere direttamente i giovani nelle nostre attività», ha dichiarato Miuccia Prada, Presidente e Direttrice di Fondazione Prada. «È per noi importante poter contribuire a questo progetto formativo che il Maestro porta avanti con serietà e passione da molti anni per diffondere la conoscenza e lo studio della musica classica. Siamo convinti infatti che questo linguaggio sia una delle espressioni più rilevanti ancora oggi per la crescita culturale e personale di tutti». Un impegno che quest’anno si amplia grazie al PwC Young Program, rivolto a scuole e università lombarde, pensato per avvicinare gli studenti alle prove e al metodo del Maestro attraverso una tariffa agevolata e un percorso formativo dedicato.

Il Don Giovanni, rappresentato per la prima volta a Praga nel 1787, diretto dallo stesso Mozart, e parte della trilogia dapontiana insieme a Le nozze di Figaro e Così fan tutte, porta in scena un protagonista capace di sfidare le leggi morali e divine, oscillando tra comico e tragico in un equilibrio che, ancora oggi, continua a interrogare il pubblico.

«Insieme a Verdi, è senza dubbio Wolfgang Amadeus Mozart l’autore a cui ho dedicato la maggior parte del mio studio e della mia ricerca interpretativa», ha spiegato Muti. «Entrare in contatto con la sua arte, per un interprete, è un’esperienza sconvolgente. Nelle sue opere troviamo rappresentati i nostri sentimenti e soprattutto i nostri difetti, ma non ci sentiamo il dito puntato addosso. Perché Mozart mette in musica l’uomo, così com’è. Ci dice che siamo questo, ma non si domanda il motivo. E allora, come disse Rossini, Mozart può diventare la consolazione della vita: le sue opere ancora ci parlano, ci colpiscono nel profondo e ci confortano».














