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Le due nuove stazioni della Metro C di Roma sono un museo in transito
Progetti e iniziative
di redazione
Lo spazio della metropolitana, da infrastruttura di transito, si è ormai affermata come luogo di esperienza culturale. Accade in molte città del mondo, come Stoccolma o Mosca, dove le stazioni diventano dispositivi narrativi, archivi visivi, talvolta vere e proprie gallerie sotterranee. In Italia, l’episodio più noto è quello di Napoli, con le sue stazioni dell’arte che ospitano opere, spesso site specific, di autori come Michelangelo Pistoletto, Jannis Kounellis e Joseph Kosuth. C’è poi il caso di spazioSERRA, spazio espositivo indipendente all’interno della Stazione Ferroviaria di Lancetti, a Milano. E da oggi anche Roma, con l’apertura delle nuove fermate della Metro C, entra in questa particolare mappa della mobilità culturale sotterranea, mettendo in relazione arte, archeologia, architettura contemporanea e quotidianità.
Dopo 12 anni di lavori, hanno aperto al pubblico le stazioni Colosseo/Fori Imperiali e Porta Metronia, due snodi strategici che prolungano la linea C e introducono un’idea precisa di metropolitana come luogo in cui attraversare fisicamente e simbolicamente gli strati della città millenaria.

In questi casi, infatti, non si tratta di installazioni artistiche aggiunte ma di storia reale svoltasi secoli fa esattamente nel luogo in cui oggi è stata trovata e resa accessibile, senza biglietti aggiuntivi o percorsi separati: basta scendere alla fermata giusta e guardarsi intorno. Il progetto museale della stazione Colosseo/Fori Imperiali è stato curato dal Parco archeologico del Colosseo, con il coinvolgimento della Sapienza Università di Roma
La stazione Colosseo/Fori Imperiali, situata sotto uno dei luoghi più iconici di Roma, integra direttamente nei suoi spazi i reperti emersi durante gli scavi: strutture murarie, frammenti architettonici, oggetti della vita quotidiana romana, visibili attraverso teche, vetrate e colonne trasparenti. Il percorso è accompagnato da pannelli informativi e schermi interattivi che restituiscono una lettura trasversale del sito.

Più defilata ma altrettanto significativa è Porta Metronia, situata nei pressi delle Mura Aureliane. Qui gli scavi hanno riportato alla luce un complesso militare di epoca romana, con resti di una caserma del II secolo, la cosiddetta Casa del comandante e la Domus del centurione. La stazione, articolata su cinque livelli interrati, è concepita come uno spazio in evoluzione: parte dei reperti sarà progressivamente valorizzata attraverso allestimenti museali, rendendo il luogo un archivio aperto, in continuo aggiornamento.
La realizzazione delle due stazioni è stata accompagnata da una delle più importanti campagne di scavo archeologico urbano degli ultimi decenni. Nel cantiere di Colosseo–Fori Imperiali sono emersi interi settori della città antica, con domus, ambienti termali e strutture abitative risalenti all’età repubblicana e imperiale, mentre a Porta Metronia le indagini hanno restituito una Roma meno monumentale e più quotidiana, legata alla dimensione militare e residenziale. Per gestire la complessità del sottosuolo romano è stata adottata la tecnica del top-down archeologico, che consente di far avanzare parallelamente costruzione e indagini scientifiche, trasformando il cantiere in un vero laboratorio urbano.

La Metro C diventa così non solo un’infrastruttura di connessione tra periferia e centro ma anche uno spazio pubblico di conoscenza, in cui il viaggio quotidiano – che si spera comunque efficiente e di rapida attesa – si intreccia con la lunga durata della storia urbana.












