25 settembre 2023

Sculture in campo, dal work in progress alle nuove opere

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Sculture in Campo. Idee della scultura. Progetti e disegni per il parco di Bassano in Teverina: la mostra alla Gallery of Art Temple University of Rome e l’inaugurazione delle nuove opere di Giulio De Mitri e Veronica Montanino

Veronica Montanino, Speculare, 2023

Inaugurata lo scorso 13 settembre presso la Gallery of Art Temple University of Rome, sarà visitabile fino al 30 settembre 2023 Idee della scultura. Progetti e disegni per il parco di Bassano in Teverina, la mostra a cura di Anna Maria Panzera e Shara Wasserman, con la collaborazione di Lucilla Catania, che presenta i lavori preparatori, bozzetti, disegni, foto e quant’altro, delle opere realizzate dai 22 artisti presenti a Sculture in Campo. Parco Internazionale di Scultura Contemporanea.

L’occasione non vuol solo essere una documentazione della genesi delle opere del Parco, per quanto il materiale mostrato risponda perfettamente a questo tipo di finalità. Nelle intenzioni delle curatrici vi è, infatti, la volontà di presentare al pubblico il processo di realizzazione di un’opera plastica, la sua genesi concettuale e tutto il lavoro, dunque, precedente la realizzazione effettiva della scultura.

Immergersi nel materiale preparatorio, fornito dagli artisti e in questo caso da Lucilla Catania che in qualità di Presidente del Parco ha scrupolosamente custodito gli appunti e i disegni, consente di accendere una luce su una fase del lavoro artistico spesso tralasciata che, oltre a essere fondamentale per comprendere quel che precede, ha la valenza di opera d’arte essa stessa e consente di leggere il lavoro e la modalità espressiva dell’artista tanto quanto le sculture. L’operare in tre dimensioni, infatti, prevede storicamente una genesi che passa per una fase bidimensionale, il progetto, il disegno o più semplicemente lo schizzo, per trasferirsi poi nella tridimensionalità, dove l’idea iniziale prende corpo confrontandosi anche con specifiche tecniche che portano alla definizione e modifica più o meno sostanziale dell’idea inziale. È proprio per questo motivo che le testimonianze preparatorie assumono valore artistico che prescinde la scultura finita, rappresentando un qualcosa che presumibilmente non ha un preciso corrispettivo plastico.

Ogni artista sceglie la modalità che ritiene più consona a focalizzare al meglio la propria idea, pertanto anche a conferma di quanto detto finora colpisce in questa mostra l’eterogeneità delle opere proposte. Ne segue, dunque, l’interesse che il progetto espositivo riveste nell’ambito della comprensione delle varie personalità artistiche specifiche e di come sia cambiato nel tempo l’approccio alla progettazione di una scultura. C’è chi infatti realizza un disegno su carta, dove imprime forme, volumi e ingombri, chi a questo associa pensieri e spunti scritti oltre alle indicazioni tecniche. Alcuni artisti utilizzano la fotografia, altri individuano in un testo la genesi della scultura. C’è chi invece non utilizza il disegno e studia direttamente la scultura attraverso la realizzazione plastica di parti, bozzetti o maquette. Considerata la numerosità degli artisti che negli anni hanno partecipato al Parco e l’eterogenea appartenenza a periodi e generazioni diverse, questa mostra ci dà la possibilità di ragionare su come si sia modificato negli anni l’approccio alla progettazione, come vi sia in alcuni casi un graduale abbandono della fase disegnativa e come in altri sia presente l’utilizzo di media diversi.

In linea con le finalità statutarie di Sculture in Campo questa mostra rappresenta, infine, una delle modalità con cui il Parco di Scultura Contemporanea vuole portare oltre i confini del proprio spazio e di Bassano in Teverina il grande lavoro di promozione dell’arte contemporanea che da sette anni sta operando. Infatti, nelle intenzioni del Parco e della sua fondatrice Lucilla Catania vi è la promozione di un’arte diffusa, che coinvolga le realtà locali e che si presenti, in questo come in altri casi, alla città metropolitana più prossima attraverso la presentazione delle opere degli artisti coinvolti, non solo come mero richiamo ai visitatori ma come nuova occasione di riflessione.

A pochi giorni di distanza dall’apertura della mostra, il 16 settembre si è tenuta a Bassano in Teverina l’annuale inaugurazione delle nuove opere che sono entrate a far parte di Sculture in Campo. Protagonisti di questa settima edizione sono Giulio De Mitri, che ha realizzato l’opera Cielo, e Veronica Montanino, che ha realizzato l’opera Speculare.

Cielo è la scultura di Giulio De Mitri (Taranto, 1952), artista di lungo corso che da decenni unisce la sua pratica artistica ad un importante impegno sociale nella propria città natale. Definita come un’opera fortemente politica nel corso dell’inaugurazione da Cesare Biasini Selvaggi, membro del Comitato Scientifico del Parco, è costituita da un cilindro in muro a secco in pietra Palombino (90*300 cm di diametro), sulla cui superficie, in leggera pendenza, è stata posizionata una lastra di acciaio inox specchiante. Sulla circonferenza l’artista ha realizzato e inserito sei sagome di farfalle, anch’esse in acciaio inox di varia grandezza, nell’atto di spiccare il volo. Materiale e immateriale si incontrano in quest’opera. De Mitri che da anni ragiona sulla natura per certi versi metafisica della pittura ci propone qui una visione riflessa del cielo. Questa entità che lui stesso definisce come immateriale si rispecchia nella lastra d’acciaio, componente fortemente fisica, e nella sua mutevolezza vi incide di volta in volta i cambiamenti di stato. Come in una fotoincisione la levità dell’aria, dell’azzurro o del grigio, della luce tenue o abbacinante si trasferisce temporaneamente ma per sempre sulla materialità del metallo creando un’esperienza immersiva per chi la osserva.

Giulio De Mitri, Cielo
Giulio De Mitri, Cielo

Ad alimentare, sovvertendone per alcuni versi il significato, sono le figure di farfalla, insetti che rappresentano qui il materiale che si fa immateriale, ricollegandosi al significato di Psyché greca. Queste figure, specchianti anche loro, amplificano le visioni della volta celeste, brillano da lontano come un richiamo verso l’opera: esseri impalpabili in natura paiono, qui, fatte d’aria nell’atto di librarsi verso quel cielo che le dipinge. Anche la tecnica di realizzazione dell’opera è un connubio tra le culture e i territori. L’artista ha infatti scelto la pietra locale assemblata però con la tecnica del muro a secco, in linea con la tradizione mediterranea. È questo, infatti, il bacino culturale cui De Mitri fa riferimento da sempre, in quell’orizzontalità che unisce il cielo all’acqua e che qui ci fa galleggiare in un perpetuo mare di aria e nuvole.

Giulio De Mitri, Cielo
Giulio De Mitri, Cielo

Veronica Montanino (Roma, 1973) ha realizzato per il Parco Speculare, opera posizionata su un piano inclinato che raccorda il Querceto con la scarpata sottostante. Realizzata in cemento, si compone di tredici vasche riempite d’acqua, che formano un grande complesso dalle linee organiche. Nel corso della presentazione fatta in occasione dell’inaugurazione, Anna Maria Panzera, membro del Comitato Scientifico del Parco, ha sottolineato come quest’opera si presti a molteplici interpretazioni, a partire dal titolo di derivazione latina, speciere, dunque guardare, osservare. Grazie all’elemento acqua che ne è parte integrante, l’opera riflette il mondo che la circonda, restituendo la propria capacità di guardare e di lasciarsi guardare. Come sottolineato da Anna Maria Panzera, Speculare appare come uno sguardo liquido che innesca una relazione ipnotica con lo spettatore.

Veronica Montanino, Speculare, 2023
Veronica Montanino, Speculare, 2023

Per forma e sostanza l’opera realizza un’integrazione totale con lo spazio in cui è inserita, annettendo e convivendo con le rocce emerse nel corso della realizzazione, che ne hanno influenzato così la morfologia. La forma organica delle vasche e, quindi, dell’opera nella sua interezza rimanda poi ad una riflessione sul barocco, non solo in senso formale ma anche contenutistico, in quanto espressione delle forze della natura che creano forme. L’utilizzo dell’acqua come elemento centrale dell’opera la rende partecipe dei processi biologici e fisici, su cui l’artista interviene però con l’artificio del colore. A conclusione della realizzazione della scultura nelle vasche sono stati, infatti, inseriti dei pigmenti che la caratterizzano in senso pittorico innescando imprevedibili future interazioni con i processi naturali che autonomamente si creeranno.

Veronica Montanino, Speculare, 2023
Veronica Montanino, Speculare, 2023

La mostra temporanea alla Temple Gallery, la realizzazione delle due nuove opere nel Parco, insieme ad altre attività espositive in corso, sono dunque significative dell’intensa attività svolta da Sculture in Campo che negli anni si sta affermando sempre più come realtà viva nella promozione dell’arte contemporanea.

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