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Voci che disturbano l’ordine: a Milano, il progetto di Giulia Deval per il Premio Lydia
Progetti e iniziative
di redazione
Voci e passi, per un attraversamento dello spazio pubblico come pratica critica. In occasione della XXI Giornata del Contemporaneo promossa da AMACI, il PAC Padiglione d’Arte Contemporanea e la Fondazione Il Lazzaretto presentano Listening in Disturbed Ecologies, due giornate a Milano, da sabato 4 a domenica 5 ottobre, a cura di Claudia D’Alonzo, dedicate intonazioni non conformi e passeggiate femministe. Il progetto nasce come restituzione del Premio Lydia che, ideato dalla Fondazione Il Lazzaretto in collaborazione con il PAC, sostiene percorsi sperimentali nell’arte contemporanea. L’edizione 2024 è stata assegnata a Giulia Deval, cantante e artista multimediale, la cui ricerca è incentrata sul tema dell’intonazione, umana e non umana.

«PITCH è il lavoro di Giulia Deval, vincitrice di Lydia 2024, nato dalla ricerca sostenuta dal premio», ci ha raccontato D’Alonzo. «È un’indagine sulle politiche della voce, fondata su una costante osmosi tra teoria e pratica, due dimensioni che si alimentano reciprocamente», ha continuato la curatrice, facendo riferimento al senso del progetto nell’ambito del Premio Lydia: «La sua prassi rappresenta così un esempio emblematico di ciò che, all’interno del progetto Lydia, intendiamo per “sostegno alla ricerca” anziché alla produzione. Una peculiarità che distingue questo premio nel panorama nazionale, e che ho voluto introdurre fin dall’inizio della mia curatela, nel 2023».

«Forse non casualmente questa caratteristica propria del nostro piccolo premio mi sembra sia in risonanza con discorsi e questioni sulle quali ci si sta interrogando anche in ambiti più estesi. In questi ultimi due anni, il tema della ricerca nella pratica artistica è emersa in Italia come un tema centrale e molto discusso, non solo in ambito accademico, soprattutto con l’avvio dei dottorati AFAM in accademie e conservatori. Penso che il riconoscimento – per me molto necessario – del valore anche teorico dei saperi prodotti dagli artisti passi certamente dalla loro validazione in ambito accademico, ma anche da percorsi informali e indipendenti, come i progetti dei centri indipendenti, delle residenze», prosegue ancora D’Alonzo. «Per questo credo che bandi e premi – non solo per artiste e artisti, ma anche per curatori, operatori culturali e persino per le organizzazioni – dovrebbero orientarsi maggiormente verso il sostegno allo studio e alla ricerca, piuttosto che a una dimensione meramente prestazionale, centrata sulla produzione e sull’output immediato. Anche perché il bando, nella sua struttura, si fonda già di per sé su una logica competitiva e performativa».

E dunque, al PAC si potrà vedere il video-saggio PITCH. Notes on vocal intonation, realizzato da Deval con Luca Pescaglini, Miha Sagadin e Guglielmo Diana, insieme alla listening room Come a Little Bit Closer. In queste opere, la voce acuta, spesso stigmatizzata nella cultura occidentale, diventa terreno di riscatto e strumento per indagare nuove possibilità ecologiche e di genere.
In questa occasione, due ospiti speciali amplieranno la prospettiva. Nicola Ratti presenterà Vispero, installazione sonora site specific dedicata al fischio nelle sue molteplici declinazioni, dai linguaggi ancestrali come il Silbo Gomero ai suoni sintetici dei sintetizzatori, mentre Elena Biserna condurrà Femminist Steps, una passeggiata notturna per donne, persone queer e non binarie nello spazio urbano, per riflettere sulle esperienze sonore di genere e mettere in discussione le regole implicite che governano i corpi nello spazio pubblico (qui il link per prenotarsi).

L’intero progetto invita a considerare l’ascolto come esercizio di attenzione radicale, per reinterpretare i margini in luoghi di possibilità. Una attitudine che in una città come Milano può trovare delle applicazioni particolarmente significative. Nel respiro di una voce fuori registro, nel fischio che scivola tra naturale e artificiale, nei passi che rivendicano nuove forme di convivenza nello spazio urbano, si compone una costellazione sonora che restituisce l’urgenza di immaginare altri futuri.

Il programma prevede anche un talk al PAC, il 5 ottobre, dalle 16:30, con Giulia Deval, Claudia D’Alonzo, Elena Biserna e Diego Sileo, curatore al PAC, introdotto da una presentazione del Premio Lydia con Alfred Drago e Linda Ronzoni della Fondazione Il Lazzaretto.














