12 febbraio 2009

Animalisti in fermento, sospesa a Torino la mostra di Abdessemed. E a Roma…

 

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Uno still dal video contestato
Non è la prima volta, e certo non sarà l’ultima. Anzi, ormai pare che la “sospensione per proteste” sia una variabile imprescindibile, quando si organizza una mostra dell’artista algerino di origine berbera Adel Abdessemed. È accaduto lo scorso anno all’Art Institute di San Francisco, come annunciavamo nell’articolo segnalato sotto. Accade ora alla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo di Torino, dove “pressioni ricevute da parte di istituzioni e associazioni animaliste rispetto ai contenuti forti di alcune opere esposte” – recita un comunicato – ha spinto i responsabili a sospendere l’inaugurazione della mostra, prevista per ieri 11 febbraio. Nodo del contendere in particolare le immagini presenti nel video Don’t trust Me del 2007 – Video installazione, 6 video su monitor, 2” in loop -, che mostrano l’uccisione tramite un colpo di martello alla testa di 6 animali. Le riprese sono state realizzate in un mattatoio messicano, in cui questi animali sono allevati per essere macellati e inseriti nel circuito del mercato alimentare. “La Fondazione sta lavorando per poter permettere al pubblico di vedere questa mostra, nel rispetto della sensibilità di tutti e della libertà espressiva dell’artista”, ha dichiarato Patrizia Sandretto Re Rebaudengo, Presidente della Fondazione omonima.

Non sono passate che poche ore, che il fervore animalista si è trasferito a Roma: oggetto la mostra Darwin 1909-2009, inaugurata a Palazzo delle Esposizioni, che ha spinto l’ufficio legale della Lega Anti Vivisezione a scrivere al sindaco Alemanno. Minacciando azioni di protesta se fossero stati esposti – come previsto – animali vivi…

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Web: www.fondsrr.org

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8 Commenti

  1. Ma quale Artista !!!
    questo tizio che si finge artista è un fallito che non sa usare nemmeno un pennarello e sconosce tutto quanto è stato arte ed è storia , almeno sino a pochi anni orsono.
    Non fatelo entrare in una galleria in quanto credo possa solo esporre le sue ossessioni in una casa di cura per malati di mente.
    Il grande errore inizia di certo da questi miseri curatori che non sapendo come vivere danno in pasto agli ignoranti gente come questo bebebero .
    Gli consiglio di entrare da Ropac o Bischofberger, oppure Waddington, Lambert, e per metà Gagosian , e Sperone e riflettere che ciò che propone come arte , lui e il curatore di certo è mera pubblicità anch’essa priva di contenuti .
    Non abbiamo nessun bisogno di essere informati su ciò che accade nei mattatoi , o cosa fanno gli animali in Alaska , semmai l’Arte ci deve informare della temperatura delle emozioni e il colore : ma questi punti di riferimento è probabile sono parole lunari per chi oggi si serve dell’arte e del suo stato per solo per Imbrogliarci e inficiare le carte della credibilità sul fare ancora oggi arte.
    Oggi più che mai chi non ha nessuna idea punta sulla violenza , sul sesso, sulla morte : le gallerie e i musei non sono nè ospedali pschiatrici nè luoghi per scioccare, nè teatri,abbiamo voglia di meravigliarci e sooridere al colore e al bello non arrabbiarci e intristirci ,ci basta già la stessa quotidianità con tutti i suoi teatri. .
    Felice

  2. X..felice….. che triste il tuo messaggio basato sul nulla….leggiti qualche libro di storia dell’arte.
    (e con questo NON sono del parare che quei lavori siano fantastici) ma sparare a zero dicendo una marea di scemenze al tuo posto me lo sarei risparmiato….

  3. In merito alle polemiche degli ultimi giorni sulla mostra “Le Ali di Dio”, che avrebbe dovuto essere inaugurata ieri sera, mercoledì 11 febbraio 2009, la LAV di Torino si dissocia dalle presunte pressioni preventive ricevute dalla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo da parte di «istituzioni e associazioni animaliste». Non fa parte del metodo della LAV decretare censure ad opere d’arte o presunte tali, senza averle preventivamente visionate e giudicate negative in funzione della difesa dei diritti degli animali.

    La LAV, inoltre, dichiara apprezzamento nei confronti della disponibilità della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo ad un confronto sui temi del rispetto degli animali.

    Dopo aver visionato le immagini in questione, riteniamo che i video che mostrano animali uccisi in un mattatoio messicano possano essere utili per far capire ai visitatori della mostra la violenza che si nasconde dietro ad ogni macello. In merito al video che mostra animali di varie specie rinchiusi un cortile che lottano tra loro, nutriamo qualche perplessità, ma crediamo che l’opera possa essere meglio compresa se contestualizzata con pannelli esplicativi che la Fondazione si è mostrata disponibile ad apporre.

    Per LAV Torino
    Responsabile provinciale
    Laura Pia Lodi

    Consigliere Nazionale
    Gualtiero Crovesio

  4. Grazie alla Lav che si dimostra così ragionevole. Immagini documentaristiche su cosa succede nei mattatoi possono, semmai, sensibilizzare alla questione della violenza sugli animali, mi pare chiaro.
    Mi chiedo addirittura se non sia tutta una trovata pubblicitaria questa della “pressione da parte di associazioni animaliste”.
    Poi vorrei ricordare a Felice che il tema del mattatoio era già stato trattato, seppur in maniera diversa, dal Surrealismo. L’idea che l’arte sia l’emosione data da ghirigori di colore mi sembra alquanto limitata.

  5. lasciate in pace gli animali….. e fatemi vedere piuttosto qualche essere umano appeso o in gabbia o perchè no anche preso a martellate, ma lasciate in pace chi non può difendersi….e questo dovrebbe riguardare ogni manifestazione demenziale e criminosa che l’umano stolto e vigliacco sa magistralmente mettere in atto per placare la propria frustrazione e disperazione.
    solo con l’estinzione di questa stupida ed inutile specie il pianeta riuscirebbe a rinascere

  6. Caro Andrea, nn riesco a capire perché, anziché commentare in maniera delirante cose che nn hai visto né conosci, nn sia tu il primo a mettere in pratica questi ottimi propositi, evitando a noi, che di tempo ne abbiam poco, giacché siamo occupati nel distruggere questo beneamato pianeta e i suoi popolanti, solo la minima possibilità di prendere in considerazione ciò che dici.
    Grazie.

  7. Caro Felice, le parole del tuo post sono vuote come la paura di essa stessa. Assomigliano a quelle di chi non ha un pensiero ma nonostante tutto riesce ad esprimerlo lo stesso, parafrasando Kraus. Abdessemed è un grande artista, ma questo è semplicemente il mio parere che però un pò si angustia quando vede sparare a zero sulle “provocazioni” del visionario franco-algerino. Vorrei che tu vedessi la foto di sua moglie Julie vestita da sposa mentre un gorilla le infila un anello nel dito medio. Si tratta, ovviamente, di un uomo travestito, ma nel gioco della maschera, come nella figura dell’animale geneticamente piu’ simile all’umano, emerge un tema caro all’artista e non solo: la sottile linea rossa che pone un sottile quanto quasi invisibile confine fra uomo e animale, concetto che nella realtà viene preso quotidianamente a cazzotti. Infine, caro Felice, vorrei farti una domanda: saresti in grado di capire una canzone d’amore, da un’altra che parla d’amore?

    Stammi sano, Matteo

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