08 maggio 2008

“Atteggiamento non consono…”. E Letizia Moratti caccia Vittorio Sgarbi

 

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Comportamenti contrari alla lealtà nei confronti del Sindaco e della Giunta…”. Il momento è particolare, per cui è pressoché certo l’inizio della gara alla dietrologia. Il fatto è che il sindaco di Milano Letizia Moratti ha ritirato le deleghe da assessore alla Cultura a Vittorio Sgarbi. E sicuramente non mancherà chi vede la cosa in relazione alla costituzione del nuovo governo, ed anche al cambio della guardia nella giunta della capitale, vaticinando per il critico posti chiave al Ministero per i Beni Culturali, o magari al museo Macro, appena rimasto orfano di Danilo Eccher. Il comunicato ufficiale è secco e molto determinato: “Rilevato che l’Assessore Vittorio Sgarbi ha assunto in varie occasioni, anche pubbliche, un atteggiamento non consono ai doveri di pubblico amministratore e considerato inoltre che lo stesso Assessore ha tenuto comportamenti contrari alla lealtà nei confronti del Sindaco e della Giunta incidendo negativamente sull’operato ed immagine di tali organi e creando un clima di tensione interno alla maggioranza politica; ritenuto che per i sopra esposti motivi è venuta meno la fiducia del Sindaco nei confronti di Vittorio Sgarbi il Sindaco dispone la revoca della nomina di Vittorio Sgarbi quale componente della Giunta comunale e della connessa delega alla firma degli atti di competenza del Sindaco per le attività in materia di Cultura”. Le contrapposizioni fra sindaco e assessore sono note, e l’elenco è lungo e inutile da ricordare; pare che la classica “goccia che ha fatto traboccare il vaso” sia stata la delibera che Sgarbi ha fatto recentemente approvare in giunta, con la quale il comune concedeva il patrocinio a una rassegna teatrale gay intitolata “Liberi amori possibili – seconda rassegna di teatro sulle diversità“. Per ora le deleghe alla cultura saranno assunte ad interim da Letizia Moratti. Nell’attesa di un nuovo assessore, che avrà il non facile compito di ricevere il testimone di una città finalmente lanciata -proprio grazie a Sgarbi, occorre sottolinearlo- in nome della qualità, delle nuove iniziative, delle grandi mostre internazionali.

[exibart]

16 Commenti

  1. Da tempo ho sempre sostenuto che Sgarbi è soltanto uno showman, un consumato attore; una volta era anche storico e critico d’arte. Anche questa volta è uscito di scena, speriano non per combinarne altre ancora più gravi in altri posti e su altre poltronissime del teatrino della politica italiana.

  2. Era ora!!! Largo ai giovani! Più competenti, più rispettosi del vivere civile, sicuramente meno scurrili e …più belli da vedere!!!

  3. Sgarbi un grande attore di se stesso, artista happening.
    Personaggio raro in questa italietta dai tacchi. Scaltro, colto con dialettica da filosofico, di un eccellente linguaggio logico e limpido, comprensibile a tutti. Sono queste doti non comuni, che creano la differenza e le qualità di un protagonista intelligente della nostra cultura, amato, odiato per i suoi atteggiamenti provocatori (forse voluti) che sono in oggettività l’apporto per la propaganda dell’Arte, con gli ampi risultati conseguiti e riscontrabili ci dimostrano. E come sempre succede nelle storie semplici d’Italia, anche qui come sempre la storia si ripete: non è cambiato nulla. (L.B.)

  4. a Milano la cultura con il collega Sgarbi e da due anni che vola. Senza l’amico Sgarbi la cultura a Milano è morta. E per carità non si faccia il nome di Daverio. C’è da sprofondare.

  5. La cultura non è un orpello del Sindaco. Sgarbi è da sempre autonomo nelle scelte e sà quello che vuole è anche giustamente anti-conformista. Per Milano ci vuole un’uomo di rottura come lui, la Moratti si è forse montata la testa per la vittoria dell’Expo.

  6. Sgarbi è la grande penna dell’Arte, e se diventa il sottosegretario di Bondi alla cultura, sarà un grande fustigatore di coscienze. Atteggiamento non consono?…Bisognerebbe indagare e vedere dove sta la verità, al posto di esprimere giudizi affrettati.Ci sono molti frustati invidiosi che colpiscono il personaggio celebre solo per paura e incapacità.

  7. credo che per Milano sia stata una grande perdita: purtroppo al di là delle scelte anche discutibili, è un uomo intelligente e di cultura

  8. “Ci sono molti frustati invidiosi che colpiscono il personaggio celebre solo per paura e incapacità”.Il personaggio celebre che va avanti a forza di comicità e per cattivo esempio (cacciato dappertutto) è soltanto un grande affabulatore vuoto e inetto,uno showman, uno che si attira querele dappertuto. Ma come lui vi sono altre persone che sono altrettanto brave nello scrivere, ma le loro parole suonano vuote, celano ignoranza e arroganza, e sanno nascondersi dietro pseudonimi per dare fastidio e sono loro i veri invisiosi. Il personaggio che vende aria fritta con le belle parole non serve. Il mondo dell’arte è tutta un’altra cosa, ben più seria e importante, che vedere l’imbecillità e le invettive di uno che non vale nulla.Altro che invidia! C’è da ridere e pure tanto, come chi non è dottore e si spaccia per tale, per esempio.Con i comici al potere è ancora più bello ridere.

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