28 febbraio 2002

Biennale, Hughes sbatte la porta e in Italia si litiga

 

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Pochi giorni fa vi avevamo dato notizia di un viaggio in Usa di Franco Bernabè, neopresidente della Biennale di Venezia. Ebbene, pare che la trasferta non abbia sortito il risultato sperato: convincere il critico d’arte newyorchese Robert Hughes a dirigere la prossima Biennale d’Arti Visive. Al suo ritorno l’imprenditore prestato alla cultura ha incassato il rifiuto di Hughes e le ire del sottosegretario Sgarbi che ha tacciato Bernabé di incapacità nel relazionarsi con le personalità avvicinate dal ministero. E ora…?

[exibart]

4 Commenti

  1. Hughes non ha sbattutto la porta a nessuno dato che non aveva ricevuto nessuna nomina. Chi gli ha parlato non ha l’autorità per farlo e allora che cosa si litiga di qualcuno che va in giro a chiedere a tutti (scorsese per esempio) senza avere l’utorità per farlo. La Biennale deve rimanere autonoma dal governo ed è per questo che c’è un presidente e ci deve essere un consiglio di amministrazione, non ancora nominato, che autonomamente fanno le scelte che devono rimanere indipendenti ma soprattutto devono far si che La Biennale rimanga, come in questi ultimi 4 anni, ls più importante e riconosciuta istituzione culturale in Italia. Sono arrrabbiata nel vedere e nel leggere come un membro del governo si comporti e agisca senza rispetto per le leggi.
    Hughes è un riconosciuto critico ma, come lui ha affermato non ha mai curato una mostra in tutta la sua carriera. Questo non gioverebbe alla Biennale dove non bastano le idee ma ci vuogliono capacità organizzative. Per cui lasciamo che chi è stato nominato per dirigere la biennale possa fare il suo lavoro senza continue uscite provocatorie e dannevole uscite sui giornali

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