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In una Napoli assediata dai rifiuti, c’è ancora chi crede nella raccolta differenziata. Perché – recita il battage ufficiale – “c’è merda e merda”. La parolina è ormai sdoganatissima, l’iniziativa del Madre, però, si presenta del tutto inedita e, indiscutibilmente, originale. Non risulta infatti che nessun museo al mondo abbia finora contemplato nelle proprie strategie di marketing la distribuzione di sacchetti atti a contenere… deiezioni canine. Il gadget nasce a latere della mostra di Piero Manzoni (aperta fino al 24 settembre), con l’inconfessata speranza che diventi oggetto di culto non tanto per i cinofili, quanto per i feticisti del contemporaneo. L’idea del porta-pupù ha indubbiamente del provocatorio e rientra appieno nello stile aggressivo e ironico delle campagne promozionali del “Beaubourg” partenopeo (non a caso denominate “guerrilla advertising”), che già in passato si era fatto notare per il bel seno femminile che campeggiava sulle sue affissioni. Così, dal 20 al 23 giugno, 5000 bags con la dicitura “Collezione Merda d’artista” invaderanno le strade del centro storico, del Vomero e sul lungomare. Una pioggia di… buste, sperando in un risvolto propiziatorio che “fertilizzi” le biglietterie e i registratori di cassa di via Settembrini… (a. p.)
[exibart]












Che Piero Manzoni dissacrasse anche se stesso è cosa passata con la sua morte, ma che per strategie commerciali e pubblicitarie il Madre si inventasse i sacchetti portamerda canina, questo poteva venire in mente solo a chi con l’arte non ha niente a che fare, ed infatti al Madre tutto c’è meno che arte, forse è solo il luogo di rappresentazione del grande gruppo che affianca Bassolino nel suo delirio di onnipresenza nell’arte a Napoli.
Ma l’arte non era un bene collettivo!
Forse i sacchetti era meglio pensarli per tante “munnezze” che sono esposte nel museo e fuori.
Esimio Nappa, mi ha rubato l’idea! Io infatti volevo suggerire e proporre ai dirigenti del MADRE, dopo la “Merda di Artista”, ormai storicizzata e quindi datata, una “fresca” esposizione, una vivace e variopinta collettiva di “Munnezza d’Artista” magari reperita nei vari quartieri napoletani e classificata, rigorosamente, a seconda del tempo di permanenza nelle nostre fiorite ed odorose vie cittadine. Chissà che non si arrivi alla costituzione di una Biennale di Nspoli, inagurata dal Governatore e dalla Sindaca con tutti i loro codazzi!… Meditate gente……
Meditate.