18 dicembre 2007

Chi c’era, chi non c’era. Ecco la foto-cronaca del Gagosian Day romano…

 

di

Divi di Hollywood e presenzialisti professionisti, critici inamidati e collezionisti lusingati, nobildonne dimenticate, starlette di ogni età, politici vecchi e nuovi, artisti di giro, pop star in trasferta, couturier per tutti i gusti. Comunque la si voglia vedere, la prima di Gagosian a Roma è stata la serata dell’anno, con una variegata umanità pronta a cercare i riflettori per dire: Io c’ero. Ecco – fra la galleria di via Crispi e l’esclusivo party di Palazzo Barberini – il racconto per immagini del G-day…

Pomeriggio, folla nella ormai mitica sala ovale...

 

Arriva "the major" Veltroni, ad accoglierlo Gagosian e la direttrice Pepi Marchetti Franchi

 

Ecco il ministro Rutelli, sempre con il padrone di casa...

 

Hans Ulrich Obrist e Tacita Dean

 

Alessandro e Soledad Twombly

 

Claudio Martelli

 

Sera, party a Palazzo Barberini

 

La principessa Mafalda von Hessen e l'architetto della galleria, Firouz Galdo

 

Marc Jacobs e Jason Preston

 

Lorcan O’Neill e Pauline Karpidas

 

Daniella Luxembourg e Mario D’Urso

 

Beatrice Bulgari, Annina Nosei, Isabella Del Frate

 

Roberto D’Agostino e Anna Federici

 

Valentina Castellani, Paolo Canevari, Alberta Ferretti

 

Udo Brandhorst e Cy Twombly

 

Ancora Obrist, con Patrizia Sandretto

 

Flavio Misciattelli e Clementina Montezemolo

 

Argento Celant, Germano Celant, Francesco Vezzoli, Miuccia Prada, Patrizio Bertelli

 

Afef Jnifen e Bob Geldof

 

Willem Dafoe e Giada Colagrande

 

Valentino e Miuccia Prada

 

Nicola Bulgari e Larry Go Go...

 

Sir Nicholas Serota e Giancarlo Giammetti



[exibart]

22 Commenti

  1. …e così giunge nella ridente roma larry gagosian, definito da alcuni esperti “lo squalo più vorace del pianeta”. il nostro estimatissimo sindaco lo accoglie (ma non eravamo già stati “liberati” nel 1945?) e lo invita a “usare i luoghi archeologici di roma” come riterrà più opportuno (NB: negli ultimi anni ne sono nate di nuove gallerie in città, ma nessuna traccia del sindaco e delle sue parole di incoraggiamento).
    nel mentre il buon walter sventolava la bandierina a stelle e strisce, alcune estimatissime testate giornalistiche si sbracciavano a scrivere quasi tutti i giorni qualcosa sull’evento “cruciale”, quello che “finalmente avvierà un nuovo processo per l’arte contemporanea capitolina”.
    al sindaco bisognerà rammentare che certe idee le tenga per sè (come pure dovrebbe fare l’altro estimatissimo ministro della cultura che, alla biennale di venezia di questo anno, aveva caldamento invitato la fondazione guggenheim ad aprire a roma, proponendo addirittura il maxxi come location).
    il nostro paese produce cultura da qualche millennio: non abbiamo bisogno di uno scaltro immigrato armeno divenuto mercante d’arte grazie agli aiuti di oscuri amici russi e assurto alla gloria grazie ai dollari di superficiali amici americani.
    il problema è che il noto “sistema dell’arte” fa sempre più pensare a una speculazione da mercato, da manovrarsi esattamente come qualsiasi altra merce. sarà forse questa la ragione per cui a gestire l’arte vengono chiamati grandi nomi del management (con curricula degni di essere valutati dalla Gazprom), sempre più a braccetto con critici (a loro volta coinvolti -di propria sponte- ovunque vi siano manager “paganti”) che a dire il vero “non servono e neppure sparecchiano” (ma da gagosian si fanno vedere proprio con i manager)

    e allora buona fortuna caro larry: quelli che contano li hai già in pugno, roma è ai tuoi piedi e dei tuoi antenati che allevavano pecore è sparita ogni traccia (purtroppo per te!).

    per fortuna che l’arte continua a germogliare ovunque, anche dove i riflettori sono spenti e l’unico mercato noto è quello in cui comprare le patate.

  2. Volevo solo commentare il commento al bellissimo articolo precedente su Gagosian (Visite di Stato. Veltroni e Rutelli chez Gagosian. Inopportunamente) fatto dal signor Romani Brizzi:

    “Apprezzo davvero la motivazione dell’articolo. Siamo terra invasa – vero è che abbiamo perduto la seconda guerra mondiale e che, da allora, paghiamo i danni (a dire il vero anche giustamente). Vero è che siamo in tempo di invasioni barbariche anche quando con marchio di alta classe. Lo scandalo è non tanto che politici esibizionisti accorrano, ma che accorrano direttori e operatori di musei che, per principio di correttezza dicono, non mettono piede nelle gallerie romane nemmeno quando vengono presentati artisti di altissimo livello. Le gallerie romane, eroiche da sempre,ringraziano.Ma qualcuno qualche maledizione la lancerà, prima o poi.”
    Mi chiedo da che razza di pulpito viene il suo sermone, non tutti forse sanno che è il titolare della galleria il Polittico di Roma, frequentata da tanti anni da Rutelli, vari presidenti del senato, famiglie facoltose molto vicine a Veltroni, una galleria che ha come punte di diamante artisti stranieri, soprattutto spagnoli, faccio solo due nomi, Vals e Kirby, si, qualcuno potrà dire: ma propone anche gli italiani e pure giovani. Ma , come li tratta e li difende? ( diciamo che li usa)
    Per non parlare del conflitto di interessi in corso , il suo socio ( il vero padrone della galleria) Il signor Caggiano , impiegato del Coni, distaccato al Ministrero dei beni culturali, è attualmente una sorta di porta borse-consulente dell’arte contemporanea del Ministro, e credo abbia realizzato solamente ora chi fosse Gagosian ( qualcuno forse lo avrà istruito ), è di una ignoranza sull’argomento che fa paura!
    Allora mi viene da pensare, che quando il rancoroso Politi critica la scena romana, da questo punto di vista ha proprio ragione.
    Questa è Roma……………………..

  3. mi ritorna in mente…
    film anni ottanta* sull’opulenza di un’Italia che aspira all’edonismo reganiano… (citando il qui- ed altrove- presente…Roberto in mise Prospettiva)
    pellicce… méches cotonate e laccate… velluti lisci… gran lavoro di ortodonzia estetica…
    che meraviglia…
    diciamo che in quasi trent’anni non siamo cambiati per nulla…
    come dire: il tempo si è fermato.. non siamo invecchiati… non siamo.. cresciuti.
    la stessa estetica.. la stessa morale… francamente: la stessa gente…
    tutti a danzare sul ritmo lasco e panciuto di una condolidata ricchezza, condotta con una certa ingenua ostensione, tanto italiota da far sorridere…
    mancano Carol Alt e Barbareschi a fare da figuranti… loro,
    almeno erano davvero attraenti…

    *Il povero/ricco Vezzoli.. allora era un pupo elementare come me… nato vecchio… rimansto bambino… fa da perfetto comprimario ad una cotale “Danse Macabre”.

  4. Ma l’uomo con la tracolla non l’hanno invitato?
    E’ per questo che è scattata la ritorsione(soft) dopo aver tirato la volata?

  5. caro ‘!!!!’, ma chi te l’ha detto? abbiamo diversi altri collezionisti in italia non meno ragguardevoli della sandretto o di bulgari. non sempre ‘i maggiori’ hanno tutte ste necessità di presenziare.

  6. Sempre la più “GRANDE” P****na della storia questa ROMA.
    Una volta veramente Caput Mundi ora solamente
    piccola meretrice da importazione.
    Ecco ora la classifica delle maggiori gallerie del bel paese:
    Numero uno:GAGOSIAN
    Tutti gli altri: un c***o!!!!!!!!!!!
    Riviste, critici e collezionisti compresi.
    I politici di una mediocrità serafica.
    E’ tempo di R-esistere!!!!!!!!!!

  7. la stessa sera dell’inaugurazione “più meglio dell’anno” x lo star system dell’arte alcuni amici mi hanno portato all’accademia di belle arti di roma, okkupata. un po’di ragazzi stavano lì, collettivi-portavoce-delegati, asserragliati da un freddo glaciale nelle aule okkupate tra statue gessi torchi cavalletti in disuso. non ho capito bene i motivi della protesta, aumento delle tasse mancato riconoscimento del titolo di studio credo ecc ecc. ma più che altro si lamentavano del fatto che di quella scuola e dei suoi problemi non interessa un cazzo a nessuno: nessuno ci ascolta, siamo pochi, siamo belli, siamo artisti! neanche radio onda rossa si frega un cazzo di noi…
    barbe incolte, illuse.
    ho pensato: ma sarebbe bastato che uscissero da quelle aule così vecchie, percorrere la città x organizzare un volantinaggio fuori da gagosian, o mettere in scena uno “sfondamento della linea rossa” del sistema dell’arte, okkupare lo spazio del potere e qualcuno almeno si sarebbe accorto di loro.
    non so se sapevano di gagosian ma mi è venuto il sospetto che forse no, non sapevano neanche chi fosse e cosa stesse accadendo in città.
    ma allora queste accademie che okkupano a cosa servono? magari mi sbaglio ma se sono così inutili forse non le devono riformare, ma chiudere!
    bho, speriamo non stiano morendo assiderati…

  8. Una nuova Galleria è sempre una festa per l’arte.Si muovono persone,idee,soldi e si muovono magari anche gli appetiti.Una buona serata con la testa pensante.Benedetto sia colui che giunge e porta novità e leggerezza.Saluti Sugardaddy.

  9. Caro Billy, non te la prendere, i ricchi purtroppo hanno sempre una marcia in più. Lo squalo fa il suo mestiere di mercante e non gli si puo rimproverare niente. Altri invece…….devo fare nomi?… e vabbè. Diciamo che il povero/ricco Vezzoli, che tu probabilmente conosci bene, non mi aveva mai convinto. ma da quando ho saputo che paga fior di quattrini per assicurarsi un futuro da artista……….
    ……… Che marcia usa?

  10. SU GAGOSIAN NEL CUORE DELLA CITTA’ ETERNA

    Eccoci di fronte alla vera verità delle cose.
    Sono proprio eventi come questo che ci rendono in tutta la loro mondanità, mordacità e moralità il senso puro e limpido dello stato delle cose.
    Con questo intendo dire che se non fosse che ogni tanto (e meno male che è così!) i divi e le divinità del mondo sbrilluccicante dell’arte, della moda, della politica e dello spettacolo si concedono di apparire agli occhi di chi tutti i giorni vive lo stesso senza di loro, crederemmo che la promozione delle arti è una sfera per pochi.
    Finalmente sappiamo quante persone si aggirano, in modo più o meno degno, tra gallerie, inaugurazioni, cene private e banchetti, con la speranza e la superbia di rendere la cultura più rilevante.
    Questi non sanno però che è esattamente il contrario: sono loro che vivono della luce dell’arte e verso questa dovrebbero porsi con un rispetto del tutto diverso.
    Certo è che, all’inaugurazione del più business-man tra i galleristi americani, il “business” avrebbe preso il posto al “man” e alle opere, con una vera e propria americanata.
    Come sempre accade da quando i soldati americani lanciavano le sigarette dai carri armati dopo averci liberato da noi stessi, abbiamo fatto la stessa immorale sottomissione allo straniero, dimenticandoci che la cultura italiana è la più ricca e rinomata.
    Nel mercato dell’arte, l’energia aurea del ‘Dio’ denaro dovrebbe essere il mezzo per premiare lo spirito di ricerca ed innovazione, che da sempre è stato il fattore trainante della creazione artistica, incoraggiando chi punta ad obiettivi troppo al di là dell’umana comprensione di star e starlette.
    Tutto ciò è stato un evento e risalendo alla radice del termine latino evenio, ci si augura che sia stato unico, spero irripetibile, anche se la mia indole da “piedi per terra” mi dice fortemente che non sarà così.

    Galleria studio.ra-1/Fmediaproject
    http://www.studiora.eu

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