31 agosto 2018

Ciò che le immagini nascondono. Quattro giovani artisti italiani in mostra in Slovenia

 

di

Selezionati tra i partecipanti al workshop di Generazione Critica e tra i vincitori di ARTIFACT PRIZE, Valentina D’Accardi, Alef Grillo, Daniele Marzorati e Claudia Sinigaglia, gli artisti presentati nella collettiva “The Wanderer Proximity”, curata da Gabriele Tosi e con il supporto di Metronom, «rappresentano un focus sulla ricerca contemporanea italiana nel campo delle arti visive». In esposizione allo spazio BREG 1, a Novo Mesto, in Slovenia, nell’ambito della quinta edizione di Fotopub, festival dedicato alle arti visive contemporanee, gli artisti si sono confrontati sull’indagine di forme non convenzionali di narrazione visiva, «Le immagini raccontano bugie e dobbiamo indagare sulla falsificazione per raggiungere infine qualche verità», avverte Tosi. 
Le opere di Sinigaglia riflettono sul comportamento individuale e collettivo, rivelando l’essenziale impossibilità di una precisa applicazione dei modelli organizzativi. Una serie di disegni ritrae le situazioni sociali strutturate, raccolte dall’osservazione, descritte dalle teorie sociologiche, fino a diventare un modesto abbozzo astratto, con i suoi misteriosi punti sul foglio bianco. Le foto di Marzorati sono collegate dalla storia di un dislocamento: da una parte una nazione e dall’altra la sua idea di raggiungere il mondo e di averlo a casa. L’ambivalenza dell’immagine è l’ambivalenza di una realtà in cui Shanghai e Parigi sono naturalmente le stesse, nel modo più artificiale, ha spiegato Tosi. «M’interessa molto il limite delle cose, che sia superficie o meno non capisco mai fin dove esistono. Se dico: interno /esterno è già sufficiente a mettere in dubbio il mio pensiero, la mia posizione. La domanda successiva è: allora dove terminano questi due?», spiegava l’artista in una precedente intervista. 
Il materiale utilizzato da D’Accardi nella sua installazione fotografica proviene da un archivio di un lavoro idraulico. Le immagini sono scaricate dal suo smartphone, stampate ed esposte su una parete. Nessuna ostilità è presente in questi scatti e la loro purezza è messa in discussione e preservata per il suo valore estetico. Alpha Box è il dispositivo creato da Grillo: un video localizzato all’interno dello strumento obbliga lo spettatore a navigare in un panorama tecnologico ma in questa condizione è difficile definire chi sia il padrone della visione, chi decida la direzione del viaggio. (Dobrosława Nowak)
In home: Alef Grillo, Passengers 
In alto: Daniele Marzorati, As the crow flies

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui