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“Il Paese più difficile è l’Italia, qui non c’è la volontà politica. Non posso giudicare il nuovo governo, ma sinora è stato un disastro, da 23 anni disegno progetti per Firenze e non succede mai nulla”. Non fa sconti al paese che gli ha dato i natali – a Firenze nel 1933 – l’archistar lord Richard Rogers, che si appresta a ricevere il Leone d’Oro alla carriera alla Biennale Architettura che apre i battenti il 10 settembre a Venezia. E che si racconta in una lunga intervista a La Stampa, dove ricorda la sua giovinezza in Italia, il suo rapporto privilegiato con Renzo Piano, e si lancia in considerazioni generali sulla situazione dell’architettura a livello mondiale. “La Spagna è forse il Paese oggi più interessante con Bilbao, Barcellona, Madrid e così via” – sostiene tra l’altro. “Lì c’è la volontà politica di puntare sull’architettura, basti pensare a Barcellona, dove si sono susseguiti tre sindaci negli ultimi 20 anni ma la visione della città è rimasta la stessa”. E sarà proprio Piano, con il quale Rogers nel 1970 ha condiviso il progetto del Beaubourg a Parigi, ad incoronarlo a Venezia. “Ne sono entusiasta”, scherza. “Con Piano siamo amici da tempo. Abbiamo vissuto l’esperienza importante, per me traumatica, del Beaubourg, tanto che, dopo, per due anni non ho voluto più disegnare nulla…”.
[exibart]










Ma scusa Rogers, perchè sei rimasto traumatizzato?
Penso che confrontare una città italiana come Firenze a Bilbao sia leggermente fuori luogo comunque penso che in italia il problema sia cultuale. Forse noi architetti vogliamo imporre con forza una architettura che alla gente non piace… e cosa ci possiamo fare? E’piu’ facile cambiare la testa degli architeti che le teste delle persone.
un saluto a tutti
ma sai che fatica disegnare tutti quei pali!!!!!!!!!!