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Getty chiama Saatchi. Ma non si tratta di improvvisi “sconfinamenti” collezionistici, nessuno squalo di Damien Hirst andrà – almeno per ora – a far compagnia all’Apollo di Canova nel museo di Los Angeles. Nell’occasione Charles Saatchi entra in gioco in quanto titolare, con il fratello Maurice, della notissima agenzia pubblicitaria. Interpellata appunto, la filiale losangelena, dal J. Paul Getty Museum per concepire una campagna che presenti sotto una rinnovata veste le attività e le strutture del network Getty. Che di certo ha dovuto fare i conti con un brusco calo di immagine, dopo il recente “annus horribilis” che lo ha visto al centro di polemiche internazionali per le acquisizioni di reperti di provenienza illecita, con un processo tuttora aperto a Roma contro l’ex curatrice Marion True, e con le dimissioni del presidente John Biggs, che in autunno sarà sostituito dall’attuale vicepresidente Louise Bryson. La campagna è appena partita, con affissioni di manifesti giganti, il primo dei quali basato su un’opera di Rubens recentemente acquisita dal museo. Dalle prime indiscrezioni, pare che i prossimi avranno come protagonisti capolavori di Diego Rivera, Andy Warhol e Thomas Gainsborough.
[exibart]









