20 marzo 2016

Decima edizione del Premio Arte Laguna. Ecco i nomi dei sei vincitori, che confermano l’appeal internazionale del contest

 

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Nemmeno un italiano. Già, i sei vincitori assoluti della decima edizione del Premio Arte Laguna vengono da Russia, Germania, Azerbaijan, Belgio, Regno Unito e Francia, ma non dalla penisola.
La conferma, insomma, di un premio dal piglio decisamente internazionale, che alle Nappe dell’Arsenale di Venezia ha riunito da 35 Paesi diversi qualcosa come 120 opere finaliste.
Sei le categorie in concorso: pittura, scultura e installazione, arte fotografica, video arte e performance, arte virtuale, arte ambientale, per un premio in denaro di 7mila euro a sezione. 
Ed ecco chi sono i vincitori, selezionati da una giuria presieduta da Igor Zanti e composta da Miguel Amado, Curatore senior al Middlesbrough Institute of Modern Art in Inghilterra, Anna Bernardini, Direttore artistico del Museo di Villa e Collezione Panza – FAI, Barbara Boninsegna, Direttore artistico di Centrale Fies – ambienti per la produzione di performing art di Trento, Denis Curti, Direttore artistico della Casa dei Tre Oci di Venezia e del Festival di Fotografia di Capri, Enrico Fontanari, Urbanista, Suad Garayeva, Direttore curatoriale delle mostre e della collezione permanente di YARAT, Vasili Tsereteli, Direttore esecutivo del MMOMA – Moscow Museum of Modern Art, Sabrina Van der Ley, Direttore del dipartimento di arte contemporanea al Nasjonalmuseet di Oslo, Simone Verde, Storico dell’arte responsabile ricerca scientifica e pubblicazioni dell’agenzia francese France-Muséums, Bettina von Dziembowski, Direttore della Fondazione Springhornhof & Art Association di Neuenkirchen.
Per la sezione pittura sul podio Alexander Dashevskiy, nato nel 1980 a San Pietroburgo, con Electrosila, per la “Un’opera piena di energia e di dinamismo che trasforma la vibrazione dei colori in luce e ombre”; fotografia per Thomas Friedrich Schäfer, tedesco classe 1983, con Experiential Space #2, “per aver saputo restituire un’atmosfera psicologica di forte impatto emotivo con una situazione ispirata ai diversi linguaggi del cinema e del teatro, impiegando sapientemente le tecniche dell’immagine digitale e del fotoritocco”. 
Scultura per Farid Rasulov nato in Azerbaijan nel 1985, con Europallet, “lavoro rappresentativo del rapporto tra arte popolare dell’Azerbaijan e le nuove tendenze dell’arte contemporanea”. 
Alla Land Art vince invece Elise Eeraerts, nata nel 1986 in Belgio con Mäntsälä, “Per la sua capacità di interpretare il significato puro e originale della land art esprimendo un rapporto diretto non solo con il paesaggio, ma anche con la terra e la natura che si esplica anche nel processo di realizzazione dell’opera stessa”.
L’inglese Ian Wolter, nato nel 1966, con The Holy See Gets It, vince il primo premio per la sezione Performance “per essere riuscito ad analizzare e trattare un attuale tema sociale in modo originale e brillante con un lavoro di ricerca completo in ogni aspetto: la musica, il testo, l’utilizzo critico di un elemento sacro”. Primo premio invece per l’Arte Virtuale a Nicolas Maigret con The Pirate Cinema, “per l’uso innovativo della tecnologia che rivela i più comuni atteggiamenti delle persone nel consumo e nella diffusione dei media digitali delineando un ritratto sociale dell’utilizzo di internet”. Complimenti a tutti, e che sia un buon inizio! 
In home page: Thomas Friedrich Schafer, Experiential Space #2, 2014 Digital photography 120×90 cm
Sopra: Farid Rasulov, Europallet, 2015, Legno, intaglio a mano, Europallet, 252x480x80 cm

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