06 ottobre 2017

Frieze/5. Gli italiani a Londra. Simone Pellegrini da James Freeman Gallery

 

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Il calendario di questa Frieze week raggiunge il nord di Londra. Nel caratteristico borgo di Islington, James Freeman Gallery ha inaugurato “Nocturne” che vede Simone Pellegrini al fianco delle inglesi Suzanne Moxhay e Lucy Glendinning
Il dialogo tra le opere in mostra è coerente e ben reso dall’allestimento, confermando come quella di Freeman sia una realtà a cui porgere un occhio attento, forte anche dei suoi quattordici anni di attività. Lo spazio consente una bella luce alle opere, che pur esprimendosi con alfabeti diversi, si presentano schiettamente, in uno stretto scambio tra le atmosfere crepuscolari di Moxhay, quelle sospese tra la veglia e il sonno di Glendinning e le immersioni «visionarie», come lo stesso Freeman ha detto, simbolicamente significanti di Pellegrini. Le sue carte a parete, tutte di recente produzione, come del resto l’intera proposta della mostra, contribuiscono con non poca suggestione a calarsi in una visita raffinata. 
Ad accogliere all’ingresso su Upper Street, Condizione di fondo, una tra le maestose carte della sua produzione che raggiunge e supera i due metri, appesa nuda come da consuetudine alla parete, accanto al grande formato incorniciato di Moxhay, intitolato Window, e alle sculture firmate da Glendinning. Sembrano incarnazioni delle anonime figure che popolano i mondi sommersi circoscritti da Pellegrini, la cui unicità formale è qui opportunamente rappresentata. 
Una mostra che prende a prestito la definizione che Franco Fornari dà dell’arte, di quell’attività che muove nella notte ed entra nella luce del giorno per ritornare alla notte, in una marcia a delfino tra mondo interno e mondo esterno. Fino al 28 ottobre. (Cristina Principale
In home: Suzanne Moxhay, Window, 2017 
In alto: Simone Pellegrini, Vario Diafano, 2017

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