19 aprile 2004

Friuli, nasce a Villa Manin un nuovo centro d’arte contemporanea. Diretto da Francesco Bonami

 

di

Villa ManinL’azienda speciale Villa Manin, finanziata dalla Regione Friuli Venezia Giulia inaugurerà il prossimo 30 maggio il nuovo Centro d’Arte Contemporanea, diretto
da Francesco Bonami affiancato da Sarah Cosulich Canarutto, curatrice del Centro.
Villa Manin diventerà così un centro d’arte contemporanea caratterizzato da una programmazione annuale di mostre con artisti provenienti da tutto il mondo, collaborazioni con importanti musei internazionali, progetti esterni e sculture site-specific per il giardino e il parco e eventi multimediali.
L’intento è quello di realizzare mostre in partnership con prestigiose istituzioni museali di livello internazionale, oltre a mostre con tagli curatoriali peculiari che focalizzeranno alcuni aspetti dell’arte italiana.
Si prevedono costanti collaborazioni con i principali musei d´arte contemporanea di tutto il mondo, che presenteranno alcuni dei capolavori dalle loro collezioni, oltre all’organizzazione di mostre itineranti. Sono in fase di progettazione collaborazioni con istituzioni iniziative in contatto con il territorio (associazioni, critici d’arte, artisti, gallerie), seminari, project spaces e workshop per artisti, nonché la realizzazione di ulteriori spazi espositivi grazie al futuro recupero dell’esedra di Levante.
Grazie alla posizione geografica e al crescente interesse di collaborazione con le realtà confinanti, Villa Manin intende rivolgersi ad Est con la realizzazione di mostre tematiche di gruppo o progetti speciali di artisti dell’Europa centro-orientale. Insomma sarà il centro d’arte italiano rivolto alla Nuova Europa che ‘inaugurerà’ giustappunto in maggio.

le mostre. Il centro d’arte contemporanea parte con ben quattro eventi contemporanei. La mostra principale sarà Love/Hate – da Magritte a Cattelan (curata da Francesco Bonami): 52 opere di pittura, scultura, video, fotografia e installazione dei più famosi artisti moderni fino ai nomi più noti del periodo contemporaneo da una delle collezioni più rinomate degli Stati Uniti. Vernice – Sentieri della Giovane Pittura Italiana (curata da Francesco Bonami e Sarah Cosulich Canarutto) è il frutto di un’analisi dell’espressività artistica italiana, volta all’individuazione (attraverso il lavoro di 24 giovani artisti che lavorano su tutto il territorio italiano) dei nuovi parametri della ricerca pittorica. All’esterno del Centro, l’artista Jeppe Hein realizzerà un progetto di scultura all’aperto mentre domenica 30 maggio -giornata di apertura al pubblico- si svolgerà uno spettacolo-evento nell’ampio giardino tra le esedre. Protagonisti della serata Every / Body (a cura di Sabrina Zannier) saranno: il video di Marotta & Russo (Udine); Company Blu Danza (Firenze); Liuba (Milano); Rita Maffei (Udine); Francesco Impellizzeri (Roma).


Villa Manin
Piazzale Manin 10
33033 Passariano – Codroipo (UD)
tel. +39 0432 906509
fax +39 0432 908387
press@villamanincontemporanea.it
www.villamanincontemporanea.it
Villa Manin Centro d’Arte Contemporanea sarà presente a MIART dal 13 al 16 maggio 2004 Fiera di Milano (Pad. 3)


[exibart]

2 Commenti

  1. Questa è una gran bella notizia; speriamo che proveddano anche a istituire un bus navetta tra la stazione di Codroipo e la Villa, che io ho sempre dovuto farmi un ora a piedi per raggiungerla.

  2. Caro lupo
    ho già letto i tuoi commenti e sei un poveretto
    non sai in che mondo vivi o comunque vivi in quello ristretto della conventicola ininfluente della mediocrità dell’avanguardia. ricordo che trovi interessanti , solo perchè si fanno in grandi spazi, solo perché si fanno in grandi città,anche le mostre più fallimentari che si fanno a Berlino
    Ti immagino a sbavare davanti alle foto
    fatte per sbaglio da Tillmans:ah, il fascino del minore! il respiro dell’accidentale!
    Oh, com’è caduco!
    Bonami ha fatto una pessima Biennnale stroncata da tutti meno che dai suoi amici
    e per premio si becca questa carica ben pagata;
    da pittore fallito ha fatto una mostra risibile
    sulla pittura, con qualche bel quadro ovviamente ma tanti opportunismi, tante defezioni, tanti sbagli.

    Da curatore del disegno complessivo della biennale si é inventato un pluralismo di facciata ma ha chiamato ad affiancarlo diversi amici fidati che hanno fatto disastri.
    Le opere, anche di qualche grosso nome, per la gran parte erano scadenti.
    Si é inventato un tema sconclusionato ed intraducibile sulla dittatura dello spettatore sul quale tutte le persone intelligenti hanno ironizzato.
    Inoltre ha già un ruolo più che sufficiente a Torino in una fondazione che in anni passati ha avuto un importanza asfissiante e ormai a tutti ci piacerebbe un italia più varia , più aperta anche alle realtà di mercato e meno protetta, meno mafiosa e meno Rebaudengo
    Il presidente della regione Illy é una persona intelligente (penso in effetti con raccapriccio agli esiti che avrebbe avuto una vittoria della sua controparte elettorale, l’anno scorso) ha fatto una scelta di radicale modernizzazione in una regione artisticamente arretrata e i vittima di una politica spesso clientelare e sgangherata
    e comunque passatista della cultura, ma ha dimostrato scarsa fantasia chiamando il nome ovvio che ha pensato gli
    avrebbe portato
    visibilità e contatti con il mondo dell’arte che conta, ma c’é un problema pressante:
    è una vergogna che in italia si viva sempre sotto la dittatura di pochi nomi e di poche persone: gli altri sono tutti incapaci? Caro Illy, siamo liberali in economia ma perché dobbiamo tollerare la burocrazia nella cultura?
    Data l’infelice dimostrazione data alla Biennale da Bonami non penso sia così azzardato proporre e dare mezzi a persone diverse
    si capisce perché i nostri artisti fatichino a affermarsi, con un sistema artistico così rudimentale!
    A chi deve dei favori, signor Bonami?
    Ecco Villa Manin tutta per lei!
    Ma avrà bisogno di un pò di fortuna, credo, la provincia può essere insidiosa.
    Signor Lupo,
    visto che tu ciarli tanto della Germania, lì non ci sono monopoli, ogni regione ha il suo museo e i suoi curatori e in effetti ad emergere sono artisti di varie aree ed indirizzi (E non di sole 4 gallerie!).
    Baselitz quando era un incompreso esponeva egualmente in musei e spazi istituzionali! Inoltre,
    i curatori di quel paese,sono in grado, a differenza di Bonami anche di scrivere e di parlare, oltre che a trescare con altri pessimi curatori, con onnipresenti artistucoli esperti in pastasciutta scotta e ormai ingombranti riviste d’arte
    Dopo tanti anni siamo ancora qui a menarcela con cattellan e la beecroft che sarebbero dei grandi artisti mentre in realtà si è soffocata qualsiasi alternativa grazie al peso di un sistema ingessato!
    Tutti dietro al carro! (e’ la storia dell’Italia!)
    lupo, sei una pecora.

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