08 agosto 2008

Gaetano Pesce architetto, per un contemporaneissimo Trullo…

 

di

61494
Il progetto è nato è si è sviluppato dall’incontro tra tradizione e ribellione, nel riconoscimento della qualità paesaggistica dei luoghi interessati unitamente alla dimensione sperimentale della ricerca di un particolare architetto. Lui è Gaetano Pesce, e il progetto si chiama Pescetrullo, che si propone di affermare come inopportuna la trasformazione dei trulli – primitive costruzioni rurali autoctone – in residenze estive, attrezzate secondo gli standard di confort attuali e secondo un sistema di “consumo” adeguato semplicemente alla richiesta massificata. Su un ettaro di uliveto nella campagna tra Ostuni e Carovigno, nel brindisino, Pesce ha quindi realizzato – su commissione della gallerista veneziana Caterina Tognon – quattro nuovi corpi di fabbrica appoggiati su una pedana di cemento, la cui forma planimetrica, fortemente irregolare, lascia spazio agli antichi alberi di fico, mandorlo e ulivo che la circondano. Un intervento di architettura immediatamente collocabile in assoluta continuità con tutto il lavoro di Pesce, in un dialogo serrato tra design e arti visive. Che ora viene presentato con l’Housewarming Party, festa in programma dal tramonto all’alba nella notte di San Lorenzo con diverse iniziative artistiche, musicali e gastronomiche, fra cui un intervento di Francesco Arena.






Inaugurazione: domenica 10 agosto 2008
Agro di Carvovigno – Puglia
Info: 3488561818 –
info@startcontempo.org
Web: www.startcontempo.org

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11 Commenti

  1. “Gaetano Pesce architetto, per un contemporaneissimo Trullo…”(?) o Pescetrullo…più un “PesceCitrullo” fuori dall’, del dsign. dell’architetura, ma dentro, proprio dentro il Kitsch del più cattivo, retrogrado, mal costume gusto postmodernista! (continua…),dopo la festa!
    Vittorio Del Piano. Taranto (a 15 min. dalla bella campagne di Citernino e Carovigno – e a 35,40 min da Brindisi). E-mail:
    delpiano.artepura@libero.it

  2. Se i risultati sono questi dopo anni di studi di architettura, meglio spararsi. E’ l’unico consiglio che darei al caro Pesce, o per essere meno cattivo, che andasse a tuffarsi in qualche mare sperduto per togliersi dalle palle. Pesce, finchè stai in giro, non ti fare vedere da Adriano Celentano, sai, lui è di origine pugliese, e dovresti sapere anche come la pensa sugli architetti come te!

  3. Per me il lavoro in generale di Gaetano Pesce è formidabile e ricordo ancora con gioia la sua mostra alal Triennale di Milano e lo splendido catalogo. Questa struttura la trovo bellissima e mi spiace solo di non poter essere li all’inaugurazione dato che ho la casa di vacanza proprio a Carovigno, spero solo che fra 5 giorni qualcuno mi faccia entrare…

  4. Carissimo Francesco,
    se a te piace e la trovi bella, Don Oronzo tuo ti augura di cuore di poterci abitare felicemente con tutti i tuoi cari.
    Fatti benedire dal tuo parroco!

  5. Ho avuto modo di apprezzare alcuni dei lavori di Gaetano Pesce già molti anni fa. Ora lo ritrovo in una “Installazione” su commissione di una gallerista. Se separare l’Architettura dall’Arte, anche e soprattutto per Pesce, è un’operazione inutile e gratuita (i palazzinari non c’entrano, con l’Architettura), devo rifarmi, in questa circostanza, a questa sola immagine e non mi piace affatto. Non mi piace perché frutto evidente di una “commissione” del cui “cuore” tendo a dubitare (la testa e la cultura dei galleristi spesso non basta!), perché retorica e decisamente contraddittoria nell’enunciato. Non mi piace perché molta della presunta(presuntuosa) arte visiva contemporanea si affida sempre più spesso a motivazioni presuntivamente ideali-ideologiche e sociali-sociologiche in mancanza di un “linguaggio visuale” coerente, espressivo ed analogicamente rappresentativo di quanto scritto o detto. Non fa eccezione purtroppo, in questo caso, Gaetano Pesce. Il quale tira in ballo le trasformazioni indebite sui trulli ma, contemporaneamente, si unisce alla schiera degli “artisti” narcisisti-noti che si manifestano con esercizi fini a sé stessi o alla propria permanenza nell’Olimpo dei “visibili” seppellendo la propria potenzialità creativa in operazioni con questi (!?) esiti estetici (non lontani dai peggio palazzinari). Rimane l’immagine del povero ulivo proteso verso i corpi straniati (per non dire semplicemente inguardabili) quasi in preghiera.
    Magari si tratta di “arte effimera” – pensa l’ulivo – domani mi sveglierò e tutto questo sarà solo un brutto sogno!

  6. caro francesco, peccato che non c’eri alla festa inaugurale dei trulli è stata davvero una belle festa, vai tranquillo a carovigno caterina e gabriele ti faranno sicuramente visitare la casa.

  7. Gent.mo -Roberto Pinetti, Italia
    http://www.myspace.com/robertopinetti, hletto con interesse il tuo “commento”. Ne condivido
    quasi totalmente le osservazioni, su questo “pesce” di Trullo, vero KITSCH da
    classificarsi “OBBROBRIO OFFENSIVO” del GUSTO
    PURO e del “design Mediterraneo”. Per mia natura non stimo i “tuttologi: artista, architetto, designer, critico, grafico…scienziato come Gaetano Pesce”. Conosco dei valenti architetti,artisti, designer: ti cito uno per tutti il serio ALESSANDRO MENDINI (architetto purissimo – artista purosangue – designer maestro originalissimo, il resto è storia contemporanea…), cfr- “domus”, “Modo”, ecc.
    Farò in seguito il mio interevento già promesso presedentemete “dopo la festa”, ormai la festa è finita…- Ci leggiano, e ti
    saluto odialmente e mediterranneamente con tanti complimentri – giusti – a dopo ora non ho più tempo (bozza non corretta).
    Vittorio Del Piano. delpiano,artepuraòlibero.it /cell 3283187713) – Taranto, 13 agosto 2008.

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