14 luglio 2010

Il colpo di coda di Salvatore Garau. Che forse raddoppia la sua anguilla sarda…

 

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75466
È alta dodici metri, larga uno e dieci e pesa cinque tonnellate, la monumentale Anguidda – Anguilla di Marte – che Salvatore Garau ha progettato quasi per gioco e donato a Santa Giusta, paese in provincia di Oristano, nonché località di nascita dell’artista. “Il progetto è nato casualmente mentre visitavo la nuova piazza attigua allo stagno, ho formulato l’idea sottovoce e questa è stata presa immediatamente sul serio”, confida Garau.
Site specific in ferro battuto – battuto letteralmente a mano centimetro per centimetro – prima zincato e poi smaltato per un esito artigianale di grande pregio ma che inevitabilmente, in corso d’opera, ha creato non pochi problemi di staticità ed equilibrio per il forte impatto del vento. Installata a un centinaio di metri dallo stagno di Santa Giusta, la solenne struttura s’innalza e svetta maestosa imponendosi allo sguardo dello spettatore con il suo lungo corpo sub cilindrico comprensivo di pinna caudale. Simbolo per eccellenza dello stagno, per secoli il più pescoso d’Europa, rinomato per le pregiate anguille ma che ormai versa in uno stato di inquinamento che lo rende quasi impraticabile.
Grazie al finanziamento del comune di Santa Giusta e del Banco di Sardegna per un totale di 40mila euro, Salvatore Garau ha concepito un’anguilla aliena che precipitando violentemente sulla terra si è piantata al suolo lasciando emergere solo l’estremità della coda. Auspicio di fertilità e rinascita che non ha incontrato l’unanimità di consensi al punto da mobilitare la popolazione per raccogliere le firme necessarie ad un referendum. A ciò si è opposto il primo cittadino di Santa Giusta, che non solo intende preservare la scultura, ma vorrebbe un ulteriore intervento dell’artista direttamente nella laguna, dalla quale dovrebbe emergere la gigantesca testa. Non si preoccupa, Garau, che ha già ricevuto diverse proposte di trasferimento in altri comuni dell’isola per s’Anguidda della disputa. L’anguilla che cadde sulla terra. (roberta vanali)

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[exibart]

4 Commenti

  1. vergognati, Vanali, a recensire sta roba – brutta: ma anche i minori piangono e devono campare; e sbagliando: non è site-specific ma semplice monumento1 – ignorando realtà importanti che per motivi altri (personali?) rimuovi. Il lavoro di una testata prestigiosa come EXIBART NON è QUELLO DI APPROFONDIRE E INFORMARE ciò che sul territorio si muove ed è interessante? Non è quello di selezionare in base a interessi privati di curatele e scuderie…

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