15 marzo 2016

La collezione Torlonia rinasce. Firmato l’accordo tra Fondazione e Mibact, e si ricomincia con una mostra curata da Salvatore Settis

 

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I marmi di Torlonia tornano a vivere. È stato firmato infatti oggi l’accordo tra il Mibact e la Fondazione omonima, che permetterà di tornare a vedere – in maniera permanente dopo il 2017 – il tesoro di una collezione che conta qualcosa come 620 pezzi. Per la prima mostra, però, pare bisognerà aspettare un po’: l’ipotesi è che la prima mostra con una parte di 60-90 pezzi, sarà  il prossimo anno, negli spazi dell’ex “Museo nuovo di scultura antica” sotto la terrazza Caffarelli (foto sopra) in Campidoglio, a cura dello storico Salvatore Settis con Carlo Gasparri, archeologo e accademico dei Lincei.
«Grazie all’accordo siglato oggi prende il via un importante progetto di valorizzazione finalizzato a rendere interamente fruibile quella che è stata definita la più importante collezione privata d’arte antica del mondo – ha dichiarato il Ministro Dario Franceschini, ringraziando la famiglia Torlonia, rimarcando che – le opere sono sottoposte ad una costante e scrupolosa opera di restauro di cui la famiglia si fa carico esclusivamente con propri mezzi economici ed avvalendosi di un selezionato gruppo di restauratori e tecnici di fiducia».
Una nuova collaborazione tra pubblico e privato, per aggiungere un bel tassello all’area archeologica di Roma, in rappresentanza della quale stamattina vi era il Soprintendente Francesco Prosperetti
Il progetto espositivo, che terrà conto della storia del collezionismo ripercorrendo le diverse fasi della costituzione dell’insieme dei marmi Torlonia, dopo la prima mostra “troverà collocazione in una sede adeguata al prestigio della collezione che verrà individuata d’intesa tra le parti”, si legge nella nota stampa. 

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