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La morte di Rembrandt Harmenszoon Van Rijn, uno dei più grandi pittori di tutti i tempi, sarebbe stata causata dalla depressione. A formulare l’ipotesi un’equipe israeliana composta da esperti tanto del settore medico che storico-artistico, a conclusione di un’indagine condotta recentemente presso l’università di Tel-Aviv su quaranta autoritratti. Finora le cause del decesso – avvenuto ad Amsterdam nel 1669 – rappresentavano un’incognita per gli specialisti, anche se tutti convenivano sul fatto che l’artista fosse morto solo e perseguitato dai debiti. Il gruppo, guidato dal chirurgo plastico Tal Friedman, ha sviluppato una metodologia che ha permesso di estrapolare informazioni comparative su diverse sezioni facciali, scoprendo ad esempio che nei dipinti le sopracciglia acquisiscono un taglio diverso col passare degli anni, o quando si producono situazioni di tensione o depressione. L’equipe tuttavia non scarta neppure l’ipotesi del saturnismo, un avvelenamento cronico frequente tra i pittori dell’epoca, originato dal piombo usato allora per comporre i colori a olio.
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[exibart]