29 agosto 2002

Mezz’agosto, successo per l’inziativa ‘porte aperte all’arte’. Tutta la disamina regione per regione

 

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Non sono andate solo ad alcuni monumenti e musei italiani più famosi come il Colosseo di Roma, gli Uffizi di Firenze, la Reggia di Caserta o la città antica di Pompei, le preferenze del popolo dell’arte durante le giornate di metà agosto, che insieme ai “più noti” ha voluto riscoprire anche collezioni d’arte e aree archeologiche tradizionalmente meno visitati dal pubblico italiano e internazionale.
Fra gli oltre duecento siti culturali aperti nei giorni di metà agosto, contando aree archeologiche e raccolte d’arte (di proprietà statale) sparse in sedici regioni si sono distribuiti circa 670.000 visitatori, secondo i dati elaborati dall’Ufficio stampa del Ministero.
Lazio, Campania e Toscana, le regioni con il maggior numero di porte aperte all’arte, hanno visto passare rispettivamente 320.000, 84.000 e 157.000 fra appassionati e curiosi.
A Roma , dal 14 al 18 agosto 230.000 persone hanno visitato i siti classici dell’archeologia romana (Colosseo, Palatino, Domus Aurea, Caracalla, Quintili, Metella, Balby, etc), spendendo 1.500.000 euro: moltissimi erano turisti, e di nazionalità diversa rispetto allo scorso anno. Al Colosseo per esempio insieme agli abituali americani, tedeschi e giapponesi, passeggiavano moltissimi spagnoli, e europei dell’Est. In 14.000 sono andati invece a Castel S. Angelo e in 6.500 hanno ammirato le collezioni barocche di Galleria Borghese, in 1.300 hanno preferito l’arte moderna e contemporanea della Galleria nazionale.
In tanti, però, si sono anche allontanati dalle bellezze della capitale per andare ad ammirare quelle del territorio laziale: da Villa Adriana e Villa d’Este a Tivoli (13.521), alle collezioni etrusche, dove sono andati in 4.000 partendo da Villa Giulia fino alla necropoli di Tarquinia, senza dimenticare Ostia Antica, dove sono stati staccati 2.600 biglietti.
Pienone anche nei musei di Firenze, 151.000 persone in quattro giorni nel polo fiorentino, con medie giornaliere molto alte agli Uffizi, ai giardini di Boboli, alle Gallerie dell’Accademia; le più basse sono state registrate invece alla Galleria d’Arte Moderna e al Museo degli Argenti .
Nei musei Napoleonici dell’Isola D’Elba, sono sbarcati in 4.000 tra olandesi, russi, e per la prima volta, romeni e cecoslovacchi; in 1.500 ad Arezzo alla Cappella Bacci per gli splendidi affreschi di Piero della Francesca .
In Campania sempre affollatissime le città antiche di Pompei e Ercolano con 32.270 presenze, e altrettanto positivo il dato emerso a Caserta, dove in 22.000 hanno ammirato le sontuose residenze e i giardini all’italiana della Reggia. A seguire, 8.000 nel parco di Paestum, 6400 alla Grotta Azzurra di Capri, quasi 4000 negli appartamenti storici del partenopeo Palazzo Reale, 3.000 alla Certosa di Padula, 2700 al Museo archeologico di Napoli e altre migliaia distribuiti negli altri musei.
Buona l’affluenza in Abruzzo, con 11.000 presenze complessive nei pochi siti aperti e in tre giorni: 6700 preferenze, quasi tutte italiane, sono andate ai siti che fanno capo alla Soprintendenza archeologica di Chieti e in 3700 hanno visitato l’area archeologica di Alba Fucens (a entrata gratuita), mentre in 3000 hanno visto il Castello dell’Aquila e in 1344 quello Piccolomini a Celano.
Il fascino dei Normanni ha colpito in Puglia circa 12.000 persone che hanno visitato i tre Castelli svevo normanni, primo Castel Del Monte con 8450 visitatori (più i 2.000 dell’archeologia magno greca) e in Calabria i 400 che hanno visto le collezioni del Museo archeologico di Vibo Valentia , raccolte nel suggestivo Castello Svevo.
Nella verde Umbria sono andati in 10.300 di cui 7.000 alla Galleria Nazionale a Perugia, al Palazzo Ducale di Gubbio, alla Rocca Albornoz di Spoleto. Nelle Marche i numeri salgono a 11.700: per la maggiore sono andate la Rocca di Gradara (5420) e la Galleria nazionale di Urbino a quota 5.000.
In Lombardia, nei tre appuntamenti proposti, si sono presentati in 12.300: nella città di Milano, 3700 amanti dell’arte hanno percorso le sale della Pinacoteca di Brera , di cui ben 1160 il giorno di ferragosto, altri 5000 sono andati a vedere l’evanescente capolavoro Leonardesco, e 3600 la Rocca Scaligera di Sirmione.
Ben oltre 13.000 i rappresentanti del pubblico all’operazione “Porte Aperte” nei musei del Piemonte (in 4400 all’Egizio di Torino e in 3060 nei castelli e parchi storici), 6.869 quelli del Veneto, quasi tutti concentrati a Venezia, tra il percorso Marciano e il polo museale con le Gallerie dell’Accademia. Dei quattro siti accessibili al pubblico in Friuli, invece, la maggioranza assoluta è stata per il castello Miramare di Trieste, 5667 sui complessivi 7000.
Delle 8340 presenze in Emilia – Romagna, ben 5761 hanno scelto le bellezze della “città più bizantina d’Italia”, Ravenna, da San Apollinare in Classe al Mausoleo di Teodorico al Battistero degli Ariani, mentre in 1576 sono andati a vedere il Complesso monumentale di Pomposa .
Più bassa l’affluenza in Liguria con 1200 visitatori dell’arte (contro i 1800 del Molise) mentre a riequilibrare la bilancia è stata la Sardegna, con 4200 biglietti staccati, in tre siti, di cui ben 3465 a Caprera , un caso in cui le bellezze naturali non hanno distratto dalla passione per la storia.
Chiudono l’appello di metà agosto nell’Italia dal museo diffuso Calabria e Basilicata rispettivamente con 4.000 e 2.260 visitatori in tre giorni, per la maggior parte turisti italiani che hanno fatto conoscenza con le testimonianze di regioni che furono straordinari crocevia di culture e popoli e antiche civiltà: i più ammirati i Bronzi di Riace , uno dei ritrovamenti più prestigiosi del territorio marino.

[exibart]

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