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Una buona idea di design può scaturire anche da una circostanza insolita. Per esempio, L’Ultima Cena-Omaggio a Leonardo da Vinci è un progetto, a cura di Giacinto Di Pietrantonio, nato dalla scoperta dell’esistenza di un laboratorio di ceramica nel carcere di Rossano Calabro. Da 15 anni, il ceramista Pierfrancesco Pirri porta avanti il suo laboratorio insieme ai detenuti, realizzando soprattutto stoviglie ispirate alla tradizione calabra ma, in questa occasione, si è pensato di offrire una possibilità di aggiornamento, per lavorare non più sulla serialità ma su pezzi unici, su progetti di artisti e designer.
L’invito è stato a progettare un posto tavola, con sottopiatto, piatto piano, piatto fondo, piattino, bicchiere e, considerando la prossimità della Pasqua, dedicare tutta l’operazione a all’Ultima Cena di Leonardo, del quale quest’anno ricorre il cinquecentenario dalla morte. Tredici, quindi, gli autori che hanno aderito: Mario Airò, Atelier Biagetti (Alberto Biagetti–Laura Baldassari), CTRLZAK (Katia Meneghini–Thanos Zakopoulos), Jan Fabre, Ugo La Pietra, Lorenzo Marini, Alessandro Mendini, Fabio Novembre, OVO (Maurizio Orrico–Enrica Vulcano), Paola Pivi, Denis Santachiara, Patrick Tuttofuoco, Vedovamazzei (Simeone Crispino–Stella Scala).
Le loro opere saranno esposte fino al 14 aprile nella sede di Drumohr, storico marchio inglese acquisito dalla famiglia di imprenditori bresciana Ciocca, in via Manzoni 45. Ognuno degli artisti ha realizzato un posto completo, seguendo la propria poetica, dalla simbologia arcaico pugliese di Airò al rovesciamento delle forme di CTRLZAK, dalle immagini cristologiche di Fabre alla riflessione tra natura e architettura di La Pietra, dalla relazione tra vero e falso di OVO all’ironia di Vedovamazzei.










