08 maggio 2014

Non è un salotto e non è un open studio. L’artista Luca De Gaetano apre le porte della sua casa e invita tutti. Ecco “Come to my house”!

 

di

Luca De Gaetano, Embryo dreams, oil on canvas, 96 x 96 inches, 2013
Ecco la storia. Luca De Gaetano, artista, e Giada Pellicari, curatrice, s’incontrano a Venezia, “chiacchierano un’idea” e la realizzano. Nasce “Come to My House”, piccola antologica dell’artista realizzata direttamente nella sua casa, che apre domani in laguna. È un progetto espositivo che sembra stare tra i cosiddetti “salotti” e i tanto attuali “open studio”. Una formula già conosciuta, ma che sembra avere sempre un buon seguito, soprattutto se a parlare sono un docente di pittura (De Gaetano, appunto) e le sue opere d’arte. Formatosi a Boston e ora insegnante proprio alla sede di Venezia della Boston University, commenta la casa come luogo intimo, di riflessione e di creatività. «La casa è il nido del genio, dell’estro, delle opere, che nascono sotto lo stesso tetto e poi chissà dove il vento le spingerà». Ma allora perché Come in My House e non Come in to My Home? Attraverso il percorso espositivo è possibile osservare gli ultimissimi lavori, ma non solo. Ancor più interessanti sono le opere incompiute, i bozzetti, le fasi progettuali che per amanti della pittura, studenti e curiosi sono un vero e proprio strumento di osservazione. L’esposizione mira, inoltre, alla promozione della Boston University sul territorio, perché spesso siamo all’oscuro di queste realtà internazionali presenti nel nostro Paese. “Come to My House” è resa possibile grazie al supporto di MSGM. casa di moda con la quale l’artista collabora da qualche anno per alcune collezioni, a conferma di un’ampia visione del sistema dell’arte. (Martina Corbetta)

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