17 luglio 2015

Quattro artisti colombiani e Pier Paolo Pasolini: due mostre a Bogotà intorno al tema dell’errore

 

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Raccontare l’errore a Bogotà, poche parole per descrivere un progetto che non nasconde ambizioni ben più grandi. TALES-ON vuole creare una piattaforma multilaterale non-profit dedicata alle culture del sud del pianeta, indagando esperienze artistiche e antropologiche molto differenti tra loro. Dopo un percorso che ha toccato prima Madrid e poi Baranquilla, “About the ERROR / Sobre el ERROR” conclude il suo tragitto a Bogotà e si arricchisce della mostra Pasolini e il Mondo Terzo, realizzata in collaborazione con l’Archivio Pier Paolo Pasolini di Bologna.
Il progetto, a cura di Marco Milan, invita artisti e intellettuali a esplorare un tema definito, tentando di dare risposta alle domande della società contemporanea. Il termine errore nella comune eccezione rimanda allo sbaglio, spesso utilizzato per descrivere il diverso. Perché quel che non sembra normale è errato, per poi scoprire che nella maggior parte dei casi è solo una questione di diverse percezioni.
Le due esposizioni apriranno al pubblico il 30 settembre, proprio durante ARTBO, e saranno ospitate da due sedi separate, ma attigue. About the ERROR raccoglierà presso la Biblioteca Luis Ángel Arango le esperienze di quattro artisti colombiani: Mateo López, Nicolás  Paris Vélez, Daniel Salamanca e Daniel Santiago Salguero. Ad ognuno di loro sarà riservata una bacheca per esporre la propria opera, in dialogo con un contributo video.
Il Museo de Arte Contemporaneo Banco de la Republica, che ospiterà la retrospettiva Pasolini e il Mondo Terzo, si trova proprio di fronte la biblioteca e, in quanto sede della prosecuzione del progetto, si collega idealmente all’antistante istituzione. Questo legame teorico è reso reale da un’installazione posizionata nel cortile del museo consistente in cinque porte sonore che riproducono la lettura di un testo originale del poeta, scelto tra i libri oggetto della mostra.
La rassegna su Pasolini svilupperà il tema dell’errore attraverso l’opera del celebre scrittore e regista italiano che si è rifugiato numerose volte in Africa e in Oriente per sfuggire al tanto criticato mondo civilizzato, dando in questo modo al diverso un nuovo significato. Non più uno sbaglio, ma un’opportunità. La possibilità di trovare culture incorrotte, superando una restrittiva visione geopolitica e il falso mito del progresso. In mostra anche le foto scattate da Roberto Villa sui set de Il Fiore delle mille e una notte e Le mura di Sana’a. 
La letteratura di Pasolini sarà ospite di uno spazio solitamente dedicato alle arti visive, mentre le opere degli artisti colombiani saranno inserite in una biblioteca. Chissà se a qualcuno verrà da pensare: c’è stato un errore? (Giulia Testa)

2 Commenti

  1. Quattro artisti colombiani e Pier Paolo Pasolini: due mostre a Bogotà intorno al tema dell’errore di Giulia Testa

    Peccato che quella “presenza” di PierPaolo Pasolini sia dovuta alle immagini de “Il fiore delle mille e una notte”, un documento unico, realizzato nel 1973 da Roberto Villa invitato da Pasolini, non già come banale fotografo di scena, ma come studioso dei linguaggi cinematografici e fotografici dei quali parlò, con il grande intellettuale, per oltre cento giorni, durante la sua permanenza sul set del film “in giro per il medio oreiente”.
    Certamente siete in grado di informare i vostri lettori che le immagini di Pasolini hanno un autore ed i film un commentatore; Roberto Villa mentre il Fondo Roberto Villa è curato da Rosalba Trebian. Entrambi saranno presenti a Bogotà. Roberto Villa era presente il giorno 16 press AdnKronos, venuto appositamente da Milano, ma c’è che non ha saputo cogliere l’opportunità di questa presenza. Cordiali saluti. Laura

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