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In questi giorni di passerelle sfilano a Roma le statue della galleria Borghese e le donne di Azzedine Alaia, couturier tunisino. Ma occhio! Non è una sfilata di moda, di scultura semmai, e di statue antiche. Di bellezza del corpo umano con gli esemplari greci fino ai neoclassici. «Mancava – dice Anna Coliva, direttrice del museo – solo quella contemporanea». Da oggi fino a ottobre ci pensa Couture/Sculpture. Generata da un rapporto vivace con la collezione di Scipione, l’esposizione passa da una stanza a un’altra con un gioco di attinenze e associazioni, di colori, materiali, sfumature. E non a caso a fianco dei sei Caravaggio (uno è in prestito) prevale una tavolozza violacea, mentre è più bianca invece nella saletta dell’Ermafrodito. Sono come armature, o cotte antiche, le sculture accanto al David di Bernini che Azzedine vede come un gladiatore in lotta. La giacca di coccodrillo molto azzeccata nella stanza egizia contrasta con il dialogo esibito nell’Apollo e Dafne dove la ricerca si concentra invece sulla plasticità del marmo tra i vestiti un pò barocchi come barocchi sono quei riccioli leggeri della ninfa.
Ma il red carpet va senz’altro alla sala di Mariano Rossi dove sono in mostra i capolavori dello scultore, i modelli per le top model: Campbell, Evangelista o quelli alla Belfagor, per non parlare della “boutique” esposta al primo piano. Un gusto davvero da far “craquer les hommes” come vuole Azzedine. Appuntamento alle 18 e 30 con l’inaugurazione all’ombra dei platani antichi. Così, in vista dei tanti cambamenti che l’aspettano, la galleria si rifà il look con monsieur le Alaia! (Anna De Fazio Siciliano)